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Multa da 3 milioni a Virgin Active: contratti poco chiari e aumenti nascosti

L’Antitrust ha sanzionato Virgin Active, catena internazionale di centri fitness con oltre 40 club in Italia, per pratiche scorrette nei contratti e nelle comunicazioni ai clienti: dal rinnovo automatico senza preavviso ad aumenti di prezzo poco trasparenti, fino agli ostacoli alle richieste di disdetta. Se sei stato coinvolto, puoi fare reclamo tramite la nostra piattaforma “Reclama Facile”.

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18 giugno 2025
Ingresso palestra Virgin Active

Negli ultimi mesi, decine di consumatori hanno segnalato comportamenti poco trasparenti da parte di Virgin Active, nota catena internazionale di centri fitness presente in Italia con più di 40 palestre distribuite sul territorio nazionale. Contratti firmati senza piena consapevolezza, rinnovi automatici senza preavviso e aumenti di prezzo non comunicati chiaramente sono stati al centro di un’indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Il 10 giugno 2025 è arrivata la decisione: una multa da 3 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. Una vicenda che tocca il cuore dei diritti dei consumatori e che richiama le aziende a un dovere imprescindibile: quello della trasparenza.

Informazioni insufficienti e incomplete

Molti clienti hanno denunciato di aver firmato i contratti direttamente in palestra, tramite tablet, senza poter leggere le condizioni complete: lo schermo mostrava solo lo spazio per la firma digitale, mentre le clausole restavano sul monitor dell’operatore. In molti casi non veniva fornita una copia del contratto né cartacea né via email, e l’accesso alla copia digitale era difficoltoso o tardivo. Ma non solo.

Rinnovo automatico senza preavviso: disdetta impossibile

Fino a luglio 2024, nessuna comunicazione veniva inviata ai clienti prima del rinnovo automatico dell’abbonamento. Dopo questa data, Virgin ha cominciato a inviare notifiche, ma senza indicare chiaramente eventuali aumenti di prezzo, violando lo spirito di trasparenza previsto dal Codice del consumo. L’AGCM ha respinto le giustificazioni tecniche dell’azienda, sottolineando la necessità di informare in modo completo e puntuale.

Aumenti (affidati ai cartelli) poco trasparenti 

Anche sul fronte degli aumenti, legati anche ai rinnovi, c'era secondo l'Antitrust poca trasparenza. Gli aumenti, infatti, venivano spesso annunciati solo con cartelli affissi in reception o nelle bacheche, una modalità ritenuta del tutto insufficiente dall’Autorità. I clienti che non frequentavano assiduamente il club non venivano informati per tempo e si ritrovavano con tariffe maggiorate all’insaputa, da un momento all'altro.

“Blocca il prezzo”: una promozione ingannevole

Alcune comunicazioni promozionali invitavano i clienti a rinnovare in anticipo per “bloccare il prezzo”. In realtà, per chi aveva tariffe agevolate, ciò significava passare a un prezzo più alto, contrariamente alle aspettative create dal messaggio.

Difficoltà a recedere: ostacoli e richieste eccessive

Infine, Virgin Active, sempre secondo la sentenza dell'Antitrust si sarebbe adoperata per ostacolare le richieste di recedere dal contratto. Anche nei casi di gravi motivi (malattia, trasferimento, perdita del lavoro), Virgin Active ha spesso ostacolato il recesso, chiedendo documentazione eccessiva o affidando le pratiche a società di recupero crediti. L’azienda stessa ha ammesso carenze nella gestione interna di queste richieste.

Antitrust chiede a Virgin Active un cambio di rotta

Con la decisione del 10 giugno 2025, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha stabilito non solo una sanzione economica, ma anche un chiaro obbligo di cessazione delle pratiche scorrette da parte di Virgin Active. L’azienda dovrà interrompere immediatamente ogni comportamento che ostacoli la trasparenza contrattuale e la libertà di scelta dei clienti, comprese le modalità ambigue di presentazione del contratto, la mancata comunicazione dei rinnovi automatici e degli aumenti di prezzo, nonché la gestione opaca delle richieste di recesso. In particolare, Virgin Active è tenuta a:

  • garantire che i contratti vengano mostrati integralmente ai clienti al momento della firma, in modo chiaro e leggibile, sia in formato digitale che, se richiesto, cartaceo;
  • informare tempestivamente e in modo completo i consumatori sul rinnovo automatico degli abbonamenti e su ogni variazione delle condizioni economiche, inclusi gli aumenti di prezzo;
  • comunicare efficacemente le modifiche tariffarie con mezzi diretti e tracciabili (ad esempio email o sms), evitando l’uso esclusivo di cartelli nei club;
  • rispettare il diritto di recesso per giustificato motivo, accogliendo le richieste degli utenti in modo coerente con le clausole contrattuali e senza introdurre ostacoli ingiustificati.

Virgin Active dovrà inoltre comunicare all’AGCM, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, le misure adottate per conformarsi alla diffida. L’Autorità vigilerà sul rispetto di questi obblighi e, in caso di inottemperanza, potrà applicare ulteriori sanzioni pecuniarie o, nei casi più gravi, arrivare alla sospensione dell’attività d’impresa.

Fai reclamo con Altroconsumo

Nel Frattempo, se anche tu sei stato colpito da queste pratiche (hai firmato un contratto senza leggerlo, hai ricevuto un rinnovo non voluto, o sei stato vittima di un aumento ingiustificato) puoi e devi farti valere. Altroconsumo ti aiuta a inviare il tuo reclamo con facilità e restando sempre al tuo fianco nella corrispondenza. Utilizza la nostra piattaforma Reclama Facile per segnalare il tuo caso a Virgin Active in modo guidato, chiaro e documentato.

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