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Dazn, tra disservizi e rincari. Chiedi con noi un calcio più vicino ai tifosi

Dalle continue interruzioni alla scarsa qualità di visione, dall'impossibilità di scegliere piattaforme diverse per vedere le partite ai rincari degli abbonamenti decisi unilateralmente, fino al divieto di condividere l'abbonamento con amici e parenti. La gestione dei diritti tv messi in mano a un solo operatore sta mettendo a dura prova la pazienza e i diritti dei consumatori. Chiediamo insieme di riscrivere le regole del sistema calcio. 

  • di
  • Luca Cartapatti
10 giugno 2022
  • di
  • Luca Cartapatti
Il calcio che vorrei

Immagine a titolo d'esempio

La scarsa attenzione verso il tifoso-consumatore è ormai il marchio di fabbrica della più recente gestione di tutto ciò che ruota attorno al calcio. Una gestione poco attenta alle esigenze degli utenti iniziata lo scorso anno con l'assegnazione dei diritti tv per il triennio 2021-2024, consegnati in esclusiva nelle mani di un solo operatore (Dazn) senza le dovute verifiche preventive sulla qualità dell'offerta e della piattaforma tecnologica utilizzata.

Diritti tv a un monopolista

Verifiche preventive che avrebbero potuto evitare un'annata calcistica (quella appena conclusa) da dimenticare, se vista dal punto di vista del servizio offerto agli appassionati, costellata da disservizi e problemi nella fruizione in streaming delle partite e culminata con i recenti aumenti (e restrizione dei termini di utilizzo) decisi in maniera arbitraria e unilaterale dal solo operatore monopolista, detentore di tutti i diritti tv della serie A: Dazn, appunto.

Un calcio diverso? È possibile

Noi invece pensiamo a un calcio diverso. Quando immaginiamo il calcio di domani, immaginiamo un servizio davvero di qualità e accessibile a tutti per vedere le partite, possibilmente con offerte personalizzate e personalizzabili in base agli utenti e alle loro disponibilità. Per chi invece preferisce assistere dal vivo, c'è bisogno di stadi davvero all'altezza del calcio moderno come ce ne sono in gran parte del resto d'Europa, ma anche di prezzi dei biglietti che non risentano ogni volta delle solite dinamiche speculative. Questo è il calcio che vorremmo.

Se anche tu hai i nostri stessi sogni, aiutaci a cambiare le regole del gioco. Chiediamo insieme il calcio che meritiamo. 

Chiediamo assieme di riscrivere le regole del sistema calcio

 

Dazn, tutti i problemi per gli utenti  

Per capire davvero perché è necessario che il calcio torni ad essere più vicino ai tifosi e più accessibile ai consumatori, è bene ricordare quali sono stati i problemi che l'attuale gestione dei diritti ha portato nelle case degli sportivi italiani durante tutto quest'ultimo anno. 

  • Il problema della piattaforma. Già a inizio campionato scorso, la decisone di assegnare tutti i diritti a Dazn aveva portato una buona fetta di tifosi ad abbandonare l'idea di seguire in tv la propria squadra del cuore; consumatori esclusi solo perché privi di una rete internet casalinga sufficientemente veloce e performante, in grado quindi di supportare la visione di un evento in diretta streaming. Sì perché tra i limiti di Dazn c'è anche quello dell'offerta tecnologica: dallo scorso anno le partite si possono vedere soltanto via internet in streaming e soltanto se si possiede una connessione a banda larga all'altezza.
  • I disservizi. Anche chi questa connessione veloce ce l'ha, non ha vissuto un'annata di soddisfazioni, godendo a pieno del servizio per cui aveva pagato. Da una nostra inchiesta sul campo, svolta lo scorso autunno in collaborazione con YouTrend, è emerso che quasi tre utenti su quattro avevano avuto almeno una volta problemi guardando le partite. Blocchi, rallentamenti e bassa qualità di visione i principali problemi riscontrati soltanto nei primi mesi di campionato, tanto che solo meno della metà dei clienti ci ha confidato che avrebbe rinnovato l'abbonamento.
  • I rincari ingiustificati. Difficile infine immaginare che tutti rinnovino l'abbonamento dopo l'ultimo annuncio di Daznniente più prezzi scontati e possibilità di condividere l'abbonamento con amici e parenti solo pagando un "plus". Ovvero, quello che fino a oggi si poteva fare con 20 euro al mese, dal prossimo autunno si potrà fare solo pagandone 40. Un cambiamento dei termini e delle condizioni d'uso fatto appunto in regime di monopolio e che molti utenti sui social non hanno affatto digerito.

Tutto questo è frutto di una gestione del sistema calcio (a partire dall'assegnazione dei diritti tv) che non mette in prima fila i tifosi, ma gli interessi economici che ruotano attorno a questo sport.