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Ozempic, l'antidiabetico usato per dimagrire su Tik Tok: un trend pericoloso. Servono più controlli

Sul social impazza il farmaco contro il diabete utilizzato per perdere peso e dipinto come "miracoloso" attraverso milioni di contenuti. Il medicinale non è acquistabile senza prescrizione, ma i rischi ci sono: informazioni scorrette, induzione a un uso improprio di farmaci e altri prodotti per dimagrire, per di più su una piattaforma frequentata da giovanissimi, particolarmente sensibili al tema. Le piattaforme dovrebbero sforzarsi di controllare la diffusione di messaggi di questo tipo.

  • contributo tecnico di
  • Daniele Caldara
14 ottobre 2022
  • contributo tecnico di
  • Daniele Caldara
Ozempic

Non è la prima volta che un social network diventa veicolo di pubblicità (più o meno mascherate) di prodotti che, in realtà, non si possono promuovere: lo avevamo denunciato per le sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato su Instagram e ora lo vediamo anche su Tik Tok. Questa volta si tratta di un farmaco, Ozempic.

Si tratta di un antidiabetico che negli Stati Uniti, ad esempio, viene utilizzato anche per il dimagrimento (impazzando tra le star di Hollywood); e Tik Tok è tempestato di contenuti (non tanto italiani quanto esteri, appunto) in cui giovani e giovanissime lo presentano come un miracolo, si cimentano in tutorial per il suo utilizzo (si tratta di una siringa da iniettare sull’addome), mostrano entusiaste ai loro follower immagini del prima e del dopo.

A suon di hashtag

I contenuti con l’hashtag #ozempic hanno raccolto oltre 210 milioni di visualizzazioni, senza contare le altre chiavi di ricerca connesse: #ozempicweghtloss, #ozempichallenge, #ozempictransformation #azeompicaustralia... (in Australia, addirittura, i medici di base hanno ricevuto l'istruzione dalle autorità di non prescrivere più ai seguaci di TikTok il farmaco, diventato virale nella piattaforma come mezzo per perdere peso con "un'inaspettata domanda dei consumatori” che ha privato “i diabetici della disponibilità di un farmaco essenziale").

La diffusione di "promozioni" di questo tipo deve allertare, soprattutto quando si parla di una piattaforma frequentata da giovani e giovanissimi. L’elemento rassicurante è che il farmaco non è acquistabile senza ricetta del medicoIl problema comunque resta: i messaggi che veicolati attraverso la piattaforma potrebbero indurre un pubblico particolarmente sensibile a cercare scorciatoie di questo tipo per dimagrire. E, online, in tema di dimagrimento, si trova un po’ di tutto, anche sostanze illegali (lo avevamo dimostrato nella recente inchiesta sugli integratori dimagranti).

I rischi: informazione scorretta e aggiramento di un divieto 

La circolazione di video di questo tipo ha anche altri effetti negativi. Da un lato, quello di veicolare un’informazione su farmaci e terapie che non è stata vagliata attentamente e che può comportare dei rischi, dall’altro ha l’effetto di promuovere terapie farmacologiche non appropriate. L'assenza di controlli da parte delle piattaforme che permettono agli utenti di caricare qualsiasi tipo di contenuto è un problema se iniziano a circolare video che parlano in modo sconsiderato di terapie farmacologiche, soprattutto se di mezzo c’è un tema come quello del dimagrimento, verso cui sono più sensibili ragazzi e ragazze.

C'è poi un altro problema: la pubblicità dei farmaci, in Europa è in parte vietata; è infatti consentita quella per i farmaci da automedicazione, che in virtù della loro natura si prestano ad essere utilizzati in sicurezza dagli utenti e la cui una promozione non presenta particolari problemi se fatta in modo opportuno secondo le indicazioni di legge; è invece vietata quella dei farmaci con ricetta, la cui dispensazione è mediata dalla prescrizione del medico.I motivi sono da ritrovare nella difesa dello spettatore-consumatore, che non deve essere indotto – tra le varie cose – a utilizzi impropri o eccessivi delle terapie farmacologiche. A volte, però, la circolazione di video, online e sui social, che parlano di terapie (o di altri trattamenti, regimi dietetici e integrazioni alimentari) assume connotati più simili alla promozione pubblicitaria vera e propria, con effetti molto dannosi, specie se diventa virale.

Non solo: chi vede questi video, non avendo coscienza del messaggio pubblicitario insito in molti di questi messaggi, non attiva le naturali difese che lo indurrebbero a diffidare di contenuti di natura promozionale. Sarebbe pertanto opportuno che le piattaforme si sforzassero per controllare la diffusione di video o messaggi di questo tipo.

Ozempic: a cosa serve

Ozempic è un farmaco per il diabete di recente introduzione sul mercato. La sua autorizzazione europea risale infatti alla metà del 2019, ma in Italia è mutuabile dall’inizio del 2022. Il principio attivo - la semaglutide - fa parte di una famiglia di molecole chiamate “agonisti del recettore del GLP-1", che agiscono mimando l’azione di un importante ormone intestinale (il GLP-1, o peptide-1 simil-glucagone) che stimola il rilascio di insulina da parte del pancreas, ma che ha anche un’azione sui centri cerebrali che regolano l'appetito e l’assunzione di cibo. Mimando l’azione di questo ormone, questi farmaci aiutano i pazienti diabetici a ridurre la glicemia quando non riescono a controllarla attraverso la dieta, l’esercizio fisico e le terapie antidiabetiche più tradizionali, come la metformina (un vecchio farmaco che costituisce ancora la prima scelta nel trattamento farmacologico del diabete).

L’Ozempic è quindi un farmaco che si utilizza quando altre terapie farmacologiche non sono state efficaci nel ridurre la glicemia oppure quando per il paziente non è possibile assumere queste altre terapie di prima scelta. Ozempic non è l’unico farmaco antidiabetico a base di semaglutide: esiste anche Rybelsus, della stessa azienda che produce l’Ozempic, ma con una diversa forma farmaceutica: è in compresse, mentre Ozempic è iniettabile. Rybelsus è entrato nel prontuario farmaceutico italiano solo poche settimane fa.

Si può acquistare solo su prescrizione

Ozempic (così come tanti altri farmaci antidiabetici) viene dispensato attraverso il Servizio sanitario solo dietro ricetta (del medico di base, del diabetologo o di un altro specialista autorizzato) e con la redazione di un’apposita scheda di valutazione e di prescrizione molto dettagliata, ristretta ai soli pazienti per cui il trattamento farmacologico con metformina (da sola o in associazione) non sia risultata sufficiente a raggiungere specifici obiettivi di controllo della glicemia. Oppure per chi non può assumere altri farmaci se non questo. Non si tratta quindi di un farmaco erogabile senza ricetta, né elargibile a chiunque lo volesse.

In questo momento, inoltre, il farmaco non è formalmente indicato per la riduzione del peso corporeo, come invece avviene negli Stati Uniti. È comunque possibile che uno specialista prescriva questo farmaco per questo scopo, ma il farmaco sarà appunto prescritto su ricetta di un medico (atto che ha valore legale) e in regime cosiddetto off-label, cioè al di fuori delle indicazioni, con responsabilità di chi prescrive e consenso informato del paziente che accetta il trattamento. Non solo, quindi, non è un farmaco a cui si può accedere così facilmente, ma non è neanche un farmaco di cui va stimolato il ricorso attraverso video le cui informazioni non sono state attentamente vagliate.

Serve per dimagrire?

Sì, il principio attivo dell’Ozempic, la semaglutide oltre all’effetto antidiabetico, cioè di riduzione della glicemia si è dimostrato utile anche a ridurre il peso in soggetti obesi o in sovrappeso. Il suo effetto di induzione di senso di sazietà e riduzione dell’appetito e a valle, di riduzione del peso, è stato infatti dimostrato in alcune apposite sperimentazioni. Per questo motivo, da poco più di un anno l’uso a scopo dimagrante della semaglutide - non con il nome di Ozempic, ma con il nome di Wegovy e con una specifica posologia - è stato autorizzato negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration. Il Wegony, secondo le indicazioni ufficiali, è indicato per adulti obesi o adulti in sovrappeso con almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare correlato al peso (ipertensione, diabete di tipo due, ipercolesterolemia e altri fattori di rischio cardiovascolare).

A partire dal marzo 2022 il Wegovy è autorizzato con le stesse indicazioni anche in Europa dall’Agenzia Europea del farmaco: questo significa che il farmaco può legalmente essere commercializzato sui mercati europei, anche se questo non implica che il farmaco sia dispensato dai vari Servizi sanitari nazionali. Il Wegovy è stato da pochissimo (da fine agosto) registrato anche in Italia, anche se in questo momento non risulta essere in commercio. Non è tra i farmaci mutuabili (è in classe C); potrebbe quindi, in linea teorica, essere prescritto da medici per la perdita di peso, ma non in regime di rimborso Ssn, restando così a carico dei pazienti. Quindi, per riassumere la situazione italiana, se Ozempic è autorizzato solo per il diabete, Wegovy (che ha lo stesso principio attivo) è indicato specificamente per la riduzione di peso.

Quali sono i rischi e gli effetti collaterali?

Il farmaco è indicato in soggetti adulti, pertanto il medicinale non è raccomandato al di sotto dei 18 anni, in quanto l’efficacia e la sicurezza del suo utilizzo a scopo dimagrante non sono state stabilite in bambini e adolescenti. Per quanto riguarda gli adulti, il farmaco non è raccomandabile in varie categorie di soggetti (per esempio chi ha problemi gravi a rene, fegato o è affetto da retinopatia, ma la scheda tecnica è davvero ricca di avvertenze da seguire in modo scrupoloso).

Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, quelli considerati molto comuni, cioè che interessano almeno una persona su dieci che assume la terapia, sono mal di testa, nausea, vomito, diarrea, stitichezza, dolore di stomaco e stanchezza o debolezza. Quelli considerati comuni (cioè in più di una persona su cento che lo assume) vanno dai capogiri al dolore di stomaco, a gonfiore, flatulenza, gastrite, calcoli biliari, perdita di capelli e abbassamenti della glicemia - anche repentini - in soggetti affetti da diabete di tipo 2. Ancora ma meno frequentemente troviamo cali di pressione, vertigini e palpitazioni. Tra quelli più gravi che possono interessare da uno su cento a uno su dieci, c’è la complicazione della retinopatia diabetica, mentre tra i non comuni (cioè che possono interessare da una persona su 1000 a una su 100) troviamo l’infiammazione del pancreas.