Come scegliere le creme solari per bambini

La protezione solare è importante per tutti, ma con delle ovvie differenze sulla base del tipo di pelle e alla sua sensibilità. Per identificare tali differenze, in genere si utilizza la classificazione elaborata da Fitzpatrick negli anni ‘70, che sulla base di alcune risposte a delle domande redatte in un questionario ad hoc, individua 6 fototipi differenti: per ciascun fototipo vengono evidenziati gli atteggiamenti più corretti da assumere in relazione all’esposizione solare.
In generale, attenzioni maggiori sono da riservare ai più piccoli, soggetti più delicati rispetto agli adulti anche a causa dei sistemi di difesa della pelle non del tutto sviluppati: tra i fattori di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei in età adulta c'è proprio l’intensa esposizione al sole in età infantile con scottature ed eritemi.
L’importanza della protezione
Da sottolineare che protezione non è sinonimo esclusivo di crema solare: il prodotto solare è solo uno degli strumenti a disposizione per la protezione dai raggi UV, poiché non esiste nessun prodotto in grado di schermare tutte le radiazioni. È quindi bene adottare tutta una serie di comportamenti che nel loro insieme permettono di limitare la nostra esposizione solare e quella dei più piccoli riducendo i rischi a essa correlati, come evitare l’esposizione diretta nelle ore più calde, indossare abiti e cappelli e cercare di stare all’ombra, oltre ovviamente all’applicazione di un prodotto solare idoneo. Chi si prende cura dei bambini dovrebbe tenere bene a mente che tra i fattori di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei in età adulta c’è proprio l’intensa esposizione al sole in età infantile, con scottature ed eritemi.
Come scegliere il prodotto solare giusto
Il fattore di protezione solare (indicato in etichetta con la dicitura SPF) indica la capacità del prodotto di filtrare i raggi UVB: ad esempio, creme con SPF pari a 15 sono in grado di bloccare il 93% dei raggi UVB, mentre solari con SPF 30 arrivano a bloccarne il 97%, ma nessun SPF è in grado di arrivare al 100%, nemmeno quello 50+ oggetto del nostro ultimo test. Affinché un prodotto possa definirsi “prodotto solare” questo deve garantire una protezione minima dai raggi UVA, pari almeno ad 1/3 dell’SPF dichiarato in etichetta: tali prodotti si riconoscono dall’apposito bollino cerchiato con all’interno la dicitura “UVA” riportato sulla confezione.
Una raccomandazione europea chiede che ci sia un certo equilibrio tra i due tipi di potere schermante (contro i raggi UVB e UVA) e che la protezione contro i raggi UVA sia almeno un terzo dell’SPF dichiarato in etichetta. Per bambini e bambine consigliamo un prodotto solare con una protezione molto alta, ovvero un SPF 50 o 50+. Il tipo di filtri (se fisico o chimico) non è importante. Per i neonati fino a 6 mesi non sono indicati dei prodotti solari: ombra e vestiti sono gli strumenti a cui fare affidamento.
Come e quanto applicarlo affinché protegga
Ammesso che la crema solare scelta possegga davvero il fattore di protezione indicato in etichetta (cosa che verifichiamo ogni anno con il nostro annuale sulle creme solari) , è fondamentale che la quantità di prodotto sia generosa, quindi non bisogna lesinare con l’applicazione. Indicativamente 6 cucchiaini per un corpo adulto, un po’ meno per un bambino. Spesso per bambine e bambini si preferisce optare per formati spray poiché più semplici da applicare: soprattutto in questi casi, è importante fare attenzione per essere sicuri averne spruzzato quantità sufficienti e nell’incertezza meglio abbondare, poiché una ridotta quantità di crema inficia la protezione solare attesa.
Inoltre, mai vaporizzare il prodotto direttamente verso il viso per il rischio di inalazione di sostanze non raccomandate: per proteggere il viso il prodotto va spruzzato sulla mano e poi applicato sul viso del bambino o della bambina.
Infine, un altro aspetto da non tralasciare per avere una garanzia di protezione è la frequenza di applicazione: il prodotto solare va riapplicato spesso, almeno ogni 2 ore e sempre dopo aver fatto il bagno in acqua.
Ingredienti critici
Alcuni ingredienti in uso nell’industria cosmetica sono sotto la lente d’ingrandimento poiché sospettati di essere dei potenziali interferenti endocrini (sostanze in grado di alterare l’equilibrio ormonale di animali, essere umani compresi). Il problema sollevato non è riferito al “pericolo” indotto dall’uso di una singola sostanza bensì all’effetto multiplo (il cosiddetto “effetto cocktail”) risultante dal contatto diretto con più sostanze e non solo attraverso i prodotti di personal care. Per quanto riguarda l’ambito specifico dei cosmetici, e quindi anche delle creme solari, sconsigliamo di scegliere prodotti che contengono:
- i conservanti propylparaben e butylparaben;
- i filtri solari ethylhexyl methoxycinnamate, homosalate, benzophenone-3 e octocrylene;
Per quanto riguarda sensibilizzazioni e allergie, bambini e soggetti che presentano una pelle molto delicata dovrebbero evitare prodotti che contenenti le una o più delle 26 fragranze riconosciute come allergeniche.
Noi consigliamo di prestare sempre attenzione agli ingredienti, ma c’è un aspetto positivo che non possiamo non evidenziare: negli ultimi anni i produttori hanno modificato di molto le formulazioni dei prodotti cosmetici e quelle dei prodotti dedicati ai bambini sono ormai quasi sempre “sicure”, ovvero per la maggior parte prive di ingredienti sconsigliati.
Attenzione alle etichette
Anche per le creme solari vale la regola che l'etichetta deve essere chiara, leggibile e senza claim fuorvianti. In particolare, attenzione a:
- PAO (periodo dopo l'apertura): la data di scadenza è obbligatoria solo per i prodotti cosmetici con scadenza inferiore ai trenta mesi. Per quelli con durata superiore per legge è sufficiente il PAO (dall’inglese “period after opening”) che indica entro quanto può essere utilizzato un prodotto dopo l'apertura. La maggior parte delle creme solari ha un PAO di 12 mesi, il che significa che dopo un anno non viene garantita più la stessa protezione. In passato abbiamo ritestato delle creme solari aperte un anno prima e “stressate” mimando una permanenza sotto il sole e i risultati erano stati positivi, nel senso che tutte le creme avevano mantenuto lo stesso livello di protezione anche dopo un anno. Leggi i nostri consigli su cosa fare con la crema solare aperta l’anno prima.
- “Senza parabeni”, “Senza ….”: il fatto che non ci siano uno o più ingredienti non è sinonimo di qualità del prodotto, si tratta infatti solo di una strategia di marketing. Ad esempio non tutti i parabeni sono sconsigliati e al loro posto potrebbero esserci altri ingredienti più critici ma meno “noti”;
- Altri claim inutili, come le indicazioni "ipoallergenico" o "dermatologicamente testato" spesso fuorvianti, visto che alcuni prodotti contengono comunque ingredienti a rischio allergie. In pratica non danno garanzie speciali sulla formulazione.
Domande frequenti
Rispondiamo alle domande più comuni sui solari per bambini.