Farmaci fotosensibilizzanti: i medicinali da evitare sotto il sole
Arrossamento, bolle e macchie dopo l’esposizione al sole: sono i possibili effetti dell’uso di farmaci fotosensibilizzanti, medicinali che rendono la nostra pelle più irritabile se esposta al sole. Spesso ci si chiede se sia stato l’antibiotico, l’antistaminico o il cortisone a causare una reazione, ma non tutti i farmaci vanno d’accordo col sole. In questo speciale vi diciamo quali farmaci fotosensibilizzanti vanno evitati e quali usare proteggendosi con una buona crema solare.

In questo articolo
- Fotosensibilità: cos'è e perché succede
- Farmaci fotosensibilizzanti
- Antibiotico e sole
- Sole dopo cortisone: esposizione a rischio?
- Cosa fare se si devono usare farmaci fotosensibilizzanti?
- Come comportarsi con cerotti e gel contenenti ketoprofene
- Come capire se si corrono dei rischi assumendo un farmaco?
- Cosa fare in caso di reazioni sulla pelle?
Alcuni farmaci possono dare delle reazioni a livello della pelle come arrossamenti, bolle o macchie, se usati quando ci esponiamo al sole (anche se parzialmente nascosto dalle nuvole) o ai raggi UV delle lampade abbronzanti. Si parla in questo caso di farmaci fotosensibilizzanti perché sensibilizzano la pelle ai raggi del sole, anche quando ci esponiamo in modo cauto, favorendo reazioni che di norma non si svilupperebbero.
Non tutti i farmaci litigano col sole, ma è bene sapere quali evitare quando ci si espone, anche solo in modo occasionale. In questo dossier vi spieghiamo quali sono e cosa fare per evitare rischi.
Torna all'inizioFotosensibilità: cos'è e perché succede
La fotosensibilità è una reazione eccessiva della pelle a dosi solitamente innocue di luce del sole, causata da un farmaco, in due modi possibili.
- Fototossicità. La luce reagisce con alcune componenti del farmaco che è stato usato, producendo delle sostanze tossiche per le cellule della pelle. In genere la reazione si sviluppa entro qualche ora dall’esposizione. Provoca degli arrossamenti e delle macchie sulla pelle nelle zone esposte al sole, anche solo per breve tempo.
- Fotoallergia. Si tratta di una reazione allergica a sostanze contenute nel farmaco che sono state modificate dall’esposizione alla luce solare. Causa arrossamenti, vesciche e desquamazione della pelle. La reazione si può sviluppare entro 1-3 giorni dall’utilizzo e può colpire anche zone non esposte al sole. Si può sviluppare anche in presenza di basse quantità di farmaco e di luce, ma avviene solo se la persona aveva già precedentemente usato il farmaco in questione.
Attenzione: queste reazioni possono avvenire sia in seguito all’assunzione del farmaco per bocca o attraverso iniezioni, sia dopo l’applicazione del farmaco sulla pelle.
Non sempre è possibile capire se la reazione sia di tipo fototossico o fotoallergico, in ogni caso bisogna fare attenzione ad alcuni farmaci ed alla esposizione al sole o alle lampade UV!
Torna all'inizioFarmaci fotosensibilizzanti
È difficile fare un elenco completo dei farmaci fotosensibilizzanti, secondo alcuni studi, infatti, i farmaci a cui si dovrebbe porre particolare attenzione se sappiamo di esporci al sole o alle lampade abbronzanti sono più di 300!
Ecco i principali:
- alcune classi di antibiotici: tetracicline (come ad esempio i farmaci a base di doxiciclina – come Bassado - o di minociclina, come Minocin), chinoloni (come ad esempio i farmaci a base di ciprofloxacina come Ciproxin o di levofloxacina, come Levoxacin), sulfamidici (come ad esempio i farmaci a base di sulfametossazolo, come Bactrim-);
- farmaci antinfiammatori: come ad esempio quelli a base di ibuprofene (Brufen, Moment, Lasonil Antidolore gel, e tanti altri…) o di naprossene – come Momendol - o di ketoprofene - come Oki o Fastum gel (che richiedono particolare attenzione, come spieghiamo più avanti);
- alcuni farmaci per la pressione alta o per problemi cardiovascolari: diuretici (come ad esempio i farmaci a base di furosemide -Lasix- o di idroclorotiazide, come Esidrex), altri come amiodarone, diltiazem, nifedipina;
- alcuni psicofarmaci: le fenotiazine (come ad esempio i farmaci a base di clorpromazina, come Largactil), gli antidepressivi triciclici (come ad esempio i farmaci a base di clomipramina -Anafranil- o di amitriptilina -Laroxyl-), gli antidepressivi cosiddetti inibitori della ricaptazione della serotonina (come ad esempio i farmaci a base di duloxetina -Cymbalta- o di venlafaxina -Efexor-), farmaci a base di alprazolam, come Xanax;
- alcuni antifungini (come ad esempio i farmaci a base di voriconazolo, itraconazolo, griseofulvina).
Sono segnalati come a rischio anche questi farmaci:
- pillole contraccettive
- l’antistaminico prometazina (contenuto ad esempio in alcune creme per il prurito da puntura di zanzara);
- le sulfaniluree, farmaci per abbassare la glicemia
- farmaci che contengono retinoidi come l’isotretinoina (una molecola usata per il trattamento dell’acne)
- il fenofibrato e alcune statine, farmaci per abbassare il colesterolo elevato nel sangue
- la chinina ed altri farmaci antimalarici
Antibiotico e sole
Alcuni antibiotici favoriscono reazioni di fotosensibilità, mentre altri no. È quindi legittimo chiedersi se antibiotico e sole vadano d’accordo, così come chiedersi dopo quanti giorni antibiotico e sole non reagiscano più.
Per quanto ne sappiamo, gli antibiotici più associati a reazioni di fotosensibilità sono quelli appartenenti alle classi delle tetracicline (come ad esempio i farmaci a base di doxiciclina -Bassado- o di minociclina -Minocin-), dei chinoloni (come ad esempio i farmaci a base di ciprofloxacina -Ciproxin- o di levofloxacina -Levoxacin-), dei sulfamidici (come ad esempio i farmaci con sulfametossazolo -Bactrim-). Un altro antibiotico che non fa parte di queste classi ma che, tra gli effetti indesiderati, può dare anche reazioni di fotosensibilità è l’azitromicina (Zitromax).
Altri antibiotici comuni come amoxicillina (Zimox), amoxicillina con acido clavulanico (Augmentin), claritromicina (Klacid), cefixima (Cefixoral), fosfomicina (Monuril) non sono invece negli elenchi dei farmaci a rischio.
Non è sempre noto, però, per quanto tempo si corra il rischio di reazione, e quindi se si prolunghi anche dopo la sospensione dell’antibiotico. Nei fogli illustrativi di alcuni antibiotici non vi è un’indicazione specifica: si segnala di fare attenzione ai raggi solari e delle lampade UV durante il trattamento. In altri casi, come per i farmaci a base di levofloxacina, il foglietto illustrativo consiglia di non esporsi alla luce solare diretta durante il trattamento con questo medicinale e per 2 giorni dopo la fine del trattamento.
Torna all'inizioSole dopo cortisone: esposizione a rischio?
Non è semplice dire quanto tempo dopo l'assunzione di farmaci contenente cortisone (come il Deltacortene) l'esposizione al sole è sicura. Vi sono poche segnalazioni in letteratura medica sulla fotosensibilità dei cortisonici e infatti sui bugiardini di questi medicinali non c'è traccia di tale rischio.
Per sicurezza, è consigliabile non esporsi nelle ore più assolate e utilizzare creme solari con elevato fattore di protezione anche quando si usano questi farmaci soprattutto se si tratta delle forme ad uso esterno, come creme o emulsioni con idrocortisone.
Torna all'inizioCosa fare se si devono usare farmaci fotosensibilizzanti?
In caso di assunzione di farmaci fotosensibilizzanti, la cosa migliore sarebbe non esporsi del tutto al sole (anche quando il cielo è velato) o al solarium.
Se ciò non è possibile e si tratta di un farmaco usato sulla pelle bisogna cercare di proteggere il più possibile dal sole almeno le parti trattate con il farmaco con vestiti e cappelli. Le zone non coperte devono essere protette con creme solari.
Se il farmaco da usare è una crema o un gel o una soluzione da applicare con l’utilizzo delle mani, bisogna ricordarsi di lavare bene e a lungo le mani in modo che non rimangano dei residui.
Se il farmaco usato è stato assunto per bocca o tramite iniezione, bisogna assicurarsi di usare una crema solare ad alto fattore di protezione e cercare di indossare un cappello e degli indumenti che coprano le braccia e le gambe dai raggi solari.
Torna all'inizioCome comportarsi con cerotti e gel contenenti ketoprofene
L’antinfiammatorio ketoprofene è uno dei farmaci più noti per il rischio di reazioni di fotosensibilizzazione. Il rischio aumenta se si usano creme per la pelle, detergenti e shampoo contenenti il filtro UV octocrilene. Le reazioni avverse sulla pelle, in seguito all'uso di questi farmaci e all'esposizione al sole o alla luce delle lampade UV, possono essere anche gravi, tanto da dover richiedere, in alcuni casi, l'ospedalizzazione.
Il ketoprofene esiste in diverse formulazioni, ma le più pericolose se ci esponiamo al sole (o alle lampade UV) sono quelle per uso locale come gel, creme, schiume, soluzioni, cerotti, spray. Ecco con che nomi si possono trovare in farmacia (solo dietro prescrizione medica):
- Artrosilene 5% gel e 15% schiuma cutanea
- Fastum 2,5% gel
- Flexen 2,5% gel
- Ibifen 5% gel
- Keplat 20 mg cerotto transdermico
- Ketoprofene EG STADA 5% gel
- Orudis 5% gel
Se si deve usare uno di questi prodotti è importante, come sottolinea l’Agenzia Italia del Farmaco (AIFA) in una nota informativa sul ketoprofene
- evitare l’esposizione alla luce solare diretta (anche quando il cielo è velato), compreso il solarium durante il trattamento e nelle due settimane successive all’interruzione;
- proteggere dal sole, tramite indumenti, le parti trattate;
- lavarsi accuratamente e in maniera prolungata le mani dopo ogni uso;
- sospendere immediatamente il trattamento non appena si manifestano reazioni cutanee, comprese quelle che si sviluppano a seguito dell’uso concomitante di prodotti contenenti octocrilene.
Come capire se si corrono dei rischi assumendo un farmaco?
Se si deve usare un farmaco sapendo che ci si esporrà al sole, si può controllare se le due cose insieme potrebbero dare dei problemi. Lo si può fare aprendo il foglio illustrativo (detto comunemente bugiardino) e verificando. Si possono trovare solitamente queste informazioni nei paragrafi “Cosa deve sapere prima di usare il farmaco” o “Possibili effetti indesiderati”. Si potrebbe anche trovare il disegno di un sole all’interno di un cerchio rosso barrato.
Se non si avesse con sé il foglio illustrativo, lo si può recuperare in ogni momento sulla banca dati farmaci Altroconsumo o sul sito dell’AIFA o con l’applicazione per smartphone dell’AIFA digitando il nome del farmaco che si deve usare. Se si hanno ancora dei dubbi o le cose non sono chiare ci si può rivolgere al medico (alla guardia medica turistica se si è in vacanza) o al farmacista.
Torna all'inizioCosa fare in caso di reazioni sulla pelle?
La prima cosa da fare in caso di reazione cutanea è interrompere immediatamente il trattamento con il medicinale sospetto. Per alleviare il fastidio si possono usare impacchi freddi e lozioni idratanti. In seguito, è opportuno contattare il medico che, in alcuni casi, potrà prescrivere l’uso di corticosteroidi topici o antistaminici.
Se sono necessarie cure immediate ci si deve recare al pronto soccorso. Infine sarebbe utile segnalare la reazione avversa, anche se non certa, sul portale AIFA. Si può fare direttamente o chiedere al medico di farlo. Questo rende più sicuro l’uso dei medicinali, a beneficio di tutti.
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