Non si ferma la corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti. Serve un intervento strutturale sui prezzi di benzina e gasolio
Prezzi dei carburanti in aumento per la sesta settimana consecutiva. Da giugno il prezzo medio della benzina è cresciuto del 6,8% mentre quello del gasolio dell’11%. A nulla è servito l’obbligo di pubblicare negli impianti il prezzo medio regionale: per fermare la crescita è necessario un intervento strutturale sui prezzi. Firma la petizione per chiedere l’abolizione dell’Iva sui carburanti.
- contributo tecnico di
- Paolo Cazzaniga

Sebbene non si tratti di rialzi corposi come quelli delle prime due settimane di agosto, il caro carburanti non si ferma. La media italiana, aggiornata e pubblicata oggi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, indica un prezzo medio per la benzina pari a 1,946 euro per litro e per il gasolio pari a 1,845 euro per litro.
Nella nostra analisi abbiamo fatto il punto della situazione. Va detto però che, in questi giorni di aumenti del prezzo della benzina e del gasolio, è comunque possibile risparmiare sul pieno: da un lato scegliendo bene dove fare rifornimento, dall'altro facendo attenzione a come guidiamo e a come facciamo manutenzione alla nostra auto.
Benzina: dall’inizio di giugno il prezzo medio è cresciuto del 6,8%
Dall’inizio di giugno fino alla prima metà di luglio 2023 i prezzi sono cresciuti in maniera contenuta. In tutte le regioni italiane si è registrata un’alternanza di giornate con i prezzi in rialzo, seguite da ribassi. Quest’ultimi, comunque, non sono stati sufficienti a evitare l’aumento generale che, inoltre, dalla seconda metà di luglio si è fatto più marcato e che è ancora in corso.
Rispetto all’inizio dell’estate (prima settimana di giugno 2023) il dato pubblicato oggi (22 agosto 2023) vede il prezzo medio della benzina salire di oltre 12 centesimi al litro con un incremento percentuale pari a +6,8%.
Gasolio: dall’inizio di giugno il prezzo medio è cresciuto dell’11%
Il prezzo medio nazionale rilevato per il gasolio evidenzia una situazione che è ancora peggiore rispetto alla benzina. Nello stesso periodo, cioè dall’inizio di giugno ad oggi, l’incremento percentuale è stato molto più forte: +11,1%. La rilevazione del 5 giugno scorso indicava che il prezzo medio per il gasolio era pari a 1,661 euro per litro, contro gli attuali 1,845. La differenza è di oltre 18 centesimi al litro.
Perché i prezzi dei carburanti aumentano?
È sempre difficile capire come mai i prezzi dei carburanti subiscono questi aumenti così forti. Gli analisti sottolineano che, in questo periodo, la produzione di greggio è in diminuzione, sia per quanto riguarda gli Stati Uniti, sia relativamente ai Paesi dell’OPEC. La riduzione della materia prima chiaramente fa salire il prezzo, soprattutto in periodi, come quello estivo, in cui, visti gli spostamenti per le vacanze, la domanda di carburante tende a salire, sommandosi a quella per il trasporto merci.
Per fermare il caro carburanti serve un intervento strutturale
Sebbene gli incrementi delle ultime due settimane siano molto più contenuti di quanto registrato all’inizio di agosto, il livello dei prezzi dei carburanti continua ad essere molto alto, con la benzina che si avvicina ai 2 euro per litro (nella modalità self che dovrebbe essere la più economica). Occorre intervenire urgentemente e, come diciamo da tempo, in maniera strutturale direttamente sull'Iva.
FIRMA LA PETIZIONE PER AZZERARE L’IVA SUI CARBURANTI
Infatti, anche un intervento sulle accise, analogo a quello deciso dal Governo nel 2022, fermerebbe la salita dei prezzi solo temporaneamente. Partendo dai dati medi pubblicati oggi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy abbiamo fatto alcune simulazioni ipotizzando come cambierebbero i prezzi di benzina e gasolio nel caso in cui si decidesse di abbassare le accise o di azzerare l’Iva.
Benzina: senza Iva il prezzo medio scenderebbe del 18%
Il prezzo medio nazionale della benzina ad oggi è pari a 1,946 euro per litro. Senza Iva, che sui carburanti è applicata all’aliquota piena del 22%, per la settimana appena conclusa il prezzo medio sarebbe stato pari a 1,595 euro per litro. Il costo della benzina senza Iva crollerebbe del 18% rispetto al dato attuale.
Benzina: con la riduzione delle accise il prezzo medio scenderebbe del 15%
Cosa succederebbe, invece, nel caso in cui si scegliesse di ridurre le accise? Se ipotizziamo di tornare allo sconto messo in atto dal Governo precedente a marzo 2022, il prezzo della benzina avrebbe una riduzione di oltre il 15% rispetto al dato attuale. Una riduzione meno incisiva rispetto all’azzeramento dell’Iva.
Gasolio: senza Iva il prezzo medio scende del 18%
Un ragionamento analogo può essere fatto per i prezzi del gasolio. Il prezzo medio nazionale rilevato oggi è pari a 1,845 euro per litro. Senza Iva, per la settimana appena conclusa il prezzo medio sarebbe stato pari a 1,512 euro per litro. Il costo del gasolio senza Iva crollerebbe del 18% rispetto al dato attuale.
Gasolio: con la riduzione delle accise il prezzo medio scenderebbe del 16%
Cosa succederebbe, invece, nel caso in cui si scegliesse di ridurre le accise? Se ipotizziamo di tornare allo sconto messo in atto dal Governo precedente a marzo 2022, il prezzo del gasolio avrebbe una riduzione di oltre il 16% rispetto al dato attuale. Una riduzione meno incisiva rispetto all’azzeramento dell’Iva.
La metodologia di analisi
L’analisi è stata effettuata utilizzando i dati dell’Osservatorio Carburanti pubblicato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sono state considerate le rilevazioni comprese tra il 1° giugno e il 22 agosto 2023. Vista la sistematica convenienza del self rispetto al servito, ci si è concentrati sui prezzi relativi alla prima modalità di rifornimento.