Riutilizzare le bottiglie di plastica: ecco perché è meglio evitare
La rete punta il dito contro le comuni bottiglie di plastica. Ma perché? Sembra che, se riempite una seconda volta, possano rilasciare sostanze nocive come il bisfenolo A. Questa sostanza, in realtà, non è presente nelle comuni bottiglie in PET, ma le ragioni per preferire contenitori in vetro per l'acqua o le borracce sono diverse.

È davvero pericoloso per la salute riutilizzare le bottiglie di plastica per l'acqua? Secondo alcuni siti, le bottiglie di minerale non sarebbero idonee a essere riempite una seconda volta, perché potrebbero rilasciare "un composto chimico chiamato BPA". Ma è davvero così? Vediamo come sono fatte le bottiglie di plastica e quante volte si possono riutilizzare.
Torna all'inizioCome sono fatte le bottiglie di plastica?
Praticamente tutte le bottiglie di plastica delle acque minerali e bibite sono fatte di polietilene tereftalato (PET), una plastica molto resistente, trasparente e adatta a contenere alimenti. Come tutte le plastiche però, anche il PET subisce l’aggressione di luce e calore e nel tempo potrebbe perdere resistenza e impermeabilità ed esporre il suo contenuto a contaminazione.
Nelle bottiglie in PET c'è il bisfenolo A?
Chiariamo subito che il BPA (bisfenolo A) non è presente nelle bottiglie in PET che vengono utilizzate per l'acqua minerale, anche frizzante o effervescente naturale. Il nostro ultimo test sulle acque minerali ha anche confermato che non c'è traccia di residui di plastiche nell'acqua contenuta all'interno delle bottiglie in commercio. Il bisfenolo è generalmente presente nei contenitori rigidi a base di policarbonato, come nei classici biberon di plastica (anche se in questi ultimi anni il suo utilizzo è stato vietato), nei boccioni dell'acqua. Scopri le nostre ultime analisi sul bisfenolo e i prodotti a rischio.
Cosa indica il numero sotto le bottiglie di plastica?
Il numero sotto le bottiglie di plastica indica il polimero di cui è composta. La plastica non è tutta uguale. Ecco le principali tipologie: 1- PET, polietilene tereftalato; 2 – PE-HD polietilene ad alta densità; 3 – PVC, polivinil cloruro.
PET e PE sono i due polimeri più “preziosi” dal punto di vista del riciclo, perché possono essere trasformate più facilmente in prodotti riciclati, ma anche tutte le altre varianti di plastica vengono raccolte dalle raccolte differenziate dei comuni. I polimeri più problematici per il riciclo sono il PS (polistirene o polistirolo, talvolta escluso dalla frazione plastica delle raccolte differenziate comunali) e il PVC, che pure può essere riciclato, ma in circuiti diversi da quelli del PET e PE, più diffusi negli imballaggi delle raccolte differenziate comunali.
Torna all'inizioQuante volte si può riutilizzare una bottiglia di plastica
Le bottiglie in PET sono progettate e commercializzate per essere utilizzate una sola volta. Questo significa che, una volta svuotate, dovrebbero essere smaltite. Un utilizzo prolungato di questi contenitori potrebbe intaccarne le caratteristiche sia tecnologiche che chimiche, quindi permettere che la plastica venga a contatto più facilmente con gli alimenti. Utilizzarle più volte, inoltre, non è consigliabile neanche dal punto di vista igienico, perché potrebbe verificarsi una contaminazione microbica. Anche se l'acqua risulta piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di estrarre dai contenitori eventuali molecole indesiderate, è preferibile optare per un'alternativa.
Per l'acqua meglio il vetro
Come abbiamo visto il riutilizzo delle bottiglie di plastica delle acque minerali può essere fatto saltuariamente, ma è meglio non riutilizzarle a lungo, come potrebbe avvenire nei rifornimenti di acqua dalle "case dell'acqua" comunali, ad esempio. Per quel tipo di utilizzo, decisamente meglio le bottiglie di vetro, che possono essere lavate e igienizzate meglio. Le bottiglie in vetro sono un ottimo compromesso, perché sono facilmente lavabili (anche alle alte temperature) e garantiscono quindi una maggior igiene.
Torna all'inizioQuali bottiglie di plastica si possono riutilizzare?
Esistono bottiglie di plastica che si possono riutilizzare più volte. Le bottiglie di plastica riutilizzabili, però, devono riportare il simbolo dei materiali idonei al contatto con alimenti, cioè il bicchiere e la forchetta, come è dettagliatamente spiegato sul sito del Ministero.
Per poter essere riutilizzata sistematicamente, una bottiglia di plastica deve essere stata progettata per questo scopo, deve ottemperare al regolamento sui MOCA (materiali e oggetti a contatto con alimenti) e viene testata per resistere nel tempo, all'uso e ai cicli di lavaggio per la normale manutenzione. Chiaramente, trattandosi di un materiale soggetto a invecchiamento, così come avviene per tutti i contenitori in plastica riutilizzabili per alimenti, il consiglio è di sostituire la bottiglia quando compaiano segni di deterioramento del materiale, come opacità permanente, piccole crepe, anomalie nel colore e nella forma della bottiglia.
L'alternativa: le borracce di plastica
Ci sono anche borracce di plastica progettate proprio per il riuso, che quindi possono e devono essere utilizzate il più a lungo possibile. In questo speciale ti aiutiamo a scegliere tra le varie tipologie di borracce in circolazione.
Torna all'inizioQuanto è pulita l'acqua degli acquedotti?
Premesso quindi che le bottiglie di plastica (se non quelle progettate per essere riutilizzate più volte) vanno utilizzate una sola volta e che è meglio utilizzare quelle di vetro quando si preleva l'acqua alle "case dell'acqua" comunali, ci si chiede se l'acqua degli acquedotti delle nostre città sia davvero priva di impurità e sostanze nocive. L’ultima inchiesta sull’acqua delle fontanelle di 35 città dimostra che l’acqua pubblica è buona e sicura. Nessun campione analizzato ha superato i limiti di legge. Inoltre nel 2024 siamo andati a prelevare campioni dalle fontanelle di diversi Comuni italiani per sottoporle all'analisi dei Pfas: anche in questo caso l'acqua degli acquedotti delle nostre città è risultata sicura. In questo articolo trovi tutti i risultati delle nostre analisi sui Pfas in 38 fontanelle.
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