Bacheca dei reclami
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addebito COMMISSIONE BANCOPOSTA
Nel mio conto corrente banco posta, in concomitanza con addebiti preautorizzati SDD, mi vengono ulteriormente addebitati 0,40 € dalle Poste con la dicituta COMMISSIONE BANCOPOSTA DI ADDEBITO SDD etc. con codice causale 16ADD. Tale spesa non è specificata nel foglio informativo del conto corrente banco posta (l'ultimo è il n.94 del 06/11/2017)
MANCATO PRELIEVO E CHIUSURA LIBRETTO POSTALE
qualche anno fa ho aperto due libretti di risparmio per i miei figli minorenni allettato dall'assenza di spese e da un tasso di interesse del 1,5% dedicato a questa tipologia di cliente.Di recente mi sono accorto che da due anni il tasso di interesse è stato portato da Poste Italiane allo 0,0001% senza che questo mi venisse comunicato in alcun modo.Per questo motivo ho deciso di chiudere questi libretti di risparmio prelevando l'intero importo. Qui è iniziata la mia odissea nell'ufficio postale di Gaeta Centro. La prima volta che mi sono recato per l'estinzione dei libretti, mi hanno detto che bisognava prenotare la somma di denaro. Torno la seconda volta e mi dicono che deve essere presente anche mia moglie. Torno la terza volta con mia moglie e mi dicono che c'è bisogno anche dei documenti dei minori, nonostante una circolare della Banca d'Italia stabilisca che i minori non hanno necessità di documenti di riconoscimento che può avvenire tramite i genitori. Torno la quarta volta con mia moglie, tutti i documenti nostri e dei nostri figli e mi chiudono un solo libretto trattenendosi la somma di € 30,00 a titolo di imposta di bollo. A me risulta che l'imposta di bollo su libretti di risparmio con importo inferiore a € 5.000,00 non è prevista. Ma, beffa ancor più grande, mi dicono che non mi possono chiudere l'altro libretto e darmi i soldi perché, per controllare l'importo dell'imposta di bollo da trattenere, il libretto è andato in blocco e quindi devo ritornare un'altra volta. Premesso che, siccome mia moglie lavora a Caserta, queste operazioni possiamo farle solo il sabato e quindi sono circa due mesi che sbattiamo sull'ufficio postale di Gaeta Centro nel tentativo di prendere i soldi dei nostri figli e chiudere questi libretti.Infine, anche se nelle opzioni di prelievo, è prevista la possibilità di ricevere un bonifico, non consentono l'utilizzo di questa opzione e quindi, o prelevi contanti o ti spediscono (non si sa quando) un assegno a casa con tutti i rischi che questo comporta.
Mancato Sblocco Pre-autorizzazione Postepay
In data 16 Ottobre 2017 Amazon Italia ha disposto una preautorizzazione sulla mia Postepay Evolution per un ordine da me effettuato lo stesso giorno ma lo stesso giorno la stessa Amazon ho cancellato la prenotazione in quanto il prodotto non risultava disponibile a magazzino. Alla data odierna del 30/10 la somma di preautorizzazione (506,41 €) è ancora congelata. Mi sono rivolta al locale Ufficio Postale e, su sua indicazione, al centro assistenza numero verde, ma entrambi dicono che non possono sbloccarla e che devo attendere Prima mi han detto 15 giorni, poi dopo averli chiamati al 15 giorno, mi dicono che devo attendere 20-30 gg dalla preautorizzazione per la naturale decadenza della medesima perchè non possono intervenire sul sistema automatico. Intanto non posso usufruire di quei miei soldi per altre spese.
comportamento del personale,
Castellanza, 18/10/2017 Spett.le Poste Italiane S.p.A.Sede legaleViale Europa, 190 - 00144 RomaTel. +39 06 5958.1Fax +39 06 5958.9100Oggetto: rimostranzeBuona sera,sono ...Innanzitutto faccio presente che per cercare la Vs. PEC, che dovrebbe essere scritta insieme ad indirizzo, tel. e fax, sono dovuto andare, dopo lunga ricerca nel web, sul sito del governo per poterla reperire.Con questa mia rendo noto che martedì 17/10/2017 alle ore 13.33 sono uscito con l’auto dall’Ospedale di Busto Arsizio dove lavoro e ho raggiunto P.le Plebiscito nella stessa città, dove ho immediatamente parcheggiato (circa Km3, tempo medio 9-10 minuti). Mi sono recato a piedi all’uff. “postale spa centralino” di via Mazzini 9, dove dopo circa tre minuti di attesa sono stato chiamato allo sportello. Dovevo effettuare un reso ad Amazon, un pacco di 19cm X 8,5 X 10, inviatomi da Amazon con la documentazione scaricata da Amazon per i resi. L’addetta, dopo aver visto il tutto, mi ha detto che non potevo spedire il pacco perché era troppo piccolo e non sapeva dove applicare l’etichetta. Mostravo alla Sig.ra come fare per applicare la suddetta, ma lei ribatteva che doveva applicarne due, utilizzando due buste di plastica, e che il pacco non andava bene perché doveva essere fissato nella sua interezza con scotch da pacchi. Ribadivo che il pacco era ricoperto con carta da pacchi bianca, incollata e ulteriormente fissata con tre pezzi di scotch trasparente. Inutile: serviva lo scotch da pacco e poi era troppo piccolo. Chiedevo di avere le forbici (presenti sul banco) per poter ritagliare le etichette stampate e, a un suo diniego, tentavo di ridurle piegando e strappando (risultato non perfetto). Sollecitavo poi la documentazione che attestasse quanto da lei richiesto, ma a quel punto si alzava e se ne andava nel retrostante locale. Un altro addetto poi mi avvisava che ora non potevo più spedire, perché la documentazione non era più compilabile dalla macchina che doveva completarle e che quindi dovevo andarmene. A questo punto richiedevo un colloquio con il Responsabile dell’Ufficio e lo stesso addetto, entrando nella parte posteriore, si incaricò di chiamarlo. Altre tre volte feci la stessa richiesta, sollecitai anche il modulo per l’inoltro dei reclami, ma tutti gli addetti presenti erano sordi e il solito impiegato mi invitava ad attendere “… perché il Responsabile aveva da fare e comunque arrivava tra un attimo, anche con i moduli…”. Dopo una certa attesa, spazientito, entravo nell’area dei dipendenti con le mani dietro alla schiena, per sollecitare la presa in carico delle mie richieste. Allora tutti i funzionari si accorsero immediatamente della mia presenza!! Rimasi fermo nella mia posizione, chiedendo gentilmente ma fermamente di poter parlare con il Responsabile o un suo incaricato/sostituto. Nulla, i migliori commenti erano “… il responsabile non aspetta lei, sta lavorando ed ha da fare”. Dopo vari minuti dal retro, si presentava un impiegato, che, senza alcun cartellino di riconoscimento, da me però richiesto, si dichiarava essere il Responsabile. Nessuno eccepì la sua affermazione. Allora ritornavo fuori nel luogo del pubblico e spiegavo l’accaduto. Il soggetto mi ribadiva che il pacco era troppo piccolo per poter essere spedito e mal confezionato. Gentilmente chiesi come mai SDA, che è di Poste Italiane, me lo aveva consegnato, se troppo piccolo. Arrabbiato disse che mi avrebbe portato il regolamento con le istruzioni. Sparito, non è più tornato. Dopo una lunga attesa con mie varie sollecitazioni per il colloquio e la documentazione promessa, con l’usuale disinteresse di tutti gli operatori presenti, mi vidi costretto a rientrare nel luogo dove ero stato precedentemente. Venni subito affrontato da un operatore che mi mise le mani sul petto per impedirmi di proseguire. Chiesi gentilente ma fermamente di “togliermi le mani di dosso” e quello subito eseguì. Un altro impiegato, che era presente da qualche minuto in quell’area, si proclamò nuovamente Responsabile, ma senza alcun cartellino di riconoscimento. Gli chiesi di dimostrarmi che lui fosse effettivamente il Responsabile, ma mi rispose che non mi doveva dimostrare nulla. Chiesi perché, pur essendo presente da qualche minuto, non mi avesse invitato a esporre il mio reclamo e perché non mi avesse neppure salutato. Qualcuno poi iniziò insinuare che ero un rapinatore, che violavo la privacy (ma di chi?), che ero vicino al caveau aperto e che quindi non potevo restare là e che bisognava chiamare i Carabinieri effettivamente qualcuno li contattò telefonicamente, il responsabile colloquiò, ma, nonostante tutto, l’Arma non sembrava interessata alla situazione. Una altro addetto dichiarò poi che stava arrivando la Polizia. Poco dopo giunse una volante e all’ingresso degli agenti, uscii dall’area destinata al personale, consegnai il mio documento di identità e spiegai l’accaduto con calma. Poi, perché chiesi di intervenire per fare una precisazione, l’impiegato che si dichiarava Responsabile disse ad alta voce: “Qui parla solo un fesso per volta”. Duramente ribattei che io non ero un fesso e che non avevo insultato nessuno. Mentre il poliziotto ascoltava l’addetto mi venne finalmente consegnato il documento per la corretta preparazione dei pacchi (che allego), che però non indica una dimensione minima dei pacchi e che non richiede l’uso di scotch da pacchi. L’agente con cortesia mi invitava a recarmi alla macchina e una volta giunto mi chiedeva se volevo denunciare per l’insulto (fesso) e per l’appoggio delle mani sul petto. Dopo un mio diniego (ma è sempre possibile fare poi un esposto-denuncia) salutando si allontanava. Ritornavo all’auto e alle ore circa 15.00 rientravo in servizio in servizio all’Ospedale. Stamane mercoledì 18/10/2017 mia moglie si è recata presso l’ufficio postale di Castellanza, sito in Via S. Camillo, 2, dove il medesimo pacco è stato accettato e spedito senza generare alcun problema da parte del personale addetto. Preciso poi che una sola etichetta autoadesiva è stata applicata sul pacco senza necessitare di qualsivoglia busta di plastica per contenerla.Pertanto richiedo che oltre a un fattivo e severo intervento sul personale, mi sia accordato un rimborso forfettario di 100 (cento) Euro per il comportamento sprezzante e falso del personale, il tempo perduto, la rabbia e la frustrazione generata e lo stato d’animo causato dalla non consona esposizione pubblica. Comunico che copia di questa missiva viene inviata ad Altroconsumo di cui sono socio.In attesa di Vs risposta, porgo distinti saluti.Moroni dr. Marco
RITARDO ATTIVAZIONE SERVIZIO POSTECERT
In data 28/09/2017 ho pagato il canone di tre anni per una casella pec Postecert e la mattina successiva 29/09 ho inviato via fax tutta la documentazione richiesta. Il servizio clienti PosteItaliane assicurava l'attivazione della casella entro 24/48 massimo. In data 3/10 ricevo una mail che avvertiva la difficile leggibilità della carta identità'. Dopo un ora inviavo di nuovo per fax il documento modificato tale da renderlo molto leggibile. Da allora ho provato ad inviare una mail, messaggi su Facebook come metodo di contatto indicato sul sito di PosteItaliane ma non ho ricevuto nessuna spiegazione del ritardo. Tutt'ora dopo oltre 8 giorni la casella non e' ancora attiva. Avevo necessità urgente della casella ho dovuto ricorrere all'invio di raccomandata via posta cartacea per sopperire alla mancata attivazione del servizio pec sostenendo ulteriori costi.
emissione assegno
Alla chiusura del conto Banco Posta di mia suocera, Bentivogli Rita, deceduta il 12 Febbraio corrente anno, l'ufficio postale di Serramazzoni ha chiuso il conto, e, nonostante io abbia presentato tutti i documenti necessari, successione e persino copia conforme del testamento, mi hanno spedito un assegno intestato agli eredi di Bentivogli Rita, con una scadenza del 15 novembre 2017. Detto assegno non potrà essere cambiato perchè mia cognata, altra erede, non è in Italia quindi non potrà essere esigito nei termini e risulterà carta straccia. Il numero di assegno è: 2040277382-00 emesso dal Banco Posta-Operzioni GST/Polo Roma Via di Tor Pagnotta 2. Qualcuno mi può aiutare a capire come fare? Grazie
Spedizione Posta1
Faccio il reclamo qui perche le Poste Italiane non hanno risolto il problema, al contrario, sembra essere peggio.Spedisco con il servizio di Posta1 (la chiamano tracciabile) da tempo. Quest'anno, da giugno, mi hanno smarrito 4 lettere spedite con questo metodo, nel senso che non sono arrivate ne ai destinatari, ne tornate al mittente. Ho fatto 3 reclami scritti per le 4 lettere smarrite, e piu telefonate al numero verde indicato sul sito delle Poste, in cui mi spiegavano come fare i reclami con codici multipli. Di seguito, l'11.07.2017, la risposta delle Poste al primo reclamo fatto il 14.06.2017, in cui mi scrivono che il nominativo del destinatario e mancante sia sul campanello che sulla cassetta domiciliare, e che comunque per quel tipo di spedizione non e previsto alcun risarcimento. Allora aspetto che le lettere mi tornino a casa. Ma no, al numero verde mi dicono che se volevo questo, dovevo menzionarlo nel reclamo, e quindi mi consigliano di fare un altro reclamo. E andiamo avanti cosi con tre reclami non risolti. Nel fra tempo decido di chiedere come prova di spedizione la Quietanza di pagamento, con su scritto il codice dell'affrancatura della Posta1, visto che non si potevano scrivere i datti del destinatario, e uno scontrino fiscale non lo rilasciano mai. Lunedi 25.09.2017 devo spedire altre lettere, tra qualli una con Posta1, e come al solito chiedo la quietanza di pagamento con il codice. Questa volta sembra non andare piu bene la mia richiesta, perche il signore di fronte a me in ufficio cerca di spiegarmi che non si puo fare. Li dico che gli altri suoi colleghi l'ho hanno fatto, e mi risponde che si, ho ragione, pero non si potrebbe fare e che si informera, questa volta facendo come gli altri. Parla sotto voce con un suo collega di me che facevo le foto alla lettera con l'affrancatura della Posta1 e i dati del destinatario lo faccio perche non esiste un altro modo per avere una prova della spedizione.Dopo di che torna da me dicendomi che comunque la quietanza non e una prova che ho pagato la spedizione, ma si potrebbe pensare che ho acquistato francobolli. Li rispondo che giusto perche sto pagando il servizio di Posta1 li chiedo di scrivere il codice sulla quietanza. Lui continua dicendo che comunque questo non vuol dire che ho spedito. La serata finisce male perche mi da anche il resto sbagliato e restiamo li per piu di 40 minuti. Pero, lasciando a parte l'atteggiamento del funzionario, Il problema sono Le Poste, perche non hanno delle regole chiare, trasparenti, e non credo ci sia qualcuno che li controlli. Io a parte i soldi delle spedizioni persi, ho perso 4 lettere con il contenuto, e la fiduccia dei miei collaboratori, e chi sa quanto perdero nel futuro. Cosa si puo fare? P.S.: Una lettera spedita con Posta4, quindi non tracciabile, mi e tornata a casa la settimana scorsa. Perche le altre no?
prelievo non autorizzato su conto
Oggetto: Richiesta risarcimento per operazione non autorizzata su Conto BancopostaBuongiorno,Scrivo la presente dopo una segnalazione e due reclami a Poste Italiane senza aver avuto soddisfacente riscontro.Il sottoscritto Daniele De Andreis è, insieme alla mia compagna Yana Malysheva, cointestatario del conto corrente Bancoposta n.1019138989.Premetto che di questo conto non ho mai effettuato pagamenti “on line”, non sono in possesso di Bancoposta Reader e non sono neppure iscritto presso l’Agenzia delle Entrate al servizio “Fisco on line”. Ovvero non ho mai eseguito nessun pagamento di tasse online.Il giorno 05.04.2017 alle 21.11 sono stati prelevati dal ns. conto 180,00€ con causale 19I24 codice operazione F24M ovvero “pagamento F24 DAL SITO AGENZIA DELLE ENTRATE”(vedi allegato 1 dettaglio operazione).Poiché io ne nessuno da me autorizzato ha eseguito l’operazione, in data 11.04.17 sporgevo DENUNCIA presso la QUESTURA DI IMPERIA (vedi allegato 2).Contestualmente veniva disconosciuta l’operazione presso Poste Italiane.Su consiglio di Poste Italiane (Ufficio Sanremo Centro) e della Polizia, mi recavo in data 09.06.2017 Presso L’Agenzia delle Entrate di Sanremo ove veniva fatto l’estratto conto dei versamenti eseguiti con il mio codice fiscale all’Agenzia delle Entrate da gennaio a giugno 2017.Risultavano solo 2 versamenti a gennaio e febbraio e non risultava nessun versamento successivo . (vedi allegato 3) Ho rinnovato Reclamo formale il 12.06.17 presso Poste Italiane per ottenere il rimborso di quanto prelevato e anche secondo sollecito fax il 14.07.17 ma ad oggi non vi è stata alcuna risposta.A questo punto, visti alcuni dati oggettivi del fatto ovvero:1) Non avrei mai potuto compiere questa operazione perché non in possesso di Bancoposta Reader e neppure iscritto presso l’Agenzia delle Entrate al servizio “Fisco on line”.2) l’operazione non è stata autorizzata e c’è una denuncia all’Autorità di P.S.3) L’importo non è stata una operazione di pagamento alla Agenzia delle Entrate con il mio codice fiscale potete anche verificarlo Si aprono due scenari possibili:1) Si tratta di un errore di addebito di Poste Italiane2) Si tratta di una truffa informatica di terzi.In entrambi i casi non è una operazione a me addebitabile ma un disservizio di Poste Italiane.Chiedo pertanto entro 10gg. dal ricevimento della presente il rimborso sul CC della suddetta cifra.In difetto, mi troverò costretto a meglio tutelare i miei interessi,ovvero anche rivolgermi alle Associazioni di Consumatori e mezzi di informazione, perché non è possibile che i soldi “spariscano” dai Conti Bancoposta senza alcuna risposta dall’Ente di Credito. Distinti Saluti
MANCATA CONSEGNA PACCO
In data odierna 10.08.2017, alle ore 13.15, dopo circa 45 minuti che mi trovavo all'interno del Vostro Ufficio Postale Centrale di Mercato San Severino, chiedevo, la consegna del pacco AMAZON, ivi in giacenza, dopo due mancate consegne presso il mio appartamento.Come da Avviso consegna del 09.08.2017, che allego alla presente, nel quale era specificato che l'invio rimarrà in giacenza gratuita per i primi 5 gg lavorativi dell'ufficio successivi alla data del presente avviso..., mi sono recato allo sportello, con numero di attesa €-82 e venivo ricevuto da una solerte impiegata, dello sportello 4 o 5(non ricordo), la quale, dopo aver preso il mio pacco in mano e avermelo mostrato fisicamente, mi riferiva che non poteva consegnarlo, poichè la consegna doveva partire dal giorno 11.08.2017. Facevo presente, che sull'avviso di consegna, vi era indicata la data successiva a quella del 09.08.2017, ma la sua risposta è stata: IL POSTINO HA FATTO UN ERRORE...HA DIMENTICATO DI INSERIRE LA DATA A MANO.Avendo capito, che stavo perdendo tempo, e che non avrei ricevuto il mio pacco, che ripeto, era fisicamente avanti a me, decidevo di andarmene.
DINIEGO CHIUSURA LIBRETTO POSTALE NOMINATIVO ORDINARIO INTESTATO A MINORE
Probabilmente, alla nascita di mia figlia Luna nel 2008, il Comune di Mercato San Severino, mi inviava libretto postale con numero indicato, nel quale all'interno, vi erano state accreditate € 50. Tale libretto non è stato mai utilizzato e io, in qualità di padre, ed esercente la potestà genitoriale, deicdevo in data 10.08.2017 alle ore 12.50, di recarmi all'interno della sede centrale dell'Ufficio Postale di Mercato San Severino, per chiudere tale libretto, anche perchè mi causava notevoli problemi, ogbni anno per la compilazione ISEE. Recatomi all'interno del detto Ufficio, un'impiegata, mi riferiva che non vi era documentazione sul libretto e che, oltre alla presenza di entrambe i genitori, per la chiusura, serviva un foglio del Giudice Tutelare, per garantire mia figlia, e i suoi interessi. Reclamavo a tale affermazione, visto che nostra figlia ha come tutori legali, noi genitori e che il Giudice Tutelare, interviene solo in caso di discordia o altri casi espressamente previsti. Facevo anche presente, che altro Ufficio Postale, mi faceva prelevare la somma di € 50 e che sul libretto vi erano solo € 1,56 e per tanto non vi era alcun interesse da tutelare. Nonostantye queste parole, l'impiegata, supportata dal Direttore della Filiale, continuava ariferire, che oltre ad entrambe i genitori, c'era bisogno di una carta del Giudice Tutelare.
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