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Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza: arrivano i fondi, al via le domande

A più di un anno dall'approvazione, arriva finalmente il decreto che sblocca i fondi (10 milioni di euro per il 2024, 11 milioni per il 2025 e per il 2026 e 8 milioni per il 2027). L'assegno mensile a favore delle donne vittime di violenza in condizione di disagio economico è di 500 euro mensili. Le domande possono essere inoltrate a partire dal 5 marzo: ecco a chi è destinato e come si richiede il Reddito di libertà.

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06 marzo 2025
Donna vittima di violenza che piange sul divano

Dal 5 marzo si può presentare la domanda per ottenere il reddito di libertà, ma fino al 18 aprile la possibilità è riservata alle donne che avevano già fatto domanda ma non avevano ottenuto il sussidio per mancanza di fondi. Dal 18 aprile possono chiedere il reddito di libertà tutte le donne che rispettano i requisiti necessari nel 2025.

Il Fondo delle pari opportunità da cui l’Inps attinge per erogare il Reddito di libertà, era stato rifinanziato dal Governo con ulteriori 10 milioni di euro per ognuno degli anni dal 2024 al 2026, già con la manovra di bilancio di dicembre 2023., A partire dal 2025 si è aggiunto un milione di euro all’anno, grazie alla manovra di bilancio per il 2025 e solo ora, a distanza di quasi più di un anno è arrivato il decreto che sblocca i fondi. Questa dote permetterà di erogare da quest'anno per le domande presentate a partire dal 5 marzo, un importo mensile di valore maggiore rispetto al passato pari a 500 euro per 12 mesi, che possono essere incrementati tramite interventi regionali.

Il Reddito di libertà, una misura che ha visto la luce nel 2021, e che era nata per favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia ed emancipazione delle donne vittime di violenza che si trovano in situazione di povertà è stato bloccato per oltre un anno, durante il quale le realtà locali si sono dovute muovere in autonomia, riuscendo però a coprire solo una minima parte delle richieste di sostegno arrivate.

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Come ottenere il Reddito di libertà 2024

A causa dello sblocco tardivo dei fondi destinati al 2024, per ottenere il Reddito di libertà per il 2024 occorre seguire un iter differente. Le domande non accolte per incapienza dei fondi devono essere ripresentate tra il 5 marzo e il 18 aprile. Infatti chi ha presentato una domanda che non è stata accolta può avere una nuova opportunità di rientrare nel novero delle beneficiarie. Per farlo occorre ripresentare la domanda tramite il sito Inps e loggarsi tramite la propria identità digitale, utilizzando SPID, CIE o CNS.

A partire dal 18 aprile l’Inps accoglie su base regionale le domande ripresentate, seguendo l’ordine cronologico della domanda originaria. Nella nuova richiesta bisogna attestare il permanere dei requisiti necessari all’ottenimento del contributo. L’ordine di liquidazione dell’Inps sarà quello cronologico di presentazione della prima domanda. Le domande ripresentate che non venissero accolte per superamento delle risorse disponibili possono esser nuovamente inviate per il 2025 a partire dal 18 aprile.

La misura però prevederebbe anche altri aspetti interessanti; i datori di lavoro che assumono le beneficiarie del reddito di libertà possono contare su un notevole incentivo, infatti, non pagano i contributi previdenziali della dipendente, che a sua volta ne viene esentata come previsto anche per il bonus mamme lavoratrici, ma nel decreto attuativo non c’è traccia di queste misure.

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Reddito di Libertà: requisiti

Il Reddito di Libertà è destinato alle donne vittime di violenza con o senza figli minori che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali per percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

Il contributo è destinato alle donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure in possesso di regolare permesso di soggiorno se extracomunitarie. Allo stesso modo ne hanno diritto le straniere con lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.

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A quanto ammonta il contributo

Il Reddito di libertà è un contributo di massimo 500 euro mensili che viene erogato in un’unica soluzione per massimo 12 mesi. Le modalità di calcolo dell’importo erogato e la durata del trattamento sono valutate dall’’Inps in sede di verifica della situazione personale di chi presenta da domanda.

Di fatto, le domande sono accolte in base all’ordine di arrivo, non viene prevista alcuna particolare priorità, l’unico vincolo è l’esaurimento dei fondi stanziati.

Il Reddito di Libertà è finalizzato a sostenere le spese per:

  • assicurare l’autonomia abitativa
  • riacquisire l’autonomia personale
  • il percorso scolastico e formativo dei figli minorenni.

Questo contributo non è tassato ed è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come l'assegno di inclusione,  la NASpI, la cassa integrazione guadagni, l’assegno al nucleo famigliare e l’assegno unico universale.

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Come e quando si può inoltrare la domanda per il 2025

La domanda deve essere presentata dall’interessata (anche tramite una persona delegata) al Comune di residenza a partire dal 18 aprile e fino al 31 dicembre 2025.

Per presentare la domanda occorre compilare il modulo, al cui interno c’è l’attestazione della condizione di bisogno ordinario o la condizione di bisogno straordinaria e urgente rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale e la dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso che viene rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza.

Inoltre, occorre fornire un Iban valido per l’accredito del contributo.

Al termine dell’invio il Comune rilascia una ricevuta di avvenuta presentazione della domanda per il Reddito di Libertà, successivamente l’Inps analizza i dati e, in presenza di tutti i requisiti e di budget disponibile, accoglie la domanda comunicandolo al Comune e all’interessata via cellulare o e-mail che vanno indicati sul modulo di domanda.

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Quanto dura l'agevolazione

Il Reddito di libertà viene riconosciuto per 12 mesi e non può esser ripresentata la domanda se si è già usufruito di questo contributo.

La donna che possiede le caratteristiche per ottenere il Reddito di libertà può ripresentare la domanda l’anno successivo solo se quella dell’anno precedente non è stata accettata per limiti di risorse disponibili.

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