Scuola e pandemia: l'esperienza di genitori e insegnanti
Che impatto ha avuto il Covid sulla scuola? I ragazzi sono preparati? E quelli non preparati recupereranno? Genitori e insegnanti rispondono sulla gestione dell’emergenza a scuola e sulla dad: per il 75% un’opzione meno efficace dell’insegnamento in presenza.
- di
- Manuela Cervilli

A causa del Covid-19, Save the children stima che nel mondo siano stati persi 112 miliardi di giorni dedicati all’istruzione. Così oggi - a distanza di tempo dall’inizio della pandemia - abbiamo chiesto a genitori e insegnati quali segni ha lasciato il virus sui ragazzi alle prese con un nuovo anno scolastico.
Grande impatto per uno su tre
Genitori e insegnanti sono d’accordo: il 31% di entrambi sostiene che l’impatto della pandemia nei primi mesi dell’anno scolastico 21/22 è stato importante. D’altra parte, come dare loro torto: a settembre 2021 l’inizio dell’anno scolastico è stato indubbiamente caotico. Le tante classi in dad (didattica a distanza), lo stop and go delle ordinanze, le segreterie sguarnite, i presidi oberati e le Asl assenti hanno reso l’avvio piuttosto duro per tutti. Sì, proprio per tutti: il Covid-19 ha pesato allo stesso modo sugli studenti della primaria e su quelli della secondaria di primo e di secondo grado.
Pareri diversi sulla preparazione degli studenti
Tanti giorni di scuola persi, la dad, la mancanza degli stimoli del gruppo classe: quanto ha influito la pandemia sulla preparazione dei ragazzi? Genitori e insegnanti la pensano diversamente su questo punto: il 42% degli insegnanti sostiene che la preparazione degli studenti all’inizio dell’anno era insufficiente, mentre solo il 19% dei genitori crede che i figli fossero impreparati. La convinzione dei genitori è stata tale, nonostante il 60% abbia avuto un feedback sulla preparazione inadeguata del proprio ragazzo (con percentuali simili nei tre livelli di sistema educativo) da parte degli insegnanti. I genitori però sono più ottimisti sulle previsioni di recupero di chi non è al livello a cui dovrebbe essere: per il 41% alla fine dell’anno gli studenti avranno recuperato completamente le lacune (contro il 22% degli insegnanti).
Scuola e covid: qualche aspetto positivo
La scuola ai tempi del Covid-19 è tutta da buttare? No. Più della metà dei genitori riconosce per esempio un effetto positivo di questo periodo sulle capacità tecnologiche dei figli. Un altro punto a favore è il nuovo rapporto tra genitori e insegnanti, che si parlano di più. L’implementazione delle misure di sicurezza è l’aspetto più soddisfacente dell’inizio dell’anno scolastico per i genitori; gli insegnanti invece valutano meglio il rispetto del programma.
La scuola in dad non ci piace
L’aspetto più critico? Per tutti, la didattica a distanza. Questo, nonostante sia stata applicata nelle occasioni richieste (le due settimane di assenza cautelativa da scuola dopo un caso positivo in classe, situazione capitata a tre studenti su quattro a inizio anno scolastico): nell’79% alle elementari, nell’87% alle medie e nel 95% alle superiori. Ma per tre su quattro, la dad resta un’opzione meno efficace dell’insegnamento in presenza.
Il metodo dell’inchiesta
La nostra indagine si è svolta tra fine ottobre e i primi giorni di novembre, attraverso un questionario online rivolto a due campioni distinti: uno di 858 genitori di figli iscritti nelle scuole italiane (dalla prima elementare alla quinta superiore), distribuiti come la popolazione di riferimento; l’altro di 255 insegnanti dei due cicli, le cui risposte rappresentano un trend indicativo.