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L’assicurazione sulla casa: un trend in (lenta) crescita

Negli ultimi anni, il numero di abitazioni che vengono assicurate risulta essere in costante aumento ma il ritardo rispetto agli altri paesi europei rimane importante, soprattutto sul fronte dell’innovazione.

03 dicembre 2022
Polizza Casa

Una recente pubblicazione dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA) riporta un dato per certi versi storico: il numero delle case coperte da un’assicurazione contro gli incendi ha superato il 50% del totale delle abitazioni, per la prima volta da quando esiste la rilevazione. A maggio 2022, infatti, il numero delle unità abitative assicurate (comprensive anche di fabbricati e unità ancillari) era pari a 16,2 milioni, il 52% del totale delle abitazioni rilevate dall’Istat. Tale tendenza si è mostrata in costante crescita negli ultimi anni (era intorno al 50% nel 2021, 47,9% nel 2020 e 46% nel 2019).

È vero che l’affezione verso la casa non è certamente una novità in Italia. Una recente ricerca condotta dall’Ipsos ha analizzato l’evoluzione del rapporto tra gli italiani e l’abitazione dopo la pandemia mostrando come molti degli intervistati abbiano investito in essa tramite interventi di miglioramento o ristrutturazioni. Circa il 55% ha sostituito o ha intenzione di sostituire i propri elettrodomestici nell’arco dei prossimi 12 mesi, il 42% ha cambiato o cambierà i propri arredi mentre il 40-45% si è dedicato o si dedicherà alle ristrutturazioni degli ambienti (sia interni che esterni). Inoltre, non bisogna dimenticare che i dati Istat mostrano come la percentuale di nuclei familiari proprietari sia intorno all’80%. Questo pone l’Italia come il primo dei paesi del G7 per abitazioni di proprietà, staccando notevolmente nazioni come Germania (51%) o Francia (65%), secondo l’Ufficio Europeo di Statistica.

Ma le criticità permangono

Tuttavia, sarebbe fuorviante pensare che gli italiani siano diventati un popolo di assicurati. In termini di raccolta premi, l’Italia nel 2020 era l’ottavo paese al mondo, secondo le analisi redatte dalla società di consulenza Ernst & Young (EY). Ed anche relativamente al solo continente europeo, il paese risultava “non ancora pienamente avanzato dal punto di vista assicurativo”, dietro a tutte le maggiori economie sia in termini di premi versati che di penetrazione assicurativa. Basti pensare che nel 2021 le polizze danni sono state l’1,9% del PIL, contro una media del 4,5% dei paesi Ocse, secondo la rilevazione annuale dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS). Inoltre, bisogna ricordare che circa il 20% delle polizze sottoscritte sono legate alla stipula di un mutuo e sono, di conseguenza, obbligatorie. Significativo in questo senso è il fatto che il trend della percentuale delle assicurazioni monorischio (solo incendio) sia in costante crescita negli ultimi anni mentre quello delle polizze multirischio sia di segno opposto, secondo i dati ANIA. Le monorischio sono infatti passate da circa il 29,8% di marzo 2020 al 39,4% di due anni dopo mentre, contestualmente, quelle multirischio si sono ridotte al 49,4%, contro il 58,2% del primo trimestre 2020. Infine, bisogna ricordare che il dato del 52% del totale di unità abitative assicurate si riferisce ad una media nazionale ma le percentuali sono molto disomogenee all’interno del paese. ANIA ha analizzato l’incidenza delle abitazioni assicurate a livello di provincia, evidenziando che “in quasi tutto il Nord mediamente oltre il 75% delle abitazioni sono assicurate contro l’incendio, nel Sud tale percentuale rimane al 20%, mentre nel Centro si assicura un’abitazione su due”. Province come Milano o Trieste presentano circa il 90% delle case assicurate, contro il 9% di copertura che si registra nelle province di Agrigento, Enna e Crotone.

Innovazione difficile

Le analisi di EY in collaborazione con l’Italian Insurtech Association (IIA) delineano l’Italia come un mercato assicurativo solido e strutturato ma anche per questo poco incline alla trasformazione ed al cambiamento. Benché sia vero che l’approccio da parte dei consumatori finali stia mutando, soprattutto dopo la pandemia, sotto questo punto di vista le compagnie risultano ancora indietro. Si nota infatti che, mentre i consumatori (che fino a poco tempo vedevano nelle polizze «un male necessario»), ad oggi “si aspettano di acquistare un servizio a valore aggiunto, espresso con termini chiari e trasparenti, personalizzato sulla base delle proprie esigenze, facile da sottoscrivere e che soddisfi un bisogno di protezione immediato” le compagnie tendono a mantenere prospettive di breve periodo ed una scarsa propensione agli investimenti, soprattutto innovativi. Scarseggia, ad esempio, la sottoscrizione online delle polizze danni: l’ultimo bollettino Ivass relativo alla situazione alla fine del primo trimestre 2022 mostra come tutti i canali distributivi abbiano subito un incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 con l’eccezione delle “altre forme di vendita diretta” (telefono o internet) che sono scese al 5,1% rispetto al 6,2% dell’anno precedente. Inoltre, se si guarda alla suddivisione per fasce d’età, si scopre che i millennials sono la categoria più sotto assicurata: solo il 22% degli over-23 ha comprato un’assicurazione non RC Auto, secondo i dati forniti dall’IIA.

Per invertire la tendenza, l’Associazione sostiene che il settore dovrebbe investire massicciamente nell’innovazione a tutto campo, prediligendo modelli organizzativi che favoriscono l’innovazione diffusa. Ma innovazione dovrebbe accompagnarsi anche a semplificazione, visto che una recente indagine condotta dall’Ivass ha rilevato che gli italiani considerano le polizze assicurative poco chiare. Dall’indagine è emerso infatti che solo il 34% del campione considerato ha definito il set informativo dei prodotti assicurativi “abbastanza comprensibile” mentre per la maggior parte degli intervistati (54%) la generale comprensibilità del linguaggio assicurativo è la principale caratteristica su cui si dovrebbe investire, seguita dalla maggiore chiarezza su aspetti specifici (53%) e sulla durata contrattuale (44%). In questo modo, si favorirebbe l’avvicinamento tra domanda ed offerta, con la conseguenza di aumentare l’educazione assicurativa e promuovere acquisti consapevoli. Una strada che sembra tracciata ma con ancora parecchi chilometri da percorrere.

La proposta di Altroconsumo Connect 

Proprio per venire incontro a queste esigenze, Altroconsumo, tramite il proprio broker AC Connect, ha stipulato una convenzione in esclusiva, per i propri soci, per mettere loro a disposizione una polizza con Zurich Connect volta alla protezione della propria abitazione da incidenti di ogni tipo.

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