Trimestre anti-inflazione: bene, ora attendiamo dettagli e azioni a lungo termine
Il governo ha recentemente trovato l'accordo anche con i produttori, oltre che con la distribuzione, sui prezzi calmierati da ottobre a dicembre per un paniere di prodotti da definire. L'azione congiunta di tutti gli attori del mercato contro il carovita è positiva: attendiamo più dettagli sulle modalità per capirne il reale impatto senza dimenticare che, oltre che nel breve termine, serve agire anche contro le cause profonde del carovita. Ecco tutto quello che si sa al momento della misura e il nostro parere.

Il cosiddetto trimestre anti-inflazione su cui è stato recentemente trovato l’accordo, anche con i produttori oltre che con la distribuzione, è un passo positivo nel sostegno a breve termine contro il carovita.
Ma per capirne la reale efficacia servono più dettagli sul paniere di beni a prezzi calmierati e, soprattutto, è necessario rafforzare l'azione congiunta di governo e operatori del settore, cominciando ad agire anche sulle cause profonde dei rincari, con il coinvolgimento fondamentale dei consumatori. È questa, in sintesi, la posizione di Altroconsumo sulla recente iniziativa del governo (più dettagli nell’ultimo paragrafo).
Il patto anti-inflazione: di cosa si tratta
Agli inizi di agosto il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) annunciava il trimestre antinflazione sul carrello della spesa: prezzi più bassi per un paniere di prodotti da definire, dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2023.
Il patto, inizialmente, era stato sottoscritto solo dai rappresentanti della distribuzione (Federdistribuzione, COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare - Fiesa Confesercenti) ma anche da Federfarma e altri rappresentanti della farmaceutica e delle parafarmacie.
Entro il 10 settembre, si annunciava, “saranno definite con le associazioni che hanno sottoscritto l'accordo - che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l'infanzia - le modalità del "trimestre anti inflazione" (...) che prevedrà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico".
I dettagli sulle modalità con cui verranno applicati i prezzi calmierati non sono ancora arrivati, ma nel frattempo è arrivato l’ok di una fetta importante del mondo “carrello della spesa”, che inizialmente mancava: quello delle industrie produttrici dei beni di largo consumo.
Centromarca, Federalimentare, Ibc (Associazione industrie beni di consumo) e Unione Italiana Food hanno inviato una lettera di intenti, accolta dal Mimit, in cui dichiarano di voler dare un contributo al piano di contenimento dell’inflazione definito dal ministero.
I produttori si impegnano tra le altre cose a “chiedere alle proprie industrie associate di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare (…) iniziative di politica commerciale tese a contrastare l’inflazione dei suddetti prodotti, laddove sia ritenuto praticabile dalla singola azienda dal punto di vista della sua sostenibilità economica”.
Chi, quanto e come aderirà, quindi, è ancora da capire, ma la strada intrapresa può essere quella giusta. Al tavolo, però, mancano ancora i consumatori che - come lo stesso ministro Adolfo Urso aveva dichiarato annunciando il patto - possono dare “un contributo centrale”.
Altroconsumo costantemente svolge un monitoraggio dei prezzi dei beni di largo consumo, con le rilevazioni necessarie per i test su tante categorie di prodotto e le analisi periodiche sui costi dei prodotti alimentari. E, infine, con l'annuale indagine supermercati: l'inchiesta, anche quest'anno, ci conferma che - al momento e in attesa di conoscere nel dettaglio le nuove misure - il modo migliore per difendersi dal carovita è scegliere con attenzione l'insegna, il punto vendita e il tipo di prodotti da mettere nel carrello, perché i prezzi possono cambiare davvero di molto.
Cosa ne pensiamo
“Il Ministro Urso ha recentemente comunicato che il cosiddetto trimestre anti-inflazione avrà il sostegno anche dell’industria, dopo quello della distribuzione. Bene così – dichiara Federico Cavallo, responsabile Public Affairs & Media Relation di Altroconsumo – Attendiamo di conoscere meglio la composizione del paniere e il dettaglio degli accordi presi, per valutarlo più nel merito".
"A nostro avviso per essere efficace - prosegue Cavallo -il paniere dovrà incontrare realmente i bisogni e la domanda dei consumatori: in altre parole, bisognerà andare oltre le offerte periodiche già esistenti sul mercato e auspicabilmente consentire di ottenere risparmi mediamente superiori a quelli che già oggi si possono ottenere con le offerte o scegliendo l'insegna più conveniente. Ad ogni modo, la riuscita convergenza con le sigle dei produttori e distributori è già di per sé una buona notizia: siamo infatti convinti che tutto il sistema Paese debba mobilitarsi nello sforzo per calmierare i prezzi e sostenere le famiglie italiane che, come da tempo denunciamo, sono esposte a forti rincari di beni fondamentali e necessitano quindi di risposte immediate".
"Alle porte di un autunno segnato ancora da grande incertezza sul fronte economico-sociale e su quello internazionale - conclude il rappresentante di Altroconsumo - riteniamo quindi che lo sforzo intrapreso dal Ministro vada sostenuto e, semmai, ulteriormente rafforzato, ponendo le basi per ulteriori interventi di medio-lungo periodo che consentano di intervenire non solo sugli effetti a breve ma anche sulle cause profonde dei rincari che – se pensiamo solo agli alimentari o ai carburanti - molto difficilmente si risolveranno in tre mesi”.