Dove si conservano i farmaci? Come si smaltiscono?
Dove si conservano i farmaci? Come si smaltiscono?
Il buon funzionamento di un farmaco passa anche da una buona conservazione del medicinale. Spesso, in casa i medicinali sono conservati in un armadietto o in una dispensa del bagno o della cucina, luoghi che in realtà dovrebbero essere evitati. Luce, calore e umidità, infatti, non sono amici dei farmaci, in quanto possono accelerare il processo di deterioramento. Purtroppo, i segni di una cattiva conservazione non sono sempre visibili, dunque il rischio è quello di assumere una terapia poco o per nulla efficace. Meglio riporli al buio e in luoghi asciutti e freschi. Attenzione anche a monitorare la data di scadenza dei medicinali che abbiamo in casa. Evitiamo di accumulare medicinali scaduti, e di buttarli nei rifiuti domestici. Ecco alcuni consigli su come conservare e smaltire correttamente i medicinali che abbiamo in casa. Faranno bene a noi e all’ambiente.
Come conservare correttamente i farmaci
- Conserva i medicinali in un luogo fresco (sotto i 25°C) e asciutto, a meno che non sia necessaria la refrigerazione. Sebbene venga spontaneo riporre i farmaci nell’armadietto del bagno o nella dispensa in cucina, in realtà cucina e bagno sono ambienti caldi e umidi, pertanto dovrebbero essere evitati.
- Conservali in un luogo non esposto alla luce e lontano da fonte di calore. Alcuni medicinali sono fotosensibili e possono danneggiarsi se esposti al sole. Pertanto, evita di lasciarli in un’auto parcheggiata all’aperto o sul davanzale della finestra (dove in alcune ore la temperatura può salire in modo eccessivo). Non lasciarli vicino ad elettrodomestici che producono calore (ad es. in cucina il forno, il frigo, etc.)
- Conservali nel loro contenitore originale. La scelta del contenitore non è casuale ma serve a proteggerli meglio tenendo conto delle caratteristiche del farmaco. Ad esempio, quelli oscurati sono usati per i farmaci fotosensibili, mentre i contenitori in vetro vengono utilizzati per medicinali che possono essere assorbiti dalla plastica (per esempio, compresse di nitroglicerina).
- Non travasare mai in contenitori diversi dall’originale.
- Conservali nella confezione originale. Ti aiuterà a proteggerli dalla luce solare ma anche a recuperare facilmente il foglietto illustrativo in caso di dubbi, oltre che a tenere sotto controllo la data di scadenza del prodotto, oltre la quale il medicinale non dovrebbe essere più usato. Conservarli nella confezione originale aiuta a non sbagliare medicinale. Attenzione però, ci sono farmaci che hanno confezioni che assomigliano, quindi leggi sempre il nome del farmaco prima di assumerlo.
- Non lasciarli in una valigia se non si sa come verrà trasportata (portarli in un bagaglio a mano).
- Non riporli insieme ad altre sostanze pericolose, come ammoniaca, benzina o acetone, sostanze che evaporano facilmente o infiammabili.
- Custodiscili in un posto lontano dalla portata dei bambini.
- Quando devi trasportare farmaci sensibili al calore, è opportuno farlo in una busta refrigerante per medicinali.
E in vacanza, sai come vanno conservati per evitare che vengano alterati? In questa news puoi trovare alcuni consigli per non danneggiarli.
Una volta aperta la confezione, quanto dura un farmaco?
La data di scadenza di un farmaco è stampata sulla confezione esterna e anche sul contenitore interno. L'azienda garantisce che, se conservato in un ambiente idoneo e alle temperature indicate (inferiori ai 25°C), il farmaco mantiene integre le sue caratteristiche fino alla data di scadenza stampata sulla confezione. Le garanzie dell'azienda farmaceutica valgono sempre per le compresse, i confetti, le capsule e tutte le forme farmaceutiche confezionate una ad una, salvo diversa indicazione.
Bisogna tener presente, però, che per alcune tipologie di farmaci, l'apertura delle confezioni può non rendere più valida la data di scadenza indicata. È il caso degli sciroppi, dei colliri, delle gocce, delle pomate, che, una volta aperti, hanno una scadenza più limitata rispetto a quella stampata sulla confezione.
Se, ad esempio, apriamo un flacone di collirio la cui scadenza è il 15 aprile 2022, per esempio, bisognerà considerare che dopo 15-20 giorni dall'apertura il prodotto è da ritenersi scaduto. Le compresse e le pillole sono in genere più stabili rispetto alle soluzioni liquide o delle sospensioni. In tutti i casi, il buon senso può esserci d'aiuto: se, aprendo la confezione del farmaco, notiamo dei cambiamenti come colore insolito, odore forte o cambiamenti di consistenza, il consiglio è quello di buttarlo. Compresse che si sbriciolano, pomate diventate secche, fasi separate o soluzioni intorbidite sono tutti segnali di un medicinale da non utilizzare. Sul sito Federfarma è disponibile una tabella con le scadenze dei medicinali in base alla loro forma farmaceutica, dai colliri fino agli spray per il naso.
Per maggiori dettagli, scopri i rischi legati all'assunzione di un farmaco scaduto e come assumere correttamente i farmaci.
Una volta finito o scaduto il farmaco, come devo smaltirlo?
I residui di farmaci raggiungono gli impianti di depurazione, le acque superficiali, le acque potabili e di falda. In queste acque si trovano molti farmaci di utilizzo comune, che possono essere dannose sia per l’uomo sia per l’ambiente. La comunità scientifica denuncia le possibili conseguenze di questo inquinamento chimico sia sul delicato equilibrio dell’ecosistema acquatico sia sulla salute dell’uomo. Le molecole dei farmaci sono difficilmente degradabili e persistono a lungo (anche molti anni), accumulandosi. Per fortuna, le concentrazioni rilevate nell’ambiente sono molto lontane dal poter esercitare effetti tossici acuti. Questo non significa, però, che non ci siano rischi di lungo periodo.
Per l’uomo il rischio legato all’assunzione di acqua potabile contaminata è molto improbabile. I residui di farmaci possono arrivare anche all’acqua potabile, ma il problema viene arginato grazie a particolari interventi realizzati negli impianti di potabilizzazione. Più gravi sono gli effetti derivanti dall’esposizione continua nel tempo, come per esempio l’aumento delle allergie o la minore efficacia degli antibiotici. In particolare, i residui di antibiotici che finiscono nei fiumi combattono anche i batteri utili all’ecosistema acquatico; inoltre, venendo a contatto continuo con gli antibiotici, i batteri diventano sempre più forti, il che facilita lo sviluppo di pericolosi ceppi resistenti al principio attivo.
Come fare per smaltirli correttamente?
- Imballaggio esterno:spesso è di carta e va smaltito con essa, così come il foglietto illustrativo.
- Blister, tubi e bustine vuote: una volta utilizzato il farmaco la confezione va smaltita negli appositi contenitori a seconda del materiale di cui è fatta.
- Gli integratori: non sono veri e propri farmaci dunque non vanno inseriti nei raccoglitori delle farmacie. Si può differenziare la scatola (nella carta), il blister (nella plastica) e l’integratore (nell’indifferenziata).
- Blister e boccette: se contengono ancora il farmaco vanno smaltiti in farmacia.
- Siringhe, termometri, disinfettanti e simili: vanno smaltite secondo le regole di ogni Comune.