News

Approvato il Decreto clima, cosa prevede il testo definitivo

Dopo alcune modifiche sostanziali rispetto alla prima bozza, è stato approvato definitivamente il Decreto clima, il primo tassello del cosiddetto "green new deal" annunciato dal Governo Conte bis. Incentivi per chi rottama auto e scooter inquinanti, ma anche finanziamenti per i Comuni che avviano progetti green. Salta l'ipotesi degli sconti applicati sui prezzi dei prodotti sfusi: a beneficiare delle agevolazioni saranno solo gli esercenti.

  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
  • di
  • Roberto Usai
11 dicembre 2019
  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
  • di
  • Roberto Usai
Cosa prevede il decreto clima, approvato definitivamente

Il "green new deal" annunciato dal Governo Conte bis parte dal cosiddetto Decreto clima. Una serie di provvedimenti pensati per investire sull'ambiente, con l'obiettivo di limitare comportamenti ad alto impatto ambientale, migliorare la qualità della vita e incentivare proposte verdi. Dopo una prima bozza circolata il mese scorso, è stato approvato il testo definitivo. Vediamo le principali misure previste.

Rottamazione, come funziona il Buono mobilità

Una delle novità principali si chiama Buono mobilità: un incentivo da 1.500 euro per chi rottama entro il 31 dicembre 2021 un'auto omologata fino alla classe Euro 3 oppure da 500 euro per chi rottama motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Questa misura non riguarda tutti, sono inclusi in questa possibilità esclusivamente i residenti nelle aree sottoposte a procedure di infrazione Ue per il superamento delle soglie di inquinamento, parliamo quindi di Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. Con il Buono mobilità potranno essere acquistati abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale o di altri servizi integrati ma anche biciclette a pedalata assistita e di servizi di mobilità condivisa a uso individuale. Il bonus può essere utilizzato anche dai conviventi degli intestatari dei veicoli rottamati e non farà cumulo ai fini Isee. Per avere indicazioni puù precise sulle modalità di erogazione e sui dettagli relativi all'utilizzo si aspetta il decreto che deve essere emanato entro i prossimi 60 giorni dai ministeri dell'Ambiente, dell'Economia e dei Trasporti. Ai consumatori che possiedono i requisiti conviene affrettarsi, le risorse destinate al Buono mobilità sono infatti limitate. 

Progetti green, i finanziamenti per i Comuni 

Per incentivare politiche ambientali e con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria, il Decreto Clima introduce la possibilità per i Comuni di ottenere finanziamenti per l'avvio di progetti green, come:

  • la creazione, il miglioramento e il prolungamento delle corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale per ambiti territoriali con almeno 100 mila abitanti e che appartengono alle aree sottoposte a infrazione Ue;
  • la realizzazione o il miglioramento del trasporto scolastico tramite mezzi elettrici o ibridi per i bambini delle scuole dell'infanzia, della primaria e secondaria che frequentano sia istituti comunali che statali;
  • la creazione di foreste urbane nelle città metropolitane;
  • iniziative e campagne svolte dagli studenti per la diffusione di valori come la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile;
  • il cosiddetto "progetto mangia plastica" che prevede la possibilità per i Comuni di acquistare degli eco compattatori per ridurre il volume dei rifiuti di plastica, utilizzando un finanziamento statale. 

Contributi economici ai negozi che vendono sfuso

Inizialmente si era parlato anche della possibilità di incentivare la riduzione degli imballaggi e della plastica attraverso l'introduzione di uno sconto del 20% sul prezzo d'acquisto dei prodotti sfusi. Nel testo definitivo questo punto è stato rivisto, portando di fatto a un vantaggio effettivo soltanto per gli esercenti. I negozi che allestiranno spazi dedicati alla vendita di alimentari e detergenti sfusi, infatti, potranno beneficiare di un contributo economico fino a 5.000 euro per le spese sostenute per introdurre spazi dedicati a questa tipologia di acquisti. La condizione è che i contenitori offerti dai commercianti non siano monouso, ma riutilizzabili e idonei al contatto con gli alimenti. Il decreto ammette la possibilità di portare da casa i propri contenitori, purché siano riutilizzabili, puliti e idonei al contatto con gli alimenti. Si lascia comunque la facoltà all'esercente di valutare questi contenitori e di rifiutarne l'uso ne caso in cui non venissero ritenuti idonei. Ricordiamo che il punto vendita è sempre responsabile dell'igiene dei prodotti che vengono venduti e, autorizzando la vendita tramite contenitori portati da casa, non è in grado di garantire la salubrità degli alimenti. Questo significa che il consumatore potrebbe trovarsi di fronte alla necessità, pur disponendo di un contenitore proprio, di doverne acquistare uno nuovo nel punto vendita. Il problema sta nel fatto che lo stesso contenitore potrebbe non essere autorizzato al riutilizzo per la volta successiva, comportando così l'accumulo di contenitori riutilizzabili da parte del consumatore finale.