Prestito per la ristrutturazione della casa: come funziona
Sul mercato sono disponibili dei prestiti ad hoc che permettono di finanziare opere di ristrutturazione della propria casa, sia quelle che prevedono interventi di efficientamento energetico sia che si tratti di normali ristrutturazioni senza interventi di efficientamento energetico. Ma come funzionano e a cosa fare attenzione?

Hai deciso di ristrutturare casa ma non sai bene come procedere per ottenere la liquidità necessaria. Per ristrutturare casa è meglio un mutuo o un prestito? Puoi chiedere quali sono gli interventi finanziabili con un mutuo di ristrutturazione oppure un prestito di ristrutturazione casa. Puoi confrontare i migliori mutui sul nostro servizio di comparazione online.
Il mutuo è la soluzione giusta quando si ha bisogno di capitale più alto. Il prestito personale invece è una buona soluzione per capitali più contenuti entro i 50.000 euro e da ottenere più velocemente, questo perché l’istruttoria è più rapida e non c’è bisogno del passaggio da un notaio e di iscrivere una ipoteca.
Ecco quali sono i prestiti disponibili, come funzionano, come ottenere un prestito per ristrutturazione e tutto quello che devi fare.
Torna all'inizioQuali tipi di prestiti sono disponibili?
I prestiti per ristrutturare casa rientrano nella famiglia dei prestiti con finalità specifica che si differenziano da quelli “standard” (cioè quelli che vengono comunemente utilizzati per richiedere liquidità) perché è necessario dichiarare (a volte anche dimostrare) che il capitale richiesto sarà speso per finanziare determinati progetti o acquistare determinati prodotti con specifiche finalità: green, acquisto auto, etc…
Non devono essere confusi con il credito finalizzato che invece è legato all’effettivo acquisto di uno specifico bene o servizio presso uno specifico venditore: per esempio, i finanziamenti erogati dalle concessionarie auto oppure quelli proposti nei negozi di elettronica per gli acquisti presso di loro.
I prestiti per ristrutturare casa sono tutti uguali? No.
In linea generale possiamo anche “dividere” i prestiti per ristrutturare casa in due sottocategorie: i prestiti ristrutturazione “standard” e i prestiti “green” per l’efficientamento energetico.
Prestiti per ristrutturazione “standard”
Si tratta di finanziamenti pensati per coprire una vasta gamma di interventi su un immobile, come rinnovamenti interni, manutenzione o miglioramenti strutturali. Non richiedono che i lavori siano necessariamente orientati al risparmio energetico o all'eco-sostenibilità. Ecco alcuni esempi di tipologie di interventi possibili:- rifacimento del tetto o delle fondamenta, interventi per risolvere problemi strutturali, come infiltrazioni o cedimenti, senza riguardare l'efficienza energetica;
- ampliamento degli spazi abitativi, costruzione di nuove stanze, verande o estensioni dell'abitazione;
- sostituzione di pavimenti o rivestimenti, cambio di materiali per ragioni estetiche;
- demolizione e ricostruzione di pareti interne per modificare la distribuzione degli spazi interni, senza influire sull'isolamento termico.
Quanti prodotti ad hoc di questo tipo sono disponibili sul mercato? In apparenza tanti, ma in sostanza pochissimi. Facendo un controllo sui prodotti offerti delle principali banche/finanziarie è facile osservare come, nella stragrande maggioranza dei casi, i prestiti ristrutturazione standard siano praticamente identici ai prestiti personali per liquidità: hanno le stesse condizioni economiche e contrattuali, l’unica cosa che cambia è la denominazione commerciale.
L’istituto di Credito, oltre alla necessaria documentazione reddituale che serve per valutare la capacità del richiedente di rimborsare il prestito, in alcuni casi potrebbe essere necessario fornire anche i preventivi di spesa (e/o buoni d’ordine, fatture, scontrini, copia acconto…). In questo modo gli istituti di credito possono verificare che:
- l'importo del prestito richiesto sia in linea con le spese effettive previste per i lavori di ristrutturazione;
- i lavori proposti siano realistici e che il costo stimato sia ragionevole rispetto al tipo di intervento;
- il prestito venga utilizzato esclusivamente per i lavori di ristrutturazione previsti, evitando usi impropri dei fondi.
Prestiti “green” per l’efficientamento energetico della casa
I prestiti green per efficientamento energetico sono invece finanziamenti destinati a sostenere esclusivamente interventi che migliorano l'efficienza energetica degli edifici. Questi prestiti sono progettati per coprire i costi di lavori che riducono il consumo di energia e promuovono l'uso di risorse sostenibili. Ecco alcuni esempi di tipologie di interventi possibili:
- isolamento termico, ossia installazione di materiali isolanti nelle pareti, nel tetto o nel pavimento per ridurre la dispersione di calore;
- sostituzione degli infissi, installazione di finestre e porte a basso consumo energetico, come quelle a doppi o tripli vetri;
- rifacimento del tetto con materiali isolanti, cioè aggiornamento della copertura con materiali che offrono migliori prestazioni termiche;
- installazione di impianti fotovoltaici per generare energia elettrica da fonti rinnovabili e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica;
- aggiornamento degli impianti di riscaldamento e raffreddamento tramite installazione di sistemi ad alta efficienza energetica, come pompe di calore o caldaie a condensazione.
Quanti prestiti “green” esistono sul mercato? Rispetto a quanto detto relativamente alla precedente categoria, qui la situazione è differente: di prodotti studiati ad hoc per finanziare l’efficientamento energetico della casa ne esistono diversi. Generalmente non sono dei semplici “cloni” dei prestiti personali standard ed offrono spesso condizioni vantaggiose: tassi di interesse agevolati, durate più lunghe, spese azzerate di istruttoria ecc..
La lista degli interventi finanziabili è abbastanza simile in tutti i prestiti che abbiamo confrontato; tuttavia, è sempre buona norma sincerarsi che il tipo di ristrutturazione che si vuole effettuare sia “compatibile” con le finalità previste.
Finanziamento ristrutturazione: come funziona
Il prestito personale viene concesso in genere fino ad un massimo di 30.000 euro, anche se oggi l’importo massimo concedibile può arrivare fino a 75.000 euro. Con un prestito personale rispetto ad un mutuo si evita la parcella notarile, visto che non è richiesto l'intervento di un notaio; non è infatti necessario iscrivere ipoteca sull’immobile da ristrutturare a garanzia del mutuo.
E’ però da considerare che gli interessi fatti pagare su un prestito personale sono più alti rispetto ad un mutuo. Il tasso registrato in media per un prestito personale è 11,77% contro il 4,37% del tasso medio di un mutuo a tasso fisso. Quindi per gli importi più alti dai 50.000 euro in su il mutuo è la scelta vincente.
Torna all'inizioCome scegliere
Dal punto di vista della convenienza economica, la scelta va fatta basandosi sul TAEG, (Tasso annuo effettivo globale) che rappresenta il costo complessivo del finanziamento. Per verificare se quello che ti hanno comunicato è corretto puoi calcolare il taeg con il nostro servizio online.
Altre possibilità. Sconto in fattura: Game over
Ad oggi, è di fatto impossibile usufruire dello sconto in fattura per i lavori di ristrutturazione della casa perché la cessione del credito è stata bloccata. Sul nostro sito abbiamo spiegato quando è ancora possibile optare per la cessione del credito nel 2024.
Torna all'inizioPrestiti per ristrutturazione la prima casa a fondo perduto
Per definizione il prestito è un accordo in cui ci si impegna a restituire quello che si è ricevuto. In particolare, i finanziamenti bancari (prestiti e mutui) vengono erogato sulla base del merito creditizio e la capacità di rimborsare le rate. Infatti, a fronte di redditi più elevati è possibile ottenere in prestito un capitale maggiore. Quindi, non esistono prestiti per ristrutturare casa a fondo perduto.
Se si è interessati a ottenere un capitale a fondo perduto per la ristrutturazione della prima casa, è consigliabile cercare informazioni sui "contributi a fondo perduto per interventi edilizi". In questo modo, si potrà verificare l'esistenza di eventuali iniziative pubbliche dove sono state stanziate delle risorse economiche con lo scopo di favorire il recupero o la valorizzazione del patrimonio edilizio.
I contributi a fondo perduto possono essere messi a disposizione, per un periodo limitato di tempo, da realtà pubbliche (Unione Europea, Stato italiano, regioni e provincie in cui si trova l’immobile.) a favore di determinate categorie di cittadini (con precisi requisiti). Di norma, i contributi a fondo perduto vengono stanziati a favore di cittadini in condizioni di fragilità economica, cioè con redditi inferiori a determinate soglie. In sostanza, Lo scopo principale di queste iniziative pubbliche è di intervenire con un sostegno economico lì dove il libero mercato non può offrire nessuna soluzione.
Torna all'inizioPrestito ristrutturazione casa giovani
Le offerte riservate ai giovani (under 35) non sono cumulabili con le offerte “green” dedicate all’efficientamento energetico dell’immobile. Quindi si dovranno confrontare le offerte sui prestiti green con eventuali offerte riservate ai giovani (under 35) e scegliere quella con il TAEG più basso. Torna all'inizioPrestito ristrutturazione casa a tasso zero? No grazie
Alcune società di ristrutturazione offrono l’opportunità di rateizzare la ristrutturazione attraverso prestiti ristrutturazione casa a tasso zero. Può sembrare una buona opportunità ma si celano rischi significativi dietro queste offerte.
Il pagamento dei lavori di ristrutturazione è sempre posticipato perché non è certo che i lavori verranno eseguiti a regola d’arte nei tempi previsti: ad inizio lavori si paga solo un acconto (di solito il 20%), i successivi acconti si pagano a “stato avanzamento lavori” e infine il saldo si paga a fine lavori (20/30% del totale dovuto).
Se tutto va bene, a fine lavori, il saldo da pagare sarà calcolato tenendo conto anche delle contestazioni e degli eventuali ritardi sui tempi di esecuzione dei lavori. Se invece le cose non vanno per il meglio e il cantiere viene abbandonato dalla ditta esecutrice, nulla sarà dovuto dal committente e sarà necessario procedere per vie legali.
Con il finanziamento “a tasso zero” questa prassi può venir meno: alcune ditte possono chiedere un acconto iniziale del 50% dell’importo pattuito e finanziano a tasso zero solo il restante 50%; oppure finanziano subito il 100% a tasso zero e lo incassano prima dell’inizio dei lavori.
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