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Cos’è il muto INPS o ex Inpdap e chi può richiederlo

Fino a non molto tempo fa, i dipendenti pubblici potevano rivolgersi all’Inpdap il loro ente di previdenza sociale per ottenere un mutuo. Dal 2011 a questa parte, tuttavia, l’Inpdap è stata accorpata all’INPS. 
Malgrado il cambio di istituto, in realtà, la gran parte della sostanza non è cambiata. I mutui INPS, un tempo mutui Inpdap (e per questo sono chiamati mutui ex Inpdap), sono ancora presenti e sono una alternativa valida ad un mutuo tradizionale. Come funzionano?

 

  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
03 ottobre 2022
  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
Mutui requisiti

Chi può richiederlo?

Per poter richiedere un mutuo all’INPS è necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Si tratta di un fondo creato appositamente per i dipendenti pubblici, anche se non tutti sono iscritti. Questo fondo si occupa di fornire dei vantaggi, ad esempio l’accesso ai mutui agevolati, ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche; in cambio, i dipendenti versano una quota contributiva che viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Il fondo esisteva già al tempo dell’Inpdap e tutti coloro che vi erano iscritti sono stati automaticamente trasferiti quando l’Inpdap ha smesso di esistere. Dopodiché è stato concesso a tutti i dipendenti delle amministrazioni pubbliche non ancora iscritti di optare, facoltativamente, per la registrazione al fondo.
Oggi alcuni dipendenti neoassunti dalla pubblica amministrazione hanno la possibilità di scegliere se iscriversi al fondo, mentre per altre categorie l’adesione è obbligatoria.

Per poter accedere ai mutui agevolati INPS, è necessario che il lavoratore sia iscritto al fondo di Gestione Unitaria da almeno un anno.
Possono accedere a questo tipo di mutui anche i pensionati; non possono, invece, accedervi coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I lavoratori con contratto a tempo determinato, al momento, devono rivolgersi necessariamente alle banche convenzionali.

Come funziona il mutuo INPS?

I mutui INPS prevedono un classico ammortamento alla francese, quindi con rate costanti nel corso del tempo. Il tasso di interesse è fisso o variabile secondo tassi che sono determinati dall’Inps periodicamente e che vengono aggiornati in base all’andamento di Euribor e Eurirs. 

Le rate sono trimestrali e posticipate. Questo significa che, ad esempio, a marzo potremmo trovarci a pagare una rata per i mesi di gennaio, febbraio e marzo stesso.

La scadenza prevista per il mutuo può essere di 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Esistono, però, dei limiti d’età: chi ha già compiuto 65 anni al momento della richiesta, ad esempio, potrà contrarre un mutuo della durata massima di 15 anni. L’importo massimo, invece, è di 300.000€.

In primis questo tipo di mutuo viene concesso per l’acquisto di un immobile a chi non è già proprietario di nessuna casa sul territorio nazionale. Esistono, però, delle altre circostanze in cui gli iscritti alla Gestione Unica possono ricorrere a questo strumento:

  • Acquisto di un box auto (fino a 75.000€)
  • Ristrutturazione (fino al 40% del valore dell’immobile)
  • Iscrizione a corsi di laurea o altri corsi di formazione che rilasciano titoli legalmente validi, sia in Italia che all’estero, per il mutuatario o per uno dei suoi familiari (fino a 100.000€)
  • Inoltre si possono chiedere fino a 6.000€ aggiuntivi con cui pagare il costo delle perizie o il premio dell’assicurazione sul mutuo

C'è convenienza?

Sicuramente, per chi ha la possibilità di accedere a questa fonte di credito, i mutui INPS possono essere una valida alternativa. Il consiglio è di confrontare i tassi di questi mutui con quelli dei mutui tradizionali attraverso il nostro servizio di comparazione online BOTTONE MUTUI.  Per il tasso variabile il tan è dato dalla somma di SPREAD 2.000% e  tasso EURIBOR a 3 Mesi (365 gg.) che oggi quota 1.189%). Quindi il tan del mutuo variabile è 3,189%

I tassi di interesse fissi dipendono invece dalla durata del mutuo e dal suo LTV (rapporto tra capitale e valore della casa).
Al momento, ad esempio, per un mutuo durata 30 anni e LTV entro l’80% il tasso è l’1,16%.

Sull'importo del mutuo erogato è trattenuto anticipatamente il contributo per oneri di amministrazione, pari allo 0,50% dell’importo mutuato oltre alla perizia. Quindi per un mutuo di 100.000 euro gli oneri di amministrazione saranno di 500 euro. 

Normalmente è molto difficile ottenere un mutuo pari al 100% del valore dell’immobile se ci si rivolge ad una banca tradizionale. I mutui INPS, invece, prevedono questa possibilità.

 
Sì alla surroga e alla rinegoziazione 

Anche per questi mutui valgono le regole previsti dalla normativa per  la surroga, la rinegoziazione e l’estinzione anticipata.
Questo significa che anche questi mutui possono essere rinegoziati con l’Inps o trasferiti ad una banca tradizionale con una surroga alla ricerca di condizioni migliori.