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Gratta e Vinci, slot, SuperEnalotto e co: quanto ti resta in tasca al netto delle tasse sulle vincite?

Qual è la tassazione sulle vincite dei Gratta e Vinci? E quanto ti rimane in tasca se, da una vincita del SuperEnalotto, togli quanto devi allo Stato? Quando vinci a una lotteria o a un quiz televisivo devi tenere conto di alcuni aspetti: primo tra tutti che gli importi non sono mai netti. Poi devi considerare che in alcuni casi le somme vanno dichiarate al fisco e possono incidere nel calcolo Isee. Vediamo quanto sono tassate le vincite in gettoni d'oro, derivanti da Gratta e Vinci, Lotteria Italia, slot e SuperEnalotto.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
30 ottobre 2025
Gratta e vinci

Quanto ti rimane in tasca se, dalla vincita al Gratta e Vinci o al SuperEnalotto, togli le imposte da versare allo Stato? Se hai ottenuto una vincita giocando legalmente in Italia, la buona notizia è che, per la maggior parte dei giochi gestiti da concessionari autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), non devi preoccuparti di pagare le tasse personalmente, così come per la lotteria degli scontrini. Le imposte sulle vincite (quelle che rientrano nella cosiddetta "tassa sulla fortuna"), vengono infatti trattenute in automatico e versate allo Stato direttamente dall'operatore di gioco, che agisce come sostituto d’imposta. Tuttavia, le percentuali di prelievo, e soprattutto la soglia di esenzione, cambiano in modo significativo a seconda che tu abbia vinto al Lotto, al 10eLotto, al Superenalotto o al Gratta e Vinci.

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Come funziona la tassazione delle vincite in Italia

Per lo Stato italiano anche la sorte deve pagare la sua parte e con "tassa sulla fortuna" si definisce il prelievo fiscale applicato alle lotterie e ai giochi per finanziare le entrate statali. Si tratta in ogni caso di un’imposta così detta sostitutiva, cioè che viene applicata al posto dell’Irpef, l’imposta sul reddito che con la nuova Manovra di bilancio potrebbe passare dal 35 al 33% per i redditi medi, proprio perché si tratta di un’entrata una tantum e che non proviene dal reddito prodotto dal contribuente.

Come capire se si devono pagare le tasse?

Se hai vinto a lotterie come Superenalotto, Gratta e Vinci o Lotteria Italia, l'ottima notizia è che tutte le vincite fino a 500 euro sono interamente esentasse. L'imposta viene applicata infatti soltanto sulla porzione di vincita che supera questa soglia di 500 euro. Per esempio, su una vincita di 1.000 euro, solo 500 euro saranno soggetti a tassazione e, poiché le tasse vengono trattenute alla fonte, si riceve direttamente la vincita netta.

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La tassazione per ogni gioco

La tassazione delle vincite è differente a seconda del gioco cui si partecipa. Inoltre, a partire dal 2025 il Superenalotto ha cambiato modalità di calcolo, passando da un’aliquota fissa a una variabile che cresce con l’aumentare dell’imposto vinto. Inoltre, in alcuni casi bisogna far distinzione tra rete fisica e raccolta a distanza. Infatti, le imposte colpiscono differentemente a seconda del luogo in cui è stata effettuata la giocata:

  • la rete fisica implica che la giocata sia fatta in un punto vendita autorizzato, come una tabaccheria o una ricevitoria;
  • la raccolta a distanza è fatta online, tramite siti web o applicazioni di gioco con licenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
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Lotto e 10eLotto

Le vincite ottenute con il gioco del Lotto vengono tassate alla fonte con un’aliquota dell’8% a prescindere dal valore della vincita. In pratica, per una vincita lorda di 100 euro si incassano 92 euro netti. Il 10eLotto viene tassato con un’aliquota dell’11% sempre a prescindere dal valore della vincita.

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Gratta e Vinci

La tassazione sui Gratta e Vinci, sia online che su rete fisica, prevede un'aliquota unica del 20% sulla porzione di vincita che supera i 500 euro. Questa misura è in vigore dal 1° marzo 2020 e non cambia per nessuna delle lotterie istantanee definite “Gratta e Vinci”.

Ecco alcuni esempi di premi ottenuti tramite Gratta e Vinci.

Vincita lorda Parte esente Parte tassabile Aliquota Imposta trattenuta Importo netto
100 €       100 €
1.000 € 500 € 500 € 20% 100 € 900 €
10.000 € 500 € 9.500 € 20% 1.900 € 8.100 €
100.000 € 500 € 99.500 € 20% 19.900 € 80.100 €
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SuperEnalotto

Qual è la tassazione sulle vincite al Superenalotto? Fino al 2024 le vincite venivano tassate con l’aliquota del 20% per gli importi superiori a 500 euro a vincita. Dal 2025 è stata introdotta una tassazione differenziata in base all’importo che si applica sempre per importi superiori a 500 euro. In particolare:

Fascia di vincita (lordo) Aliquota applicata (sulla parte eccedente 500 euro)
Da 500 a 1.000 euro 15% 
Da 1.000 a 10.000 euro 18%
Da 10.000 a 50.000 euro 21%
Da 50.000 a 10 milioni di euro 23%
Oltre 10 milioni di euro 25%

Qui facciamo alcune simulazioni di quanto ti rimarrebbe in tasca di una vincita al SuperEnalotto al netto delle tasse:

Vincita lorda Parte tassabile Aliquota (fascia) Imposta trattenuta Importo netto
100 €     100 €
1.000 € 15% (Fino a 1.000 €) 20% 75 € 925 €
5.000 € 4.500 € 18% (1.000 € – 10.000 €) 810 € 4.190 €
50.000.000 € 49.999.500 € 25% (Oltre 10 milioni €) 12.499.875 € 37.500.125 €
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Bingo e slot

Questo tipo di vincite non è tassato per l'utente finale, le imposte sono dovute solo dal gestore. Infatti, dal 2025 le vincite nei giochi legali autorizzati da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), come bingo, slot machine o casinò online non subiscono tassazione diretta per il giocatore.

Per questo motivo se dovessi vincere 100 euro al bingo o a una slot (fisica o online) otterresti 100 euro netti perché le imposte dovute allo Stato relativamente a quella vincita vengono pagate direttamente dal gestore in base a regole particolari che di fatto influenzano il suo guadagno.

Il giocatore paga tasse solo se gioca su piattaforme non autorizzate ADM che hanno sede fuori dall’Unione Europea oppure incassa vincite in case da gioco estere extra-UE (come casinò di Las Vegas o Svizzera). In questo caso la vincita diventa un reddito diverso e come tale viene tassato con la propria aliquota marginale che va dal 23% al 43%.

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Lotteria Italia

La Lotteria Italia si distingue dagli altri giochi perché i premi assegnati non sono soggetti ad alcuna tassa aggiuntiva per il vincitore. In pratica, l’importo indicato come premio, sia quelli giornalieri da 10 mila o 20 mila euro, oppure il premio finale che può arrivare a milioni di euro, corrisponde esattamente alla somma netta che il vincitore riceverà senza alcuna decurtazione. Di conseguenza, chi vince può contare sull’intera somma promessa, senza sorprese o trattenute.

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Gettoni d’oro e premi in natura

Per legge i premi in Italia non possono essere mai in denaro, altrimenti verrebbero assimilati al gioco d’azzardo (in Italia ammesso solo in luoghi autorizzati). L'escamotage più usato, per esempio nei quiz televisivi, è il pagamento in gettoni d’oro. In Italia, la tassazione delle vincite in gettoni d’oro e dei premi in natura (come un’automobile o un gioiello) è la stessa che viene applicata ai redditi diversi ed è applicata alla fonte a titolo d’imposta. In pratica, è il soggetto che eroga il premio, ad esempio una rete televisiva o un’azienda promotrice, a trattenere e versare le imposte come sostituto d’imposta.

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Le vincite in gettoni d’oro

Nel caso delle vincite in gettoni d’oro, il valore della vincita subisce due tassazioni:

  • l’Iva al 22% sull’acquisto dell’oro;
  • una ritenuta del 20% sul premio netto.

Per esempio, un montepremi iniziale di 100.000 euro viene ridotto prima a circa 82.000 euro per effetto dell’Iva, infatti i 100 mila euro corrispondono al prezzo dell’oro comprensivo dell’Iva al 22%. Quindi: 100.000/122 x 100 = 81.967 euro. Questo importo, prima di esser erogato viene tassato al 20%, portando il premio netto a 65.574 euro. Da cui vanno tolte anche le commissioni di conio, di spedizione ed eventualmente di rivendita, oltre all’andamento della valutazione dell’oro. Infatti, il valore reale può ulteriormente variare a causa delle fluttuazioni del prezzo dell’oro durante i mesi successivi alla vincita e necessari alla conversione.

Quiz televisivi: cosa succede in caso di vincita

Quando un concorrente vince un premio in gettoni d’oro, le emittenti televisive incaricano solitamente un banco metalli di contattarlo per definire le modalità di consegna. Il vincitore può scegliere:

  • se ricevere i gettoni tramite corriere, pagando una commissione di spedizione ma deve tenere conto che dovrà rivenderli presso le gioiellerie convenzionate cercando di guadagnarci grazie alle fluttuazioni del valore del metallo;
  • convertirli in denaro, versando una commissione di cambio.
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I premi materiali

Per un premio in beni materiali, come ad esempio un’automobile dal valore commerciale di 20 mila euro o un gioco in scatola del valore di 50 euro, si applica una ritenuta fiscale al 25% sul valore del bene stesso. Questa tassa viene versata direttamente dal soggetto che eroga il premio, l’organizzatore può versare il valore dell’imposta in nome del vincitore del premio o paradossalmente, richiedere al vincitore di versare la quota dovuta al fisco. In pratica si riceve il premio sapendo che una quota di imposte è stata versata, quindi non bisogna fare altro.

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Devo dichiarare la vincita nel 730?

Partiamo da un concetto chiave le vincite da giochi legali non fanno reddito. Quando parliamo di giochi legali intendiamo che hanno ottenuto l’autorizzazione delle Dogane e dei Monopoli: senza questa autorizzazione le vincite vanno dichiarate.

  • Le vincite ottenute in Italia su piattaforme autorizzate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come SuperEnalotto o Lotto, non devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi annuale (come il Modello 730 o il Modello Redditi). Questo perché la tassazione è già stata assolta dal gestore del gioco al momento della riscossione.
  • L'obbligo di dichiarazione sorge solo se la vincita è stata conseguita su piattaforme di gioco straniere e non autorizzate in Italia. In questo caso, la vincita è considerata dal Fisco nella categoria dei redditi diversi e pertanto va obbligatoriamente inserita nella dichiarazione dei redditi.

L'imposta applicata sarà l'aliquota Irpef marginale, che può essere molto più alta (fino al 43% per i redditi più elevati).

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Le vincite finiscono nell’Isee

Come abbiamo visto le vincite non costituiscono reddito e per questo motivo non sono considerate nella dichiarazione dei redditi. Nel modello Isee, allo stesso modo, non vanno indicate ma influiscono sul calcolo. Infatti, nel momento in cui le vincite sono di un'entità tale da finire sul nostro conto corrente, se sono usate per acquistare beni come case o mezzi di locomozione, vengono considerate nella valutazione del patrimonio mobiliare ai fini Isee.

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