Una scelta che spetta a noi

27 settembre 2024
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

Le recenti alluvioni hanno riaperto ferite ed evidenziato la mancanza di interventi pubblici adeguati. Di fronte a queste inaccettabili lacune, che gridano vendetta, quello che intanto possiamo fare è iniziare a tutelarci in modo autonomo.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
mani che reggono ombrello e salvadanaio a forma di maialino sotto alla tempesta

Negli ultimi giorni ha destato attenzione e impressione quanto successo in Emilia-Romagna, dove le alluvioni hanno riaperto ferite recenti ed evidenziato fragilità che non sono state sanate da interventi pubblici adeguati.

A causa dei cambiamenti climatici, con il ritorno della stagione delle piogge era facilmente immaginabile che questi eventi estremi potessero riaccadere. Non si tratta più di una catastrofe naturale imprevedibile.

È anche per questo che noi ce ne stiamo occupando da diverso tempo e non è casuale che avessimo previsto un articolo dedicato al dissesto idrogeologico sulla rivista Inchieste, confezionata prima dei recenti fatti, e sul nostro sito, con un approfondimento sul dissesto idrogeologico in Italia.

Davanti alla latitanza delle istituzioni, che grida vendetta e che abbiamo il sacrosanto diritto di contestare a gran voce, quello che possiamo fare noi come cittadini è iniziare a tutelarci in modo autonomo, rispetto ad avvenimenti che diventano purtroppo sempre più frequenti. In che modo? Per prima cosa valutando il grado di rischio della zona in cui viviamo. Quindi, in base a questo, prendendo in considerazione l’attivazione di una polizza assicurativa contro le calamità naturali.

Nei giorni scorsi è iniziato il dibattito sull’eventualità di rendere obbligatorie queste coperture: a prescindere da come evolverà la questione, e auspicando che da parte delle istituzioni ci sia massima attenzione e mettere in sicurezza il territorio, è una scelta che spetta in primo luogo a ciascuno di noi. Per non rimanere in balìa dei ritardi di altri.