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Toyota Corolla (targa GX979CP) - Contestazione addebito e richiesta riconoscimento in garanzia

In lavorazione Pubblico

Tipologia di problema:

Garanzia

Reclamo

L. D.

A: Toyota

06/11/2025

Ho acquistata meno di un anno fa (vettura intestata alla mia compagna Cincirrè Valentina) una Toyota Corolla Cross 2.0 Hybrid 200 CV E-CVT, targa GX979CP, VIN JINABACB50J037665, immatricolata il 20/12/2024. Di seguito quanto accaduto: 1. Sintomi e conferimento in officina In data 29/10/2025, durante la marcia, sul display della vettura è comparso ripetutamente il messaggio: “Motore surriscaldato. Fermarsi in luogo sicuro. Vedere man.” L’avviso si attivava solo quando interveniva il motore termico e scompariva in modalità elettrica o a veicolo fermo, con una repentina discesa apparente della temperatura. Prima di recarmi in officina ho eseguito una verifica visiva, constatando che il liquido refrigerante del circuito elettrico (inverter) risultava presente e regolare nella relativa vaschetta. Non ho invece avuto modo di controllare il circuito termico del motore, che in officina è poi risultato privo di liquido — circostanza del tutto anomala per un veicolo di recente immatricolazione e mai oggetto di rabbocchi da parte mia. 2. Diagnosi e preventivo dell’officina Presso Di Mauro Toyota – Via delle Repubbliche Marinare 61, Napoli, dove mi sono recato il giorno successivo al verificarsi di quanto descritto al punto 1, mi è stato consegnato il Preventivo n. TCU-25 7767 del 31/10/2025 (valido fino al 30/11/2025) relativo a: “INTERVENTO SOSTITUZIONE VALVOLA EGR – TROVATA CORROSIONE DA CLORO”, per un importo complessivo di € 1.250,74 IVA inclusa, comprendente: · Valvola EGR 2562024050 · Raffreddatore EGR 2568024030 · Guarnizioni 2562925010 – 2568525011 · Manodopera 3 h @ € 53 / h · Antigelo rosa 5 l @ € 10,57 L’officina ha imputato la causa della perdita dovuta alla corrosione dello scambiatore del sistema EGR, alla “presenza di cloro nel carburante”, chiedendo il pagamento integrale dell’intervento, nonostante l’auto sia in piena garanzia ufficiale Toyota. 3. Diagnosi errata e analisi delle cause: contestazione tecnica e ipotesi più coerente La diagnosi formulata dall’officina risulta tecnicamente e metodologicamente carente. Attribuire la corrosione dello scambiatore del sistema EGR alla presunta presenza di cloro nel carburante è un’ipotesi improbabile, che appare essere stata applicata in modo preconfezionato, senza un’effettiva analisi delle reali cause. 3.1 – Ipotesi preconfezionata e mancanza di verifica È stato infatti lo stesso operatore dell’officina a formulare tale ipotesi ancor prima che consegnassi le chiavi dell’auto, limitandosi a descrivere sommariamente un fenomeno di “corrosione da carburante contaminato” già noto, prima ancora di effettuare qualunque verifica o diagnosi strumentale. Questo atteggiamento potrebbe evidenziare che la conclusione sia stata assunta a priori, più come spiegazione standardizzata che come risultato di un’indagine tecnica effettiva sul mio veicolo. 3.2 – Separazione tra circuiti e impossibilità fisica di contaminazione diretta In primo luogo, i circuiti del carburante e del liquido refrigerante sono progettati come sistemi completamente separati, senza alcun flusso o scambio diretto di sostanze. Solo in linea teorica, eventuali tracce di composti anomali nel carburante potrebbero, dopo la combustione, transitare nei gas di scarico e raggiungere la valvola EGR, ma la loro concentrazione – dopo l’esposizione a temperature superiori a 800 °C e il passaggio attraverso il catalizzatore a tre vie – risulterebbe estremamente bassa e chimicamente instabile, tale da non poter generare fenomeni corrosivi localizzati come quelli riscontrati. Qualora Toyota intendesse sostenere questa ipotesi, sarebbe comunque necessario documentarla con analisi chimiche certificate e dati sperimentali oggettivi, non potendo una semplice osservazione visiva o una diagnosi di mezz’ora costituire prova di causalità. 3.3 – Assenza di sintomi coerenti con contaminazione del carburante Anche nell’ipotesi puramente teorica che il carburante proveniente dal mio abituale distributore – lo stesso da cui si rifornisce da anni l’intera mia famiglia, senza mai riscontrare problematiche analoghe – fosse effettivamente contaminato da cloro, la dinamica tecnica del motore avrebbe dovuto manifestare effetti immediati e ben diversi da quelli osservati. La presenza di composti clorurati nella benzina comporterebbe infatti la formazione, in fase di combustione, di acido cloridrico (HCl) e cloruri metallici ad alta temperatura, sostanze estremamente corrosive che avrebbero danneggiato per prime le valvole di scarico, le sonde lambda e il catalizzatore, causando errori OBD permanenti, malfunzionamenti del sistema d’iniezione e perdita di potenza – fenomeni mai verificatisi sul mio veicolo. 3.4 – Ipotesi più coerente: liquido refrigerante non conforme La causa più coerente e ben più probabile, non presa minimamente in considerazione, potrebbe essere invece che il liquido refrigerante impiegato in fase di pre-consegna non fosse conforme alle specifiche Toyota Super Long Life Coolant (SLLC), oppure fosse stato contaminato da acqua non demineralizzata. 3.5 – Circostanze della consegna del veicolo Va inoltre ricordato che il veicolo è stato immatricolato nel dicembre 2024 e consegnato come “pronta consegna” proveniente da un’altra sede del concessionario, circostanza che implica la possibilità di precedenti interventi di preparazione o rabbocco del circuito di raffreddamento in momenti e luoghi diversi rispetto alla consegna finale. Anche per questo motivo, appare doveroso che Toyota verifichi l’intera filiera di preparazione e pre-delivery del veicolo, in quanto il cliente non ha mai avuto accesso, né ragione, per intervenire su tali componenti. Tengo a tal proposito a sottolineare, a conferma di quanto affermato, che per potermi consentire di tornare a casa ho visto riempire il serbatoio con acqua corrente, potenzialmente contaminata e comunque non conforme a quanto previsto dal manuale. 3.6 – Coerenza tecnica e responsabilità della rete Un’eventualità del genere è ampiamente documentata come fonte di corrosione galvanica o chimica all’interno del raffreddatore EGR, fino a determinare perdite e svuotamento del circuito termico. Tale scenario, oltre ad essere tecnicamente più plausibile, è l’unico compatibile con la mia condotta di utilizzatrice: la vettura è nuova, acquistata meno di un anno fa, e non ha mai ricevuto rabbocchi o manipolazioni da parte mia. Pertanto, ogni intervento o riempimento del circuito di raffreddamento ricade nella piena responsabilità della rete Toyota o del costruttore stesso. 3.7 – Conclusione del punto Alla luce di quanto sopra, ritengo la diagnosi di “corrosione da cloro nel carburante” errata, approssimativa e inidonea a giustificare l’esclusione della garanzia. 4. Riferimenti tecnici e policy del costruttore (benchmark) Desidero richiamare l’attenzione su alcuni precedenti tecnici che mostrano l’attenzione del Gruppo Toyota per problematiche simili: (i) In data 5 dicembre 2024, Toyota Motor North America ha attivato il Customer Support Program 24TE04 – “Flow Shut-off Valve Coolant Leak”, che prevede la sostituzione gratuita della valvola di bypass del liquido refrigerante su determinati modelli/anni in caso di perdite di refrigerante. Il programma (bulletin MC-11014174-0001) testimonia l’attenzione del marchio ai temi del raffreddamento motore e alla tutela dei clienti. (ii) Esistono inoltre Warranty Enhancement Programs Lexus su componenti EGR che confermano la volontà del Gruppo di riconoscere in garanzia difettosità non imputabili all’uso. (iii) Numerosi report tecnici e discussioni professionali segnalano casi di perdite o corrosione del raffreddatore EGR con sintomi identici a quelli riscontrati, senza alcun nesso con carburante contaminato. Alla luce di tali precedenti, chiedo che Toyota Italia applichi analoghi criteri di tutela e riconosca il caso in garanzia, in coerenza con le migliori pratiche internazionali del brand.

Messaggi (1)

Toyota

A: L. D.

13/11/2025

Gentile Cliente, con riferimento alla sua nota di seguito riportata, la informiamo su quanto segue. Spiacenti per quanto accaduto sulla sua Toyota Corolla Cross targata GX979CP, le precisiamo che la garanzia contrattuale Toyota copre qualsiasi inconveniente attribuibile ad un difetto di fabbricazione o di assemblaggio in normali condizioni di utilizzo, per un periodo di 3 anni o fino a 100.000 km, a seconda di quale condizione si verifichi per prima, per le parti meccaniche ( 5 anni o 100.000Km per le componenti ibride). Dalle informazioni assunte presso il centro Toyota Di Mauro che ci legge in copia, otteniamo conferme che il guasto sui componenti del suo veicolo, è risultato riconducibile ad anomali fenomeni corrosivi a causa di utilizzo di carburante contaminato da cloro. Levalvole e gli scambiatori EGR Toyota - oggetto dell'inconveniente in questione - non sono difettosi bensì non progettati per lavorare in presenza di agenti altamente corrosivi come il cloro che nei carburanti non devono essere presenti. Si presuppone difatti che il carburante fornito dalle fonti affidabili sia in linea con gli standard europei evitando pertanto effetti negativi che gli agenti corrosivi possono provocare nei componenti del motore. Quello della contaminazione da cloro del carburante, come le abbiamo già comunicato lo scorso agosto 2024, è un fenomeno noto (Quattroruote ha pubblicato un ampio articolo nel mese di settembre del 2021). Il cloro è un potentissimo corrosivo, se presente nella benzina genera danni, sia sui motori Toyota recenti e meno recenti, sia sui motori di altri brand. In particolare i fumi di scarico contaminati da cloro diventano particolarmente aggressivi nel sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR). I diversi tipi di motore hanno ovviamente conformazioni diverse e diverse gestioni del ricircolo dei gas di scarico: questo dipende dal livello di normativa di emissioni e della tipologia di motore stesso. Pertanto motori diversi possono riportare danni diversi, ma questo non cambia la causa scatenante il problema, cioè un contaminante particolarmente pericoloso che per normativa non deve essere presente nel carburante. Toyota Motor Italia ha denunciato la vendita fraudolenta di benzina contenente Cloro alle autorità competenti. Ovviamente il Cloro viene legalmente utilizzato in molteplici altri modi. Inoltre, non esistono componenti modificati in quanto non esiste un problema di qualità prodotto: le vetture a marchio Toyota distribuite in Italia, sono costruite per funzionare con benzina E5 o E10, in tali benzine non è prevista la presenza di Cloro. I danni conseguenti alla presenza di Cloro nella benzina distribuita illegalmente, sono comuni anche ad altri costruttori di automobili e non sono un fenomeno esclusivo Toyota. In merito, la invitiamo a prendere visione degli articoli pubblicate da alcune riviste di settore, come ad esempio quello pubblicato da Quattroruote di cui un esempio al seguente link: s:www.quattroruote.it/news/cronaca/2021/10/26/benzina_adulterata_il_cloro_killer_non_accenna_a_diminuire. In conclusione, non trattandosi di una difettosità dei componenti, ma la conseguenza di un fatto criminoso, la casa costruttrice non può prendere in considerazione azioni diverse. Il personale del centro Toyota Di Mauro che ci legge in copia, le fornirà tutti i chiarimenti tecnici ancora necessari. Spiacenti di non poter fornire un riscontro diverso, cogliamo l'occasione per porgere i nostri migliori saluti. Mirella Servizio Clienti Toyota Motor Italia Spa

Richiesta di assistenza 14 novembre 2025

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