Test sull'acqua minerale frizzante: l’arsenico ne inquina la qualità
Abbiamo analizzato 27 marche di acqua minerale frizzante. Ne consigliamo cinque, con ottimi o buoni risultati in molte prove e con un prezzo interessante. Sei, invece, le acque “ripetenti” per l’elevata concentrazione di metalli pesanti, in particolare arsenico e manganese.

In Italia, l’acqua si beve soprattutto minerale. Con un consumo medio di 250 litri pro capite all’anno, siamo i primi in Europa a preferire l’acqua in bottiglia rispetto a quella che sgorga dal rubinetto. In un’epoca afflitta dall’inquinamento, pur avendo per conformazione geologica del territorio numerose sorgenti che alimentano gli acquedotti con acqua di buona qualità (lo conferma anche un recentissimo studio del Centro nazionale per la sicurezza delle acque), il paradigma secondo cui l’acqua minerale è più sicura e buona per la salute resta inossidabile.
L'acqua in bottiglia è davvero più buona?
Per rispondere a questa domanda ogni anno Altroconsumo porta in laboratorio diverse marche nazionali e regionali di acqua minerale tra le più diffuse. Quest’anno sono state scelte per il test 27 bottiglie di acqua minerale frizzante, cioè di acqua naturale addizionata di anidride carbonica.
Le analisi hanno l’obiettivo di valutare la composizione dell’acqua che viene imbottigliata nelle diverse fonti proprietarie dei marchi e di verificare l’impatto ambientale degli imballaggi. Sono stati valutati diversi parametri che hanno decretato una classifica delle acque in base alla loro qualità:
- la quantità di sali minerali presenti (il cosiddetto “residuo fisso” più i nitrati e i fluoruri);
- la quantità di metalli pesanti presenti;
- la presenza di eventuali contaminanti;
- la valutazione dell’odore dell’acqua;
- la valutazione del peso della plastica usata per l'imballaggio (e alcune prove di maneggevolezza delle bottiglie);
- la verifica della completezza delle informazioni stampate sulle etichette.
Troppi metalli in sei bottiglie
La maggior parte delle bottiglie di acqua minerale frizzante analizzata esce a testa alta dalle prove, con giudizi lusinghieri (buoni e ottimi) per quanto riguarda la qualità complessiva.
Sei prodotti, invece ottengono una valutazione insufficiente per la quantità critica di metalli pesanti, soprattutto arsenico e manganese.
Le acque bocciate
Per quanto riguarda il giudizio sulla presenza di metalli pesanti siamo stati molto severi, penalizzando con un giudizio di qualità insufficiente le bottiglie che contengono questi elementi, in particolare arsenico e manganese, in quantità superiore rispetto alla media delle altre acque, pur rientrando ampiamente nei limiti consentiti dalla legge. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha recentemente rivisto la propria opinione sul rischio derivante dall'arsenico nei prodotti alimentari, mostrandosi preoccupata per l'esposizione della popolazione europea a questo metallo ed è per questo che abbiamo deciso di penalizzare quelle minerali che ne contengono di più e che possono contribuire in maniera significativa all'accumulo di questa sostanza nel nostro organismo, cosa che già avviene ad esempio con il consumo di riso e altri cereali. Le bottiglie di acqua minerale frizzante bocciate dal test sono: Sant’Anna, Levissima, Valmora, Ferrarelle Maxima e San Martino per la concentrazione di arsenico e Gaudianello per l'eccesso di manganese.
Le analisi nel dettaglio
Nella sezione di approfondimento sul metodo del test trovi tutte le informazioni dettagliate sul tipo di prove effettuate per stilare la classifica.
Qui sintetizziamo i punti salienti del test, quelli in cui si sono verificate alcune criticità.
- Metalli pesanti. Tutta l’acqua contiene naturalmente una minima quantità di questi elementi naturali. Essendo i metalli pesanti, soprattutto alcuni, nocivi per la salute perché tendono ad accumularsi nei tessuti e a interferire con il funzionamento del nostro organismo, meno ce ne sono meglio è. I metalli che abbiamo cercato sono alluminio, arsenico, manganese e nichel. L’arsenico è risultato presente in tutti i campioni, mai in quantità superiori al limite massimo ammesso dalla legge (0,01 mg/l). La maggior parte dei prodotti testati ha fatto registrare un tenore in arsenico contenuto. Fanno eccezione cinque acque frizzanti: Levissima, Sant’Anna, Ferrarelle Maxima, Valmora e San Martino che contengono una quantità di arsenico superiore alla media delle altre bottiglie. Si tratta di valori che destano qualche preoccupazione: secondo il principio del “margine di esposizione” (MoE), uno strumento usato dagli esperti di valutazione del rischio per analizzare possibili timori per la sicurezza derivanti dalla presenza negli alimenti di sostanze che possono danneggiare il Dna o essere cancerogene per l’uomo come, appunto, l’arsenico, il consumo quotidiano di queste acque minerali non è consigliabile.
Per quanto riguarda invece il manganese, un altro metallo pesante che può essere tossico per l’uomo se assunto ad alte dosi, segnaliamo di Ferrarelle Maxima, Gaudianello e San Martino, che hanno valori di questo metallo dalle due alle otto volte superiori al valore di rifermento ammesso per l’acqua potabile, pur rientrando nel limite di legge ammesso per l’acqua minerale.
- Residuo fisso a 180°C, cioè la quantità di sali minerali presenti. È preferibile consumare quotidianamente acque con un basso residuo fisso, di preferenza oligominerali, limitando il consumo delle acque minerali ai momenti in cui è necessario un reintegro di sali (elevata sudorazione, attività sportiva…) e ricorrendo al consumo di acque particolarmente ricche di sali minerali solo nei casi in cui questa necessità sia effettivamente segnalata da un medico. Il valore del residuo fisso è sempre riportato in etichetta (l’oligominerale deve avere un residuo fisso non superiore a 500 mg/l). La maggior parte delle frizzanti analizzate sono acque minimamente mineralizzate o oligominerali. Ferrarelle Maxima e Gaudianello sono acque piuttosto ricche di sali, mentre la peggiore in questo senso è l'acqua San Martino che, con il suo residuo fisso di 3.110 mg/l, è troppo ricca di sali per essere consumata quotidianamente da chi non ha necessità particolari.
- Peso della plastica. Abbiamo dato un voto ai prodotti anche in base al peso della plastica delle loro bottiglie, premiando le marche che fanno uno sforzo maggiore per ridurla. Nel complesso, la maggior parte dalle acque del nostro test ottiene una valutazione positiva per quanto riguarda le caratteristiche ambientali della bottiglia. Giudizio appena accettabile per cinque prodotti: Brio Blu, Smeraldina, Lauretana, San Bernardo e Levissima e negativo per l’acqua Brio Rossa e per San Pellegrino a causa del peso eccessivo della bottiglia di plastica.
- Odore. L’acqua è tendenzialmente inodore ma non sempre è così, soprattutto al naso degli esperti che hanno effettuato la prova. Nessuna delle 27 acque minerali odorate dai giudici ha superato brillantemente questa prova, perché sono sempre emersi degli odori, anche se lievissimi e non riconoscibili da un naso non allenato causati verosimilmente dal gas disciolto. L’acqua Boario ha invece mostrato un odore più intenso, probabilmente dovuto all'elevato valore di solfato presente in questa fonte.
- Completezza delle informazioni in etichetta. Su questo aspetto i produttori hanno ancora un po' di strada da fare per raggiungere l'optimum. In particolare per quanto riguarda l'importante indicazione della data di scadenza. Purtroppo quasi la metà delle bottiglie, 12 per l'esattezza, riporta questa data sul corpo della bottiglia in maniera illegibile.