Pillola contraccettiva gratis: solo per le donne under 26
La pillola anticoncezionale potrebbe diventare gratuita in un prossimo futuro, ma solo per le donne al di sotto dei 26 anni, come già avviene in alcune regioni italiane. È questa la decisone del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco, dopo mesi di discussione e il respingimento della proposta iniziale dei comitati tecnici dell’Agenzia di offrirla gratuitamente alle donne di tutte le età. Stando alle anticipazioni a mezzo stampa, non sarà fornita attraverso le farmacie del territorio, ma attraverso i consultori e gli ambulatori ospedalieri. In attesa che la decisione di Aifa sia ufficializzata, ecco come stanno le cose in questo momento a livello nazionale e in quali Regioni si può già ottenere la pillola gratuitamente.

Nonostante i comitati tecnici dell’Agenzia italiana del farmaco abbiano espresso già mesi fa il proprio parere positivo alla gratuità della pillola contraccettiva per tutte le donne di tutte le età, il CDA dell’AIFA ha invece deciso di offrirla gratuitamente solo alle donne al di sotto dei 26 anni, come già avviene in alcune regioni italiane.
La notizia che la pillola anticoncezionale sarebbe potuta divenire gratuita per le donne di tutte le età era arrivata a fine aprile scorso direttamente dalla presidente del Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa, Giovanna Scroccaro, che in una intervista annunciava il nulla osta del panel tecnico all’approvazione della rimborsabilità della pillola anticoncezionale per le donne di tutte le fasce d’età. La decisione finale però spettava al Consiglio di amministrazione dell’Agenzia, il cui sì (o no) definitivo era atteso per la fine del mese di maggio.
Il CDA però prese tempo: secondo i membri del consiglio di amministrazione, mancavano gli elementi essenziali per prendere una decisione, a partire da quali fasce della popolazione femminile includere nell'offerta gratuita, alla modalità di distribuzione da parte del servizio sanitario, ai costi per il SSN nei vari scenari di rimborsabilità.
Dopo mesi di discussione, a fine ottobre - stando alle agenzie di stampa - sembra che il CDA di Aifa abbia deciso per restringere la gratuità alle sole donne al di sotto dei 26 anni, che potranno riceverla dai consultori familiari delle Asl o negli ambulatori ospedalieri e non nelle farmaci territoriali.
In questo momento non sono stati anticipati altri dettagli a mezzo stampa e siamo in attesa che la decisione di Aifa venga ufficializzata e spiegata nei particolari.
Stando però a quanto anticipato dalla stessa presidente Scroccaro qualche mese fa, la gratuità non avrebbe comunque riguardato tutte le pillole contraccettive, ma solo alcune delle tante pillole disponibili sul mercato, che sarebbero passate così in fascia A diventando farmaci prescrivibili su ricetta “rossa” (o elettronica) da parte di medici di base e medici specialisti di strutture pubbliche e convenzionate. Ma vediamo da quando la pillola potrebbe diventerà gratuita, chi la potrà avere, quali tipi di pillole saranno interessate e cosa occorrerà fare per ottenere gratis la pillola.
Da quando sarà gratuita
La pillola contraccettiva diventerà gratuita solo dopo che Aifa porterà a termine il percorso decisionale (che a questo punto, con la decisione del CDA, sembra avere esito scontato) e il testo della delibera verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sembra anche che la Conferenza Stato Regioni abbia dato il proprio parere positivo (non vincolante, ma comunque richiesto dall’Agenzia) e che nulla quindi possa ulteriormente bloccare la decisione. Non è però noto con quali tempi questo percorso sarà ultimato.
Stando alle ultime indiscrezioni a mezzo stampa, il Comitato tecnico scientifico ha ovviamente ratificato la decisione del CDA, sottolineando quanto già detto in passato, cioè che non esistevano ragioni tecnico-scientifiche per non estendere la gratuità a tutte le donne. Avrebbe inoltre specificato che sarebbe meglio non limitare la prescrizione della pillola ai soli specialisti di ambulatori ospedalieri e consultori. La palla passa quindi nelle mani della commissione prezzi e rimborsi di Aifa che contratterà con le aziende farmaceutiche i prezzi delle pillole che verranno dispensate gratuitamente. Il percorso dovrebbe concludersi nel giro di poche settimane.
Importante quindi specificare che al momento, tutte le formulazioni di pillole anticoncezionali non sono gratuite e non vengono erogate gratuitamente nei consultori familiari delle Asl, se non alle donne per cui la Regione abbia già previsto la gratuità con provvedimenti ad hoc, come spieghiamo nel prossimo paragrafo.
Nessuna pillola contraccettiva quindi si trova ora in fascia A, la classe in cui si trovano i farmaci a carico del servizio sanitario nazionale. Le pillole contraccettive sono classificate in fascia C: sono interamente a carico del cittadino e hanno un prezzo libero, deciso dall’azienda farmaceutica e ritoccabile ogni due anni.
Al momento non è chiaro se la decisione di Aifa porrà alcune pillole contraccettive in fascia A, rendendole prescrivibili su ricettario regionale o se l’erogazione avverrà in altro modo attraverso gli ambulatori ospedalieri e i consultori delle Asl.
Chi può avere la pillola gratis
Stando alle anticipazioni, non tutte le donne di tutte le fasce d’età potranno avere accesso alla pillola gratuitamente, ma solo le donne al di sotto dei 26 anni d’età.
Le ipotesi iniziali sul tavolo prevedevano invece la possibilità di rendere la pillola gratuita a tutte le donne in età fertile oppure di restringere la gratuità alle sole donne in condizioni economiche svantaggiate o solo alle donne giovani, fino a 19-26 anni, come già avviene in alcuni Regioni italiane (che – ricordiamo - possono in autonomia decidere di allargare i limiti di quanto previsto dai Livelli essenziali di assistenza validi a livello nazionale).
Quali pillole contraccettive sono interessate
Non saranno tutte gratuite le pillole contraccettive oggi disponibili sul mercato. Oggi, infatti, il bancone della farmacia offre numerose formulazioni di pillole contraccettive. Stando alle informazioni disponibili fino allo scorso maggio solo un certo numero di formulazioni per ogni categoria di pillola (definita dalla composizione in principi attivi) verrà messo a carico del servizio sanitario, cioè quelle per cui l’Aifa riuscirà a contrattare il prezzo più basso con le aziende farmaceutiche titolari. Al momento non c’è un’informazione puntuale su quali di queste saranno rese gratuite.
Come avere la pillola gratuitamente
In questo momento la pillola non è ancora dispensata gratuitamente, se non nelle Regioni che hanno già previsto questo servizio per i propri cittadini. Stando all’ultima indagine sui consultori, risalente al 2019, solo un terzo dei consultori sul territorio offre gratuitamente metodi contraccettivi, solitamente solo ad una parte della loro utenza e secondo criteri che variano da regione a regione, ma la pillola contraccettiva non è sempre tra questi.
Alcune regioni però già la offrono gratuitamente: ad esempio, in Puglia vari metodi contraccettivi, tra cui la contraccezione ormonale, sono distribuiti gratuitamente alle donne under 24 (oltre che ad altre categorie) fin dal 2008. In Emilia Romagna dal 2018 è prevista la gratuità della pillola contraccettiva (e di altri metodi) per le giovani sotto i 26 anni. Anche altre regioni, come il Piemonte, la Lombardia, la Toscana e il Lazio, hanno approvato delibere che prevedono l’offerta gratuita della pillola anticoncezionale per le giovani donne all’interno dei consultori, con modalità e regole lievemente differenti.
Quando la decisione dell’Aifa diventerà effettiva, alcune delle pillole contraccettive verranno distribuite gratuitamente attraverso i consultori familiari delle Asl o gli ambulatori ospedalieri. La possibilità di accedere alla pillola gratuitamente varrà quindi a livello nazionale. Per ottenere un farmaco a carico del Servizio sanitario è solitamente necessaria la prescrizione da parte del medico di famiglia o di uno specialista del servizio sanitario pubblico o di una struttura convenzionata. Queste sono infatti le figure che possono prescrivere farmaci a carico dello Stato, all’interno dei paletti legislativi esistenti, e solo nel contesto del servizio pubblico.
Non sappiamo però al momento come avverrà nella pratica l’erogazione della pillola contraccettiva, cioè come sarà organizzato l’accesso ai consultori, come avverrà la prescrizione, se sarà prevista prima una visita ginecologica e se l’erogazione avverrà fisicamente solo all’interno degli ambulatori e dei consultori pubblici, cosa che limiterebbe molto l’accesso da parte dei cittadini rispetto all’erogazione nelle farmacie territoriali.
Quale ricetta sarà necessaria
Al momento non è noto come avverrà la dispensazione della pillola gratuita.
Di norma, per ottenere un farmaco a carico del servizio sanitario è necessaria una ricetta “rossa” o elettronica compilata dal medico di famiglia o dallo specialista del servizio sanitario regionale o convenzionato con esso. In quest’ultimo caso, la prescrizione potrà essere fatta solo durante una visita specialistica prenotata tramite il cup regionale, nel contesto del servizio sanitario pubblico, non durante una visita privata. Quando un medico sta lavorando “privatamente”, che sia nel suo studio o all’interno di una struttura ospedaliera pubblica (intramoenia) non è abilitato a prescrivere farmaci, esami e visite usando il ricettario regionale, ma solo attraverso il ricettario personale che permette l’erogazione dei farmaci e delle altre prestazioni solo a pagamento.
Oltre a questo percorso più tradizionale, i farmaci possono essere erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere e dai consultori familiari sempre dietro prescrizione, come sembra avverrà per la pillola anticoncezionale gratuita.
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