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Integratori e medicinali vegetali per l’ansia lieve: non ci sono sufficienti prove di efficacia

Sul bancone delle farmacie, ma anche al supermercato, si moltiplicano i prodotti per alleviare l’ansia lieve. Peccato che non ci siano studi sufficienti, soprattutto a lungo termine, che ne dimostrino sicurezza ed efficacia.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
23 dicembre 2023
vari tipi di pillole

Fioriscono sugli scaffali di farmacie e supermercati integratori e farmaci vegetali di uso tradizionale proposti per alleviare l’ansia lieve. Del resto, nel nostro Paese sei persone su dieci dicono di convivere con un disagio psicologico, tra cui varie forme d’ansia e i disturbi del sonno. Problemi a cui reagiscono, forse perché disinformate, con un preoccupante “fai da te”: il 28% circa dichiara di aver assunto prodotti e farmaci senza prescrizione medica (indagine di Inc Non Profit Lab). Se guardiamo ai dati del mercato, nel Belpaese in un anno, sono aumentati di quasi il 60% gli acquisti di integratori per favorire il sonno e aiutare il benessere mentale.

A rivendicare proprietà ansiolitiche sono vari rimedi erboristici (lavanda, valeriana, passiflora...) e gli integratori di Omega 3 e Magnesio. Spesso presenti sul mercato sia come integratori sia come medicinali. Sono efficaci? Non ci sono studi sufficienti, soprattutto a lungo termine, che ne dimostrino sicurezza ed efficacia.

Integratori e medicinali di origine vegetale

Non ci sono abbastanza studi che dimostrino l'efficacia ansiolitica non solo per gli integratori, che non essendo medicinali non sono tenuti a presentare studi clinici per essere messi sul mercato, ma anche per i medicinali tradizionali di origine vegetale.

Per i medicinali tradizionali di origine vegetale l’efficacia è considerata plausibile in base all’uso tradizionale, cioè su un utilizzo da almeno 30 anni, di cui almeno 15 nell’Unione europea (Direttiva 2004/24/CE). Sono farmaci venduti solo in farmacia come prodotti da banco senza bisogno della prescrizione medica.

I medicinali a base di erbe e gli integratori alimentari possono causare effetti collaterali interferire con altri farmaci, riducendone l’efficacia o rallentandone lo smaltimento.

Mentre il farmaco ha il foglietto illustrativo, per legge, con tutte le informazioni su composizione, dose, tempo di somministrazione e potenziali reazioni avverse o interazioni con altri farmaci e le controindicazioni (ad esempio, per i minori di 12 anni), l’integratore non ne è provvisto.

Occhio alle interazioni con i farmaci e agli effetti collaterali

Le norme attuali non obbligano i produttori degli integratori a indicare né le interazioni né gli effetti collaterali, ma solo la dose raccomandata da non superare. Un buco legislativo da colmare al più presto. Anche perché così, ad esempio, chi prende uno o più integratori con continuità e deve assumere magari più farmaci, basti pensare alle persone anziane, non è consapevole dei rischi. Anche la composizione degli integratori può variare, infatti, le aziende hanno campo libero nell’associare come meglio credono le varie sostanze ammesse, così come i dosaggi.

La mancanza di informazioni deve indurre alla cautela visto che integratori e medicinali vegetali di uso tradizionale essendo percepiti come “naturali” sono erroneamente considerati sicuri e i loro potenziali rischi sono sottovalutati. Per questo è necessario controllare sempre sul foglietto illustrativo dei farmaci quali sono le interazioni (quasi mai esaustive) con alimenti, bevande e integratori, in modo da minimizzare i rischi.

Segnalare le reazioni avverse

«Prendo l’integratore, tanto male non fa». La percezione comune è che gli integratori facciano bene e siano sicuri in quanto costituiti da sostanze “naturali” come vitamine, sali minerali, erbe officinali, estratti vegetali, fibre... Peccato che la realtà non sia così lineare. Lo dimostra uno studio americano che evidenzia come le reazioni avverse dovute all’assunzione di integratori portano ogni anno 20mila persone al pronto soccorso. Dati preoccupanti, ma solo parziali. Infatti, quando le reazioni indesiderate non sono così gravi da giustificare il ricorso all’aiuto del medico, difficilmente chi usa gli integratori le attribuisce al loro consumo. Questo fa sì che le segnalazioni degli effetti negativi siano poche e che il problema sia sottostimato.

Per questo è importante segnalare le reazioni sospette: dal 2019 esiste un portale, www.vigierbe.it, dell’Istituto superiore di sanità aperto ai cittadini che hanno avuto qualche problema dopo l’assunzione di un integratore alimentare o di prodotti erboristici.

Antiansia “naturali”, farmaci e integratori

Abbiamo scandagliato gli studi disponibili su alcuni rimedi erboristici – olio di lavanda, valeriana, passiflora – e su alcuni integratori (Omega 3 e magnesio) che rivendicano proprietà ansiolitiche per valutarne efficacia e sicurezza. Ecco i risultati.

Olio di lavanda

L'olio di lavanda è disponibile come farmaco da banco e integratore alimentare per il sollievo dei sintomi dell’ansia lieve. Gli studi mostrano, però, che è poco più efficace di un placebo. Infatti, nonostante sia sul mercato da più di 30 anni, le prove a sostegno della sua utilità sono molto limitate: gli studi clinici che ne hanno valutato l’efficacia e la sicurezza arruolano meno di mille persone in tutto e nel loro insieme dimostrano come l’olio lavanda sia poco più utile di un placebo nel ridurre i sintomi dell’ansia.

Sul fronte sicurezza, l’olio di lavanda deve essere usato con cautela nei pazienti in trattamento con sedativi, anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, perché può aumentare gli effetti sedativi e il rischio di sanguinamento, ma anche con i Fans, anticonvulsivanti e i farmaci che abbassano il livello del colesterolo. Tra le reazioni avverse, ci sono la nausea, il vomito e l’anoressia.

Valeriana

Come farmaco o integratore è indicata per favorire il sonno e ridurre l’ansia lieve. La sua fama di sedativo naturale non è sostenuta dagli studi perché non è risultata più utile del placebo.

Secondo gli studi disponibili, la valeriana è sicura per l’uso a breve termine, fino a 28 giorni. Non ci sono studi che ne abbiano valutato la sicurezza più a lungo termine e nemmeno in gravidanza o allattamento. Ci sono effetti collaterali come mal di testa, disturbi di stomaco, disagio mentale, disturbi cardiaci e persino insonnia in alcune persone. Bisogna evitare di assumere valeriana se si prendono altri farmaci sedativi perché ne rallenta lo smaltimento, ma anche antidepressivi, oltreché bere alcol in contemporanea.

Passiflora

Indicata per alleviare i sintomi lievi dello stress, come nervosismo, ansia o irritabilità e per favorire il sonno. Esistono pochi studi sulla passiflora, insufficienti per poterne stabilire l’efficacia ansiolitica come ha concluso anche l’autorevole National Center for Complementary and Integrative Health che opera negli Stati Uniti. Eppure, gli integratori in commercio riportano slogan che fanno pensare che sia una soluzione “naturale” per i disturbi d’ansia. I medicinali contenenti passiflora devono essere usati solo negli adulti e negli adolescenti di età superiore ai 12 anni.

Per quanto riguarda la sicurezza bisogna fare attenzione alle interazioni con i farmaci anticoagulanti perché la passiflora potrebbe aumentare l’effetto di questi farmaci. Attenzione, dunque anche se si assume aspirina e ibuprofene.

Omega 3 e Magnesio

Gli integratori di Omega 3 e di Magnesio sono assunti anche nella convinzione di prevenire ansia e depressione. Gli studi, però, non ne dimostrano l’efficacia.

Gli Omega-3 sono i grassi buoni che aiutano a mantenere in salute cuore, mente e occhi. Il nostro organismo li assume con l’alimentazione (pesce azzurro, semi di lino, noci e oli di semi). L’assunzione di Omega-3 è anche proposta per prevenire e curare depressione e ansia. Gli studi hanno evidenziato, però, che gli integratori hanno poco o nessun effetto sul rischio di depressione o sui sintomi di ansia. Il Magnesio è un altro integratore che vanta proprietà antistress anche se gli studi scientifici non hanno dimostrato la sua capacità di ridurre lo stress né i problemi a esso correlati.
Per quanto riguarda l’interazione coi farmaci, si raccomanda cautela a chi assume antipiastrinici e anticoagulanti visto che gli omega-3 possono ridurre l’attività piastrinica.

Il magnesio può diminuire l’assorbimento e l’efficacia di numerosi farmaci, inclusi antibiotici comuni come ciprofloxacina e levofloxacina.

Il mix antiansia

Il mercato degli integratori pullula di prodotti che combinano diverse sostanze vegetali proponendosi sempre come rimedi per combattere l’ansia lieve e per rilassarsi. Sugli scaffali dei supermercati e delle farmacie troviamo integratori a base di melissa, camomilla, kava-kava, iperico, biancospino, tiglio... da soli o in diverse combinazioni e dosaggi.

Gli slogan sul web spesso lasciano intendere che l’unione di più sostanze potenzi l’effetto sedativo o ansiolitico rispetto alla singola sostanza. Sono efficaci? Gli integratori non devono presentare studi clinici per essere messi sul mercato, per legge, però, non possono vantare alcuna efficacia terapeutica e fare riferimento alla cura di una malattia.

Gli effetti collaterali e le interazioni con i farmaci possono essere ancora più rilevanti quando ci sono più sostanze vegetali coinvolte. È più facile anche che possano diminuire l’assorbimento e l’efficacia dei farmaci che la persona assume.

Per aiutarti a trovare l’equilibrio giorno dopo giorno ti proponiamo la nostra guida 100 esercizi per rilassare corpo e mente.