Richiamo Ford Kuga ibrida: 120 euro a chi protesta. Ecco come fare
Molti proprietari di Ford Kuga ed Escape ibride plug-in PHEV stanno ricevendo una comunicazione di richiamo della loro auto per motivi di sicurezza (la batteria elettrica è a rischio incendio). Si consiglia di non caricarla in elettrico e utilizzarla solo a benzina almeno fino a giugno. Chi protesta, però, riceve da Ford 120 euro di compensazione: ti aiutiamo a inviare il reclamo.

"Arresta il veicolo subito". È il messaggio che i proprietari delle Ford Kuga ed Escape Plug-in Hybrid potrebbero vedersi accendere sul cruscotto in caso di cortocircuito dovuto alle batterie difettose. Ford ha infatti inviato ai proprietari di queste vetture ibride una lettera con la quale si consiglia di non ricaricarle e utilizzarle in modalità elettrica: "alcune celle della batteria ad alta tensione" dice la lettera "potrebbero sviluppare un cortocircuito interno". Nell'evenienza, prosegue la lettera, "uscire dal veicolo non appena è possibile arrestalo in sicurezza".
La rabbia dei proprietari
In attesa che gli ingegneri Ford sviluppino il software che dovrebbe risolvere il problema, i proprietari sono invitati a "non collegare il veicolo per caricare la batteria ad alta tensione e utilizzare solo la modalità di guida "EV Auto"". Insomma, i proprietari dei modelli Kuga PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) saranno costretti a utilizzare la propria auto ibrida come una normale auto a benzina e viaggiare col timore di un cortocircuito.
"È pervenuto tramite posta normale un richiamo di sicurezza relativo alla Ford Kuga Plug-in Hybrid intestata a mio marito. Con la stessa si segnala la presenza di un difetto che può provocare corto circuito e conseguente incendio delle batterie ad alta tensione e si da indicazione di utilizzare l’auto esclusivamente in modalità ibrida, senza procedere a ricariche dalla rete... Abbiamo acquistato una plug-in, sostenendo il relativo costo, perché l’utilizzo che ne facciamo comporta percorrenze prevalenti in elettrico. Adesso siamo costretti ad utilizzarla a benzina, come un’ ibrida normale ma con il maggior consumo dovuto al maggior peso e, oltretutto, a non sentirci tranquilli visto il rischio di incendio comunque non scongiurato dalla mancata ricarica tramite spina."
Chi paga i costi della benzina?
I veicoli coinvolti sono modelli Kuga ed Escape che hanno un’alimentazione ibrida plug-in PHEV, ovvero auto che hanno una doppia alimentazione (elettrica e termica). Con questo tipo di auto, è possibile fare tanto il pieno di benzina quanto una ricarica elettrica delle batterie, ma hanno il vantaggio di poter percorrere grandi distanze anche solo in elettrico (permettendo un certo risparmio sul carburante).
Il software in arrivo a fine giugno dovrebbe permettere alle officine Ford di verificare se la batteria debba essere sostituita, ma nel frattempo in molti utenti fanno notare che per tutto questo tempo si dovranno sobbarcare i costi del carburante in più che dovranno consumare non potendo usare la vettura in elettrico.
"Possiedo un veicolo plugin ed ho ricevuto la lettera allegata che mi invita a non ricaricare elettricamente l’auto per almeno tre mesi. Questo non è un richiamo ufficiale (non vi è traccia nei richiami) ma comporterà costi alti dato che dovrò rifornirmi a benzina invece che un elettrico".
Chi protesta riceve 120 euro
Ma quanto dovranno sborsare di carburante i proprietari coinvolti da qui fino a giugno? Abbiamo fatto i calcoli di quanto consuma in più questo modello di plug-in hybrid se la si utilizza soltanto con il motore termico. Ipotizzando una percorrenza di 20.000 km annui, con i costi attuali di carburante e considerando una ricarica economica (non fast o supercharger) il costo aggiuntivo è abbastanza "contenuto" e si aggira attorno ai 100 euro. Sicuramente ci sono piccole differenze tra i diversi allestimenti, ma c'è da dire che rispetto ad altre auto la Kuga non è tra le più efficienti in modalità elettrica.
La buona notizia è che Ford concede un rimborso di 120 euro proprio per coprire questa differenza di spesa in questi 3 mesi (a giugno lo ricordiamo dovrebbe arrivare il software che dovrebbe risolvere il problema. La brutta notizia è che questo risarcimento viene concesso solo a chi protesta.
Ti aiutiamo a protestare per chiedere il risarcimento
Per ottenere il rimborso di 120 euro occorre inviare un reclamo ufficiale. Si può fare anche attraverso la piattaforma Reclama Facile e per farlo, ti possono aiutare gli esperti di Altroconsumo. Se non hai ricevuto la lettera, per prima cosa verifica se la tua auto è tra quelle coinvolte attraverso l'apposita pagina sul sito di Ford. Se hai ricevuto la lettera o la tua auto è tra quelle interessate al problema, compila il form e richiedi una consulenza agli esperti di Altroconsumo: i nostri consulenti legali ti richiameranno e ti aiuteranno a inviare il reclamo a Ford.