Come è cambiata la vita digitale dopo il Covid
Consumi, lavoro, salute e relazioni sociali sono cambiati da quando la tecnologia ha preso più spazio nelle nostre vite in seguito alla pandemia: oggi il 46% passa più tempo online rispetto a prima. Lo raccontano i mille cittadini che abbiamo intervistato, che rivelano quanto il digitale possa offrire vantaggi, ma anche avere effetti dannosi. Soprattutto sulla salute e le relazioni.
- di
- Beba Minna

Una vita a portata di clic. È l’effetto della crescita della digi¬talizzazione in questi anni: un feno¬meno che è stato definito “tech-love”. Il colpo di fulmine per la tecnologia è partito dal doloroso periodo del lockdown, ma poi lo stimolo digitale è rimasto nelle nostre vite anche quando abbiamo potuto di nuovo varcare la soglia di casa. Il risultato è stata una grande crescita nell’uso del digitale in ogni settore (per svago, per lavoro, per studio). Sarà un bene o un male? La risposta è complessa, ma l’esperienza che oltre mille cittadini hanno raccontato attraverso la nostra inchiesta ¬offre una prima risposta.
Tante nuove attività a portata di mouse, come fare la spesa
I mille intervistati che hanno partecipato a questa inchiesta hanno raccontato come, grazie alle soluzioni digitali, è cambiato il modo di connettersi con gli amici, la famiglia e il mondo esterno o anche che la tecnologia serve per distrarsi, per esempio per fare attività fisica grazie ad app e siti dedicati. L’online può risolvere anche tante seccature, sostituire code negli uffici pubblici. In molti durante la pandemia hanno cominciato a fare la spesa online per la prima volta, un’abitudine che il 47% dichiara di voler mantenere anche in futuro. Dal pc per la prima volta sono stati utilizzati tanti altri servizi, come il rinnovo dei documenti, i servizi finanziari o del Comune di residenza.
Mondo digitale, i problemi ci sono e non vanno ignorati
Tutto bello, purché quello per il digitale non sia un amore cieco e incondizionato: i problemi ci sono e non vanno ignorati, soprattutto se riguardano la salute come emerge dalle vostre risposte. Per esempio, il 46% degli intervistati passa più tempo online rispetto a prima della pandemia e in media trascorre tre ore al giorno connesso a internet per motivi di svago o vita privata. Ecco perché poi c’è chi confessa che troppe ore allo schermo distolgono dai figli e dall’attività fisica. Nel complesso, il 39% degli italiani ritiene che le proprie abitudini di utilizzo di internet abbiano un impatto negativo sulla propria salute; lo pensano soprattutto i più giovani tra 18 e i 34 anni.
Smartworking, una rivoluzione nel mondo del lavoro
Oltre alla vita privata, un altro grande cambiamento digitale è legato allo smartworking. Secondo l’esperienza degli intervistati, lavorare da casa ha avuto effetti positivi sulla vita professionale, sull’efficienza lavorativa, sulla riduzione dello stress, sulla conciliazione con i tem¬pi della vita privata. Anche qui non mancano, però, i problemi: sono cambiate peggiorate le relazioni con i colleghi, per alcuni in peggio.
Via libera al digitale, ma consapevoli dei rischi
La pandemia ci ha portato rapidamente dentro una nuova era digitale, che forse avremmo raggiunto in modo più progres¬sivo se non ci fosse stata l’urgenza creata del virus. Questa rivoluzione ci ha inse¬gnato che, grazie a lavoro, formazione e gestione delle relazioni a distanza, la tecnologia può concederci diversi benefi¬ci cui forse non sapremo più rinunciare.
Via libera dunque al digitale, ma sempre consapevoli che si tratta di uno strumento da usare con consapevolezza.