Penne cancellabili alla prova: ecco le migliori per i bimbi e per l'ambiente
Abbiamo dato i voti alle penne cancellabili che si usano alla scuola primaria. A testarle ci hanno aiutato quasi 200 bambini. Quelle dotate di ricarica pesano meno sull’ambiente. E anche sul portafoglio. Tutti i risultati del test.

A scuola impazzano: le penne cancellabili sono facili da maneggiare (più leggere di una stilografica); scorrono bene sul foglio (come le penne a sfera) e sono disponibili in tutti i colori che servono - blu, nero, rosso, verde, ma anche rosa fluo o azzurro pastello. Alla primaria spesso fanno parte della dotazione scolastica richiesta almeno nei primi anni, se non addirittura per tutto il ciclo (come ci hanno raccontato gli ACmakers, la nostra community, che hanno partecipato a questo test). Perché queste penne hanno avuto tanta fortuna? Quasi tutte funzionano con un inchiostro termosensibile, (tranne Fila e Paper Mate, le meno apprezzate alla prova pratica) che si cancella con il calore generato dallo sfregamento dell’apposito gommino sul foglio (ma si può usare anche una qualsiasi gomma, basta che sia un po’ rigida).
Penne cancellabili, attenzione a…
Come correttamente consigliano alcuni produttori, queste penne non devono essere utilizzate per firmare documenti, proprio perché qualsiasi scritta può essere cancellata, non solo immediatamente, ma anche in qualunque momento successivo. Attenzione anche a non lasciare un foglio scritto esposto al sole: l’inchiostro potrebbe scomparire. Cautela anche con la penna: se si surriscalda (Pilot dice oltre 60 °C, Carrefour 50 °C, temperature raggiungibili in un’auto lasciata al sole) potrebbe non funzionare più. In entrambi i casi, si può provare a mettere la penna o il foglio in freezer (Pilot suggerisce a - 10 °C): abbassando la temperatura dovrebbero ristabilirsi le situazioni iniziali.
Il rischio chimico è basso
A differenza degli altri test sui prodotti di cancelleria, sulle cancellabili non abbiamo svolto le prove di sicurezza chimica: gli inchiostri contenuti sono generalmente a base di acqua e pigmenti colorati e gli ingredienti sono a basso rischio; non contengono né conservanti né profumi (che possono causare reazioni indesiderate). Resta comunque il rischio di soffocamento per ingestione accidentale del cappuccio: i tappi devono (lo dice la norma ISO 11540 o BS7272-1.2008) essere costruiti con un sistema di ventilazione che consente la respirazione anche in caso vengano ingeriti.
Il test delle penne con i bambini
Sono quasi 200 i bambini a cui abbiamo chiesto di svolgere alcune prove di scrittura, cancellatura, riscrittura e ricancellatura con le penne del test, rese anonime e irriconoscibili. Nella prova di scrittura tutte le penne se la cavano, ma nella fase di cancellatura i risultati peggiorano leggermente per tutte. “Si cancella ma restano puntini blu, piccole tracce” ci spiega un bambino. Mentre per un altro baby ACmakers il problema è che si “deve fare molta forza e si vede la parte che ha cancellato”. Nella ricancellatura le penne mantengono lo stesso trend: “Scrive bene - ci racconta un altro piccolo aiutante - ma si vede ancora un po’ la prima scritta”. Tutte le penne sono uscite indenni alla caduta. L’ergonomia è complessivamente buona: la penna più apprezzata è Osama.
confronta le penne cancellabili del nostro test
Il refill è meglio per ambiente e portafoglio
L’impatto ambientale penalizza le penne senza refill perché producono più rifiuti: acquistando solo le ricariche e mantenendo la scocca si evitano molti rifiuti. La penna e il refill (anche se nessun produttore lo indica) si buttano nell’indifferenziata, non nella plastica, perché non sono imballaggi e non si possono avviare al riciclo. Coop e Pilot (che hanno il refill) sono premiate anche per la plastica riciclata, ma non raggiungono il voto massimo in questa prova perché l’imballaggio è fatto con plastica e carta incollate insieme (difficili da separare e comunque con resti di colla). Meglio usare un imballaggio solo di carta (Carrefour e Tiger), ancora meglio se riciclata o certificata da foreste sostenibili, o evitare del tutto l’imballaggio (come Legami). Secondo i dati ISTAT nel 2021-22 gli iscritti alla scuola primaria erano 2. 588.383. Dai nostri calcoli (basati sul numero di penne e refill usate dagli ACmakers) se tutti gli studenti delle elementari usassero penne cancellabili senza ricarica in un anno produrrebbero 157 tonnellate di rifiuti indifferenziati contro le 55 tonnellate prodotte con le penne con refill. Le ricariche, dunque, riducono in media la produzione di rifiuti a circa un terzo. Per diminuire ancor più l’impatto ambientale si può usare la plastica riciclata per la scocca, che eviterebbe la produzione di nuova plastica, rimettendo in circolo quella della raccolta differenziata. Per questo genere di prodotti non ci sono controindicazioni all’uso della plastica riciclata, eppure solo COOP Viviverde e Pilot lo fanno. Con i refill c’è un vantaggio anche economico? Certo. Secondo i nostri calcoli (sempre basati sullo scenario emerso con gli ACmakers) in media ogni famiglia in un anno scolastico spende 11 euro (per la prima penna più cinque ricariche) contro i 15 euro che si pagano per sei penne senza refill. Con le ricariche si risparmia in media il 30%.