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Sale iposodico: può sostituire il sale normale in caso di pressione alta?

Per chi soffre di pressione alta, il sale iposodico - che contiene meno sodio rispetto a quello normale - può rappresentare un’alternativa all'uso del sale da cucina. Ma è davvero utile? E soprattutto da solo basta a ridurre il rischio di ipertensione? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo sostituto del sale classico.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
27 giugno 2024
sale iposodico

Se una persona soffre di ipertensione, una delle strategie che vengono proposte per abbassare o controllare i livelli di pressione arteriosa è la diminuzione di sodio nella dieta. Le fonti di sodio nell’alimentazione sono diverse: il sale che mettiamo nei cibi in cucina o a tavola, oppure il sodio che è contenuto naturalmente negli alimenti o quello aggiunto nei cibi processati. Per diminuire la quantità di sodio nella dieta possiamo quindi evitare di acquistare e mangiare cibi che contengono molto sale (ad esempio pane, salumi, formaggi) e ridurre la quantità di sale che aggiungiamo ai nostri piatti.

Molte persone sono abituate ad utilizzare elevate quantità di sale quando mangiano o quando cucinano e quindi potrebbero trovare difficile ridurne il consumo per un lungo periodo di tempo. Un prodotto sostituto del sale, com'è il sale iposodico, con un minore contenuto di sodio a favore di un maggiore contenuto di potassio ed un sapore simile a quello del normale sale da cucina, potrebbe essere una valida alternativa in questi casi.

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Che cosa significa "sale iposodico"?

I sali iposodici (spesso chiamati anche sostituti del sale o sali dietetici) sono quei prodotti che contengono minori quantità di cloruro di sodio - tra il 20 e il 35% -  rispetto al normale sale da cucina che è formato per il 97% da cloruro di sodio. Il resto del prodotto è composto da altri sali come sali potassio o magnesio. In Italia sono classificati come alimenti a fini medici speciali. Nello specifico l’indicazione è la “gestione dietetica dell’ipertensione arteriosa e altre condizioni mediche richiedenti una marcata contrazione dell’apporto alimentare di sodio”.

Dove si compra il sale iposodico

Il sale iposodico può essere acquistato attraverso diversi canali: in farmacia, al supermercato, nei negozi alimentari, su internet. Ovunque lo compriamo è però importante che vi siano alcune precisazioni in etichetta. Secondo le Linee guida sugli alimenti a fini medici speciali, infatti, sulle confezioni vi deve essere riportato che si tratta di un alimento a fini medici speciali e che è indicato per “la gestione dietetica dell’ipertensione e altre condizioni mediche richiedenti una marcata contrazione dell’apporto alimentare di sodio”. Inoltre, tra le avvertenze importanti, dovrebbe essere segnalato che il prodotto va utilizzato sotto controllo medico e “se è adatto o meno ad essere utilizzato come unica fonte alimentare”. In ultimo, vanno riportate le quantità di sodio e potassio e quella relativa ai principali minerali derivanti dai sali sostitutivi utilizzati come ingredienti.

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Sale iposodico: tipi e differenze

Il sale iposodico contiene sodio in quantità tra 7,8 e 13,6g%, percentuali molto inferiori al normale sale da cucina. Il sale asodico, invece, non contiene sodio se non in bassissimi residui.

In commercio si trova anche il sale iposodico iodato: un sale a basso contenuto di sodio ma addizionato di iodio (3 mg ogni 100 g di prodotto). Per i soggetti che vogliono utilizzare il sale iposodico, la versione iodata può essere una valida alternativa. Infatti, il sale iodato è un’ottima soluzione per aumentare l’assunzione di iodio e prevenire i rischi per la salute legati alla carenza di questo nutriente.

Qual è il miglior sale iposodico?

A nostro avviso non c'è un sale iposodico migliore di un altro. I sali iposodici in commercio hanno delle caratteristiche simili e quindi, in base a quanto dichiarato in etichetta, non vi sono motivazioni di preferirne uno a discapito di un altro. È bene però controllare che l'etichetta contenga alcune informazioni. In particolare è importante verificare che contenga tra il 20 e il 35% di cloruro di sodio corrispondente ad una quantità di sodio compresa tra 7,8 e 13,6 g in 100 g di prodotto. Inoltre il potassio non dovrebbe superare un terzo del peso totale del prodotto, vale a dire meno di 33,3 g in 100 g di prodotto.

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Il sale iposodico è davvero utile per ridurre la pressione alta?

Alcuni studi hanno evidenziato una riduzione dei valori di pressione arteriosa in soggetti a cui era stata data l’indicazione di utilizzare sali iposodici rispetto a soggetti che continuavano ad utilizzare il normale sale da cucina. La riduzione di questi valori però è molto modesta: nel migliore dei casi di circa 5 mmHg. Questo significa che il sale iposodico può essere utile per le persone ipertese, ma da solo non basta ad abbassare in maniera importante i valori della pressione. Chi soffre di ipertensione, infatti, è bene che riduca in generale l'apporto di sodio: non solo come sale da cucina che si aggiunge ai piatti, ma anche come sale contenuto naturalmente negli alimenti e aggiunto nei cibi processati.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si dovrebbero consumare al massimo circa 2 g di sodio al giorno. Sempre l'OMS raccomanda di assumere una quantità di potassio di almeno 3,5 g al giorno. Il potassio, infatti, tra le sue varie funzioni, aiuta anche ad abbassare la pressione arteriosa agendo sul tono vascolare e favorendo l’eliminazione di sodio.

L'utilizzo di sali iposodici al posto del sale da cucina è solo una delle strategie che le persone ipertese possono mettere in atto per tenere sotto controllo la pressione. Altri accorgimenti riguardano sia lo stile di vita che la terapia farmacologica e possono essere, ad esempio:

  • una riduzione del peso corporeo;
  • un'adeguata attività fisica;
  • una dieta corretta;
  • una riduzione dello stress;
  • un tempo dedicato al riposo e al sonno;
  • smettere di fumare e di consumare alcolici;
  • una minore esposizione all’inquinamento ambientale. 

Bisogna, infine, sottolineare che i sali iposodici hanno un costo maggiore rispetto al normale sale da cucina (in alcuni casi costano fino a 50 volte in più). La strategia di sostituzione del sale con il sale iposodico è perciò più costosa rispetto alla riduzione del consumo del normale sale nella dieta.

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Dovrebbero usarlo anche le persone che hanno valori di pressione normali?

L’utilizzo del sale iposodico nelle persone con valori normali di pressione non ha molto senso. I motivi sono diversi. Alcuni studi hanno sì evidenziato una riduzione dei valori di pressione in soggetti a cui era stata data l’indicazione di utilizzare sali iposodici rispetto a soggetti che continuavano ad utilizzare il normale sale da cucina, ma la riduzione di questi valori era modesta. Inoltre, l’effetto si era evidenziato maggiormente nei soggetti ipertesi che nella popolazione normotesa.

Ci sono altre strategie per controllare la pressione altrettanto efficaci e sicuramente meno costose. Ad esempio ridurre la quantità di sodio cercando semplicemente di moderare l'apporto generale di sale. Ridurre il sodio nella dieta è importante in qualsiasi condizione di salute. Inoltre, bisogna tenere presente che, secondo la normativa sugli Alimenti a Fini Medici Speciali, il sale iposodico dovrebbe essere utilizzato sotto controllo medico ed è indicato per le persone ipertese e per le persone che necessitano di ridurre marcatamente il sodio alimentare.

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Sali iposodici: possono fare male alla salute?

Dato che nel sale iposodico è contenuta una quantità di potassio maggiore rispetto al normale sale da cucina, spesso si teme che l’utilizzo di questo prodotto possa causare iperkaliemia, vale a dire l’eccessiva concentrazione di potassio nel sangue che può portare anche a gravi problemi a livello cardiaco e muscolare. Un rischio questo che però non è emerso negli studi clinici di settore.

Per quanto riguarda invece il rischio di un deficit di sodio dovuto all’utilizzo di questi sali, è improbabile. Infatti, dato il fabbisogno giornaliero molto basso di sodio (il livello di assunzione adeguata negli adulti è di 1,5 g al giorno), un deficit di sodio non si verifica in condizioni normali neppure con diete a contenuto di sale molto basso. Non ci sono invece sufficienti dati di sicurezza sull’utilizzo dei sali iposodici nei bambini o nelle donne in stato di gravidanza.

Sale iposodico: quali controindicazioni?

Si sconsiglia l’utilizzo dei sali iposodici nei soggetti con problemi renali: infatti, queste persone hanno maggiori difficoltà nell’eliminazione di potassio attraverso i reni e potrebbero quindi andare incontro più facilmente all’iperkaliemia. Per lo stesso motivo se ne sconsiglia l’uso anche nei soggetti che utilizzano alcune tipologie di farmaci che sono in grado di provocare ritenzione di potassio (i diuretici risparmiatori di potassio, gli ACE-inibitori, i sartani, alcuni antiinfiammatori).

Fatte queste premesse, possiamo dire che se si usa il sale iposodico in quantità simili a quelle del normale sale da cucina, non dovremmo andare incontro a problemi di salute. Il nostro consiglio è di non consumarne più di 5 grammi. Oggi, infatti, consumiamo il doppio della quantità di sale (normale) consigliata, mentre non dovremmo superare i 5 grammi quotidiani. In altri termini, non più di un cucchiaino di sale al giorno. Se ci manteniamo su questo livello anche con il sale iposodico, avremo il vantaggio di assumere molto meno sodio di quanto ne assumeremmo col sale normale. Insomma, se non si vuole vanificare lo scopo dell'usare un sale iposodico, è meglio non esagerare. Se ne consumassimo 3 cucchiaini, ad esempio, ci si troverebbe ad assumere più o meno le stesse (dannose) quantità di sodio ed inoltre potremmo rischiare di eccedere con il potassio.

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Dimagrimento e ritenzione idrica: il sale iposodico è utile?

Un abuso alimentare di sodio può essere associato a ritenzione idrica: infatti, la quantità di sodio nel corpo è strettamente legata a quella dei fluidi e quindi, in caso di eccesso di questo elemento, il corpo per riportare l’equilibrio, tenderà a trattenere una maggiore quantità di liquidi nei tessuti. Per ridurre il fenomeno della ritenzione idrica si può consigliare una diminuzione di consumo di sale. In maniera teorica, quindi, l’utilizzo di sali a basso contenuto di sodio potrebbe essere utile per la ritenzione idrica permettendo un apporto minore di sodio. Non vi sono però evidenze in merito alla diretta efficacia dei sali iposodici nel ridurre il fenomeno della ritenzione idrica.

Per quanto riguarda, invece, la perdita di peso, anche se sull'etichetta c’è scritto “sale dietetico”, non significa che questo prodotto fa dimagrire. Il termine “sale dietetico”, che a volte viene usato per fare riferimento al sale iposodico, indica il fatto che il sale iposodico è un alimento a fini medici speciali indicato nelle diete di persone ipertese o che sono in condizioni mediche che richiedono una elevata diminuzione dell’apporto alimentare di sodio. Il termine “dieta”, in questo caso, non è quindi da associare al dimagrimento.

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Sale: in generale è bene ridurne il consumo

La maggior parte delle persone consuma troppo sale. Un comportamento che, a lungo andare, può avere conseguenze, anche gravi, sulla salute. Il consumo eccessivo di sodio, infatti, è associato ad un aumento della pressione arteriosa (sia nelle persone che hanno già la pressione alta, sia in quelle che hanno valori normali) che a sua volta può dare una serie di conseguenze, tra cui infarti, ictus e altre potenzialmente anche mortali.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si dovrebbero consumare meno di 5 g di sale al giorno (un cucchiaino da caffè) che contengono circa 2 g di sodio. In questo calcolo non bisogna tenere in considerazione solo il sale che aggiungiamo ai nostri piatti ma anche quello che è presente nei cibi soprattutto quelli processati. Come fare quindi a ridurre il sale? Le strategie proposte dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione a livello individuale per ridurre il consumo di sale sono diverse: diminuire l’uso di sale a tavola e in cucina, limitare l’uso di condimenti con elevato contenuto di sodio (salsa di soia, ketchup), insaporire i cibi con erbe aromatiche, usare limone e aceto per esaltare i sapori, consumare raramente cibi processati ricchi di sale (snack, patatine, salumi), acquistare prodotti a basso contenuto di sale.

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