Prezzi spiagge: 226 euro in media alla settimana per ombrellone e lettini (in prima fila)
La nostra inchiesta in 10 città raccoglie le tariffe di 211 stabilimenti balneari, dalla prima alla quarta fila. Rispetto all'anno scorso il posto in spiaggia ci costerà in media il 4% in più. Ad Alassio si spendono 392 euro (in media, per una settimana) per stare davanti al mare. Si può risparmiare cercando la località giusta o se ci si accontenta delle ultime file.

Alassio o Rimini? Viareggio o Gallipoli? Se quest’anno cerchi una località balneare dove il posto spiaggia non costi una fortuna fai attenzione a dove prenoti: fra uno stabilimento privato e l’altro ci può essere una bella diversità di prezzo. La nostra inchiesta annuale sul costo del posto in spiaggia mette in luce proprio le differenze non solo fra una località e l’altra, ma anche fra la prima e le altre file a seguire (seconda, terza e quarta). In più la nostra indagine mostra che quest’anno ci sono stati molti ritocchi di prezzo applicati qua e là nei listini di tanti lidi italiani (in media la spiaggia costa il 4% in più). Concedersi ombrellone e sdraio in spiaggia è sempre stato caro, ma negli ultimi anni sta diventando un vero e proprio lusso.
L'aumento più alto a Senigallia (che però è la meno cara)
Anche quest’anno abbiamo raccolto le tariffe praticate dagli stabilimenti balneari in dieci località italiane (Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos, Anzio). Come? Abbiamo contattato tutti i 211 stabilimenti telefonicamente e in modo anonimo (come faresti tu per programmare la tua vacanza) chiedendo le tariffe per le prime quattro file per la settimana che va dal 4 al 10 agosto. Mediamente la prima fila costa 226 euro, cifra che si riduce a mano a mano si va a scegliere le file successive: in seconda il costo medio è di 210 euro, 199 euro in terza, 186 dalla quarta in poi. La nostra inchiesta mette anche a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno, prendendo come riferimento il costo medio delle prime quattro file. In alcuni casi ci sono buone notizie: a Lignano, Taormina e Giardini Naxos, per esempio, non c’è stato alcun aumento rispetto allo scorso anno.
Qualche aggiustatina invece c’è stata ad Alghero e Gallipoli (2%), Alassio, Anzio e Palinuro (3%), Rimini (4%) e Viareggio (5%). Più elevato, ma in linea con l’inflazione, l’aumento rilevato a Senigallia (8%), che resta comunque la località meno cara della nostra inchiesta. Rispetto all’anno scorso, dunque, ci sono stati piccoli ritocchi dei prezzi. Ma queste continue variazioni al rialzo sono diventate ormai una lenta e costante tendenza e si stratificano su aumenti più consistenti verificatisi negli anni passati (il 5% medio del 2023, 10% nel 2022...).
Alassio ha la spiaggia più costosa
Quali sono le località balneari più economiche per le vacanze di quest’anno? Se scegli Senigallia la prima fila ti costerà 155 euro, contro i 392 che si devono sborsare per sdraiarsi al sole di Alassio, la località più cara della nostra inchiesta. Sull’alto Adriatico un’altra buona scelta in termini di prezzi è Lignano: qui la prima fila costa 164 euro. Seguono la località friulana, Rimini (165 euro), Palinuro e Viareggio (209), Taormina e Giardini di Naxos (215). La perla della Liguria non è l’unica meta ad avere prezzi alle stelle: a Gallipoli si pagano 289 euro per la prima fila mentre ad Alghero 239 euro. Cifre alte, non proprio da tutte le tasche.
Prezzi bassi in spiaggia? Serve più concorrenza
Perché le vacanze siano un po’ più economiche servirebbe più concorrenza. In questi giorni si dibatte molto sulla questione delle concessioni balneari. Il sistema di rilascio dei permessi per gli stabilimenti balneari privati deve essere riorganizzato in tempi stretti, attraverso nuovi bandi di gara. Nell’attesa che ciò avvenga a pagare sono i consumatori, perché questa situazione di stallo, con le concessioni che restano in mano agli stessi operatori, si ripercuote sul prezzo di lettini e ombrelloni, ogni anno più costosi ed elitari.
È importante arrivare presto a una riforma del settore “spiagge”. Per questo abbiamo lanciato una petizione per avere spiagge aperte anche a nuovi proprietari e prezzi contenuti, alla portata di tutti.
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