Dubbi sulla birra analcolica? Ecco le risposte dei nostri esperti
Il mercato della birra analcolica è in rapida espansione e si prevede che le vendite continueranno ad aumentare nei prossimi anni. Ma quanto ne sappiamo su questa bevanda? Quali sono i suoi effetti sulla salute? La birra analcolica è davvero senza alcol? E come viene prodotta? Ecco le risposte alle domande più frequenti

In questo articolo
- Come si produce la birra analcolica?
- La birra analcolica è davvero senza alcol?
- La birra analcolica fa male?
- Si può bere birra analcolica in gravidanza?
- Si può bere birra analcolica in allattamento?
- I bambini possono bere birra analcolica?
- La birra analcolica fa male al fegato?
- La birra analcolica fa male alla prostata?
- La birra analcolica fa alzare la glicemia?
- La birra analcolica fa ingrassare?
- Posso guidare dopo aver bevuto birra analcolica?
Negli ultimi anni la birra analcolica è diventata sempre più apprezzata, non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Secondo dati recenti, due italiani su tre che consumano birra scelgono, almeno occasionalmente, la versione senza alcol. A spingere questa tendenza sono soprattutto l’attenzione crescente verso stili di vita più sani e l’offerta sempre più varia di birre analcoliche presenti sul mercato.
Ma cosa sappiamo davvero di questa bevanda? Come viene prodotta? Fa ingrassare? È adatta anche ai bambini? In questo articolo rispondiamo alle domande più comuni sulla birra analcolica per fare chiarezza su vantaggi, rischi e falsi miti.
Se, invece, preferisci, la birra tradizionale ma non sai quale scegliere, il nostro test può aiutarti a fare la scelta migliore.
Torna all'inizioCome si produce la birra analcolica?
La birra analcolica si ottiene attraverso due principali metodi: eliminando l’alcol dopo la produzione o limitandone la formazione fin dall’inizio.
- Rimozione dell’alcol a fine produzione. La birra viene prodotta con il metodo tradizionale e successivamente l’alcol viene rimosso tramite distillazione sottovuoto o filtrazione a membrana (osmosi inversa). Entrambe le tecniche consentono di preservare gran parte del gusto e degli aromi originali, ma richiedono impianti complessi e costosi, solitamente accessibili solo ai grandi produttori.
- Evitare la formazione di alcol durante la produzione. Si agisce già durante la fermentazione, interrompendola precocemente o utilizzando lieviti speciali che producono pochissimo alcol. Questo metodo, però, può compromettere la qualità aromatica della birra e lasciarla più dolce, a causa degli zuccheri residui non trasformati dai lieviti.
La birra analcolica è davvero senza alcol?
Non sempre. In Italia, la legge permette di definire “analcolica” una birra che contiene fino a 1,2% di alcol in volume (Legge 16 agosto 1962, n. 1354). Questo significa che molte birre analcoliche in commercio non sono del tutto prive di alcol. Se vuoi una birra a zero alcol, controlla in etichetta che ci sia la dicitura "0,0% vol".
A livello europeo non esiste una norma che regolamenti la birra, per cui il grado alcolico massimo fissato per la birra analcolica non è uguale in tutti i Paesi. In Germania e Belgio, ad esempio, una birra analcolica può contenere fino allo 0,5% di alcol, in Spagna fino all’1%, mentre in Francia il limite è identico a quello italiano, cioè 1,2%. Prima di acquistare, quindi, è sempre bene leggere l’etichetta
Torna all'inizioLa birra analcolica fa male?
In generale, la birra analcolica non fa male e non presenta particolari controindicazioni per la maggior parte delle persone. Anzi, rispetto alla birra tradizionale, è considerata una scelta più salutare, poiché è proprio l’alcol il principale responsabile degli effetti negativi legati al consumo di birra.
Un po’ diverso è il discorso delle birre analcoliche in cui l’alcol, anche se in minima quantità, è presente (in Italia la birra analcolica può avere un grado alcolico compreso tra 0,0 e 1,2 % vol). Questo perché, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), non esiste un livello di consumo di bevande contenenti alcol privo di rischi. Esiste solo un consumo definito “a basso rischio”, cioè associato a una bassa probabilità di sviluppare malattie legate all’alcol. Per la birra classica, questo equivale a una lattina (330 ml) di birra a media gradazione (circa 5 % vol.) al giorno per le donne e gli anziani, e al massimo due per gli uomini, durante i pasti.
Essendo per legge da malto di orzo e/o di frumento, la birra analcolica, come quella classica, in genere contiene glutine, quindi non è adatta ai celiaci. In questi casi, è bene orientarsi su birre senza glutine, prodotte utilizzando malto deglutinato oppure ingredienti alternativi a orzo e frumento come mais, riso, quinoa o grano saraceno. Per tutti gli altri, la birra analcolica può essere consumata senza particolari preoccupazioni, con la stessa moderazione riservata a qualsiasi altra bevanda senza alcol, cioè in modo occasionale.
Torna all'inizioSi può bere birra analcolica in gravidanza?
Sì, ma con attenzione. Le future mamme possono bere birra analcolica solo se il prodotto riporta chiaramente in etichetta la dicitura "0,0% vol", che garantisce l’assenza totale di alcol. È fondamentale, infatti, sapere che durante la gravidanza non esiste una quantità sicura di alcol: lo ribadisce l’Istituto Superiore di Sanità, sottolineando come anche piccole quantità di etanolo possano attraversare la placenta e raggiungere il feto, che non è in grado di metabolizzare l’alcol. Il rischio è quello di gravi danni allo sviluppo, tra cui malformazioni, disturbi neurologici e ritardi nella crescita. Per questo motivo, anche nel caso delle birre analcoliche, è sempre bene leggere l’etichetta con attenzione e scegliere solo prodotti a zero alcol.
Torna all'inizioSi può bere birra analcolica in allattamento?
Sì, ma solo se si tratta di birra realmente priva di alcol, identificabile in etichetta con la dicitura "0,0% vol". Durante l’allattamento, infatti, anche piccole quantità di alcol consumate dalla madre passano nel latte materno e possono essere assunte dal neonato. L’alcol, inoltre, può ridurre temporaneamente la produzione di latte, con il rischio di limitare l’alimentazione del bambino nelle ore successive. È quindi importante evitare bevande alcoliche durante l’allattamento e scegliere solo birre completamente analcoliche.
Sfatiamo anche un falso mito ancora diffuso: contrariamente a quanto si crede, bere birra non aumenta la produzione di latte, anzi può avere l’effetto opposto, diminuendo la secrezione lattea.
Torna all'inizioI bambini possono bere birra analcolica?
No, la birra analcolica non è adatta ai bambini, anche se priva di alcol o con una gradazione molto bassa. Il problema non riguarda tanto gli ingredienti, quanto il rischio legato alle abitudini che il consumo di queste bevande può incoraggiare.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, le bevande senza o a basso contenuto di alcol possono contribuire a normalizzare il consumo di alcol nei più piccoli, aumentando il rischio che da adolescenti sviluppino comportamenti legati al bere. Offrire a un bambino una birra analcolica, magari durante una cena o una pizza in famiglia, può sembrare un gesto innocuo, ma abitua al rituale del consumo di alcol. Inoltre, dal punto di vista nutrizionale, la birra analcolica non apporta alcun beneficio per i bambini. Per questi motivi, è vivamente sconsigliato far consumare birra analcolica ai minori.
Torna all'inizioLa birra analcolica fa male al fegato?
No, la birra senza alcol non danneggia il fegato. I problemi epatici legati al consumo di birra sono causati dalla presenza di alcol, non dagli altri ingredienti della bevanda. L’alcol viene metabolizzato principalmente dal fegato e, se assunto in eccesso o per periodi prolungati, può provocare gravi danni come steatosi epatica (fegato grasso), infiammazioni, cirrosi e, nei casi più gravi, tumori al fegato. La birra analcolica che riporta in etichetta "0,0% vol" è considerata sicura da questo punto di vista.
Diverso è il caso delle birre analcoliche che contengono piccole quantità di alcol (fino a 1,2% vol, come previsto dalla legge italiana): su questi prodotti gli studi scientifici sono ancora insufficienti per stabilire con certezza se anche minime dosi di alcol possano rappresentare un rischio per il fegato, in particolare per chi ha già patologie epatiche. Per chi vuole tutelare la salute del fegato, la scelta migliore resta quella delle birre totalmente analcoliche.
Torna all'inizioLa birra analcolica fa male alla prostata?
No, la birra analcolica non è dannosa per la prostata. Una convinzione errata ma abbastanza diffusa è che il luppolo, uno degli ingredienti principali della birra, possa alterare l’equilibrio ormonale maschile e compromettere la salute della prostata, a causa della presenza di fitoestrogeni, sostanze vegetali simili agli estrogeni, i principali ormoni femminili. È vero che il luppolo contiene fitoestrogeni, proprio come altri alimenti di uso comune, ad esempio la soia, ma in realtà non ci sono prove che queste sostanze, alle quantità consumate bevendo birra, abbiano effetti dannosi su questo organo.
Al momento, infatti, nessuno studio scientifico ha dimostrato un legame tra consumo di birra o birra analcolica e problemi alla prostata. Pertanto, non ci sono motivi per ritenere che la birra analcolica faccia male alla salute maschile o al sistema ormonale.
Torna all'inizioLa birra analcolica fa alzare la glicemia?
Sì, ma in misura moderata e generalmente contenuta. Una bottiglia da 330 ml di birra analcolica contiene circa 15 grammi di carboidrati, di cui pochi sono zuccheri semplici. Questa quantità può influire sulla glicemia, ma meno di una comune bevanda contenente zuccheri, come un succo di frutta da 200 ml, che può contenerne anche il doppio (25-30 g).
Pur essendo priva di alcol, la birra analcolica va consumata con cautela, soprattutto da chi ha glicemia elevata o diabete: in questi casi è meglio limitarne l’assunzione più che nelle persone sane. Trattandosi di un alimento voluttuario, va considerata alla stregua di un dolce o di una bibita zuccherata. Diversa è la frutta fresca, che contiene zuccheri ma, a differenza delle bevande dolci, ha anche fibre, vitamine e antiossidanti ed è raccomandata anche ai diabetici, secondo le linee guida dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD) e dell’Associazione Americana per il Diabete (ADA), purché consumata in porzioni adeguate.
Torna all'inizioLa birra analcolica fa ingrassare?
No, la birra analcolica in sé non fa ingrassare. Nessun alimento è in grado di causare da solo un aumento di peso. L’aumento, così come la perdita di peso, dipende sempre dal bilancio tra le calorie introdotte con l’alimentazione e quelle consumate dal nostro organismo attraverso le attività quotidiane e il metabolismo.
Va detto che la birra analcolica ha un contenuto calorico nettamente inferiore rispetto alla birra tradizionale, perché è priva (o quasi) di alcol, che rappresenta una delle principali fonti di calorie nella birra. Per dare un'idea concreta: una lattina da 33 cl di birra analcolica apporta in media circa 70 kcal, contro le circa 130 kcal della stessa quantità di birra classica con gradazione attorno al 5% vol. In sintesi, se consumata con moderazione (cioè occasionalmente) e all’interno di una dieta bilanciata, la birra analcolica non ha un impatto significativo sul peso corporeo.
Torna all'inizioPosso guidare dopo aver bevuto birra analcolica?
Sì, si può guidare dopo aver bevuto una birra analcolica, ma con qualche attenzione. Molte birre analcoliche contengono fino allo 0,5% di alcol, e per legge possono arrivare anche all’1,2%. Una bottiglia da 330 ml con grado alcolico pari a 0,5% vol. contiene circa 1,3 g di alcol, cioè un decimo di una birra classica con gradazione di 5% vol. Questo significa che si dovrebbe berne circa 10 bottiglie per assumere la stessa quantità di alcol presente in una sola bottiglia di una birra tradizionale.
Una o due bottiglie quindi non compromettono la guida né fanno superare il livello massimo di alcol consentito dal codice della strada per chi conduce un veicolo, che è pari a 0,5 g di alcol per litro di sangue (usa il nostro alcoltest per capire quanto tempo occorre attendere prima di metterti al volante). Attenzione però per chi è soggetto a limiti di tolleranza zero (neopatentati, conducenti professionali): in questi casi è preferibile scegliere birre 0,0% vol., cioè completamente prive di alcol.
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