Listeria: cos'è e a cosa fare attenzione
Ogni anno sono molte le persone colpite da listeriosi dopo aver mangiato un alimento contaminato. In Unione Europea i casi sono in aumento. Ma che cos’è la listeriosi e a che cosa bisogna fare attenzione? Ecco tutto quello che c’è da sapere per non correre rischi.

Anche se è rara, la listeriosi è spesso una malattia grave, che porta a elevati tassi di ricoveri ospedalieri e, a volte, anche a decessi. Nel 2022 la listeriosi è stata la quinta malattia causata da batteri trasmessi dagli animali all'uomo più segnalata nell'Unione Europea. Solitamente si viene colpiti da listeriosi dopo aver consumato cibi contaminati.
Ma che cos’è la Listeria e perchè bisogna fare attenzione?
Listeriosi: cos’è e come si prende
La listeriosi è un’infezione causata da un batterio in grado di colpire sia animali che esseri umani.
Il batterio responsabile dell’infezione, la Listeria monocytogenes, si trova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali (tra cui bovini, ovini e caprini) possono esserne portatori. Infatti, il batterio si può ritrovare nelle loro feci senza che vi sia necessariamente una sintomatologia che faccia sorgere dei sospetti.
In genere l’ingestione del cibo contaminato è la principale via di trasmissione dell’infezione, ma è possibile prenderla anche attraverso il contatto con soggetti infetti, animali compresi.
Per quanto riguarda gli alimenti, la contaminazione può avvenire in diversi momenti della catena produttiva ed essendo il batterio in grado di proliferare in un range ampio di temperature, è possibile trovarlo anche in alimenti trattati e conservati. Gli alimenti più “a rischio” sono pesce (leggi la nostra news sul ritiro di un lotto di salmone affumicato KV Nordic), carne, latte non pastorizzato e derivati.
I sintomi della listeriosi
Anche se la listeriosi rimane un’infezione rara, soprattutto rispetto ad altre malattie trasmesse dagli alimenti (come la salmonellosi), ha un’alta percentuale di ospedalizzazione e mortalità.
Il rischio di sviluppare la malattia e la sua sintomatologia variano a seconda delle condizioni dei soggetti. Persone adulte in buona salute possono anche non presentare alcun sintomo dopo l’ingestione di cibo contaminato, mentre soggetti più sensibili come persone anziane, neonati, donne in gravidanza e immunodepressi rischiano molto di più.
Nelle persone infette, quindi, i sintomi variano da lievi, come nausea, vomito e diarrea, a manifestazioni più gravi nei soggetti più sensibili come meningite, aborti e morte fetale nelle donne incinte, e altre complicanze potenzialmente letali.
La cura per la malattia consiste in una terapia antibiotica per tutti i soggetti e se somministrata in tempi utili nelle donne incinte può evitare la trasmissione, e quindi i danni da essa derivanti, al feto.
Consigli per evitare il contagio
La listeria è sensibile al calore, per cui gli alimenti crudi sottoposti a un'adeguata cottura non rappresentano un problema, sempre che non vengano contaminati successivamente, come ad esempio potrebbe avvenire per i piatti pronti.
In generale, per abbassare il rischio di contaminazioni in cucina meglio seguire tutte le norme igieniche e le corrette modalità di lavorazione e conservazione degli alimenti come, ad esempio:
- Lavare accuratamente alimenti e utensili da cucina. Mantenere puliti anche superfici, strofinacci e spugnette.
- Cuocere bene la carne e il pesce.
- Non tenere mai il frigorifero ad una temperatura superiore ai 4 gradi.
- Tenere sempre separati gli alimenti da cucinare da quelli pronti da consumare.
- Gli alimenti pronti vanno conservati a basse temperature e non vanno mai mangiati oltre la scadenza.
- Evita alcuni cibi quando non hai la certezza che provengano da materie prime sicure: latte non pastorizzato e i suoi derivati (specialmente formaggi freschi e molli), paté di carne freschi e pesce affumicato non confezionato, soprattutto nel caso di soggetti più sensibili (come le donne incinte).