Dove finiscono e che valore hanno i dati della scatola nera nelle RC auto? Facciamo il punto
Sempre più spesso le compagnie offrono sconti RC auto in cambio dell’installazione della scatola nera. Ma quanto sappiamo davvero su come vengono usati i dati raccolti? E in caso di incidente, hanno valore legale e fanno fede in tribunale? Possono essere usati contro di noi? Ecco tutte le risposte ai dubbi più comuni.

In questo articolo
- Chi ha accesso ai dati registrati dalla scatola nera?
- Possono essere usati contro di me in caso di incidente?
- I miei dati vengono condivisi con terze parti?
- La compagnia assicurativa può monitorare ogni mio spostamento?
- La scatola nera registra anche l’audio o solo i dati di guida?
- Cosa succede ai dati quando cambio compagnia assicurativa o rottamo l’auto?
- Posso chiedere che i miei dati non siano conservati?
- Posso rimuovere la scatola nera?
Sempre più automobilisti scelgono (o si vedono proporre) una polizza RC auto con scatola nera installata a bordo. Se da un lato questo strumento può aiutare a risparmiare sul premio assicurativo, dall’altro apre interrogativi importanti su come vengono gestiti i dati raccolti, sulla loro utilizzabilità in sede giudiziaria e sulle garanzie effettive offerte ai consumatori. Uno dei temi centrali è proprio il valore legale dei dati in caso di incidente: possono essere usati contro di noi? Hanno valore probatorio in sede di giudizio?
La risposta è articolata. I dati della scatola nera – come velocità, accelerazioni, frenate, posizione GPS – possono rappresentare un elemento utile nella ricostruzione di un sinistro, ma non costituiscono prova legale piena. Lo ha chiarito anche la Cassazione: un dato raccolto da un dispositivo privato, non soggetto a parametri tecnici normati, non può avere valore probatorio vincolante. Il nodo sta nella mancata emanazione dei decreti attuativi previsti dall’articolo 132-ter del Codice delle Assicurazioni che stabiliscano caratteristiche tecniche e funzionali dei dispositivi. In assenza di questi decreti attuativi, i dati possono essere considerati solo come indizi e devono essere valutati caso per caso dal giudice, insieme ad altri elementi (perizie, testimonianze, ecc.).
Black box e sinistri: prove utili contro versioni discordanti
Detto ciò, la scatola nera resta uno strumento rilevante, soprattutto quando i dati sono coerenti e supportati da altre evidenze. In casi concreti, ha permesso di risolvere controversie tra conducenti con versioni contrastanti dei fatti: ad esempio, se un automobilista afferma di essere fermo al momento dell’impatto, ma il dispositivo registra che era in movimento, la sua versione può essere smentita. Non solo: la black box può anche smascherare frodi assicurative, quando la dinamica dichiarata non coincide con i dati tecnici (assenza di frenata, velocità incoerente, nessun urto rilevato). In caso di contestazioni, è possibile richiedere una perizia tecnica per verificarne l’affidabilità o eventuali manomissioni. La giurisprudenza italiana ha già affrontato casi simili, affidandosi a consulenze tecniche d’ufficio (CTU) per accertare la validità dei dati raccolti. Ma le applicazioni non si fermano alla gestione dei sinistri. La funzione GPS integrata consente di localizzare un’auto rubata, facilitandone il recupero da parte delle forze dell’ordine. In alcuni casi, questo ha permesso di evitare danni maggiori e ottenere risarcimenti più rapidi.
Crash alert: quando la scatola nera può salvare la vita
Infine, molte scatole nere sono dotate di un sistema di "crash alert": in caso di impatto violento, il dispositivo invia un segnale alla centrale operativa. Se il conducente non risponde, i soccorsi vengono allertati con la posizione precisa dell’auto. È una funzione che in alcune situazioni può fare la differenza tra la vita e la morte, soprattutto in zone isolate o se il conducente è incosciente.
Insomma, la scatola nera offre vantaggi reali, ma anche limiti evidenti sul piano giuridico e della privacy. Conoscerli è fondamentale per decidere consapevolmente se accettarne l’installazione. Dopo aver analizzato i reali vantaggi economici della scatola nera città per città, rispondiamo alle domande più frequenti su uso, gestione, valore legale e limiti di questi dispositivi.
Chi ha accesso ai dati registrati dalla scatola nera?
L’accesso ai dati è strettamente regolamentato. Il principale soggetto ad avere accesso ai dati è la compagnia assicurativa che ha fornito il dispositivo. L’accesso è finalizzato alla gestione del contratto, alla valutazione del rischio e, soprattutto, alla ricostruzione della dinamica di un eventuale sinistro. In caso di incidente, l'accesso può essere esteso alle Forze dell’Ordine, alle Autorità Giudiziarie o ai periti incaricati, ma solo per scopi specifici legati alle indagini. L'assicurato stesso ha il diritto di accedere ai propri dati.
I dati possono essere utilizzati per sorveglianza o controlli fiscali?
No. I dati raccolti dalla scatola nera sono utilizzati esclusivamente per scopi specifici individuati dal contratto assicurativo, quale la determinazione del premio o la ricostruzione di un sinistro. Non possono essere impiegati per fini di sorveglianza generale, né tantomeno condivisi con l'Agenzia delle Entrate o altri enti fiscali per controlli sulla regolarità dei movimenti del veicolo o dello stile di vita del proprietario. Il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) tutela la privacy dei dati raccolti dalle scatole nere, limitandone l'accesso e l'utilizzo a scopi specifici.
Torna all'inizioPossono essere usati contro di me in caso di incidente?
Sì, possono. Questo è uno degli aspetti più delicati. In caso di incidente, i dati della scatola nera (velocità, accelerazione, frenate, urti) possono fornire una ricostruzione oggettiva e imparziale della dinamica del sinistro. Se i dati dimostrano una condotta di guida non conforme al Codice della Strada (ad esempio, il superamento dei limiti di velocità), possono essere usati per accertare una tua responsabilità e, di conseguenza, avere un impatto negativo sul risarcimento o sulla valutazione del sinistro. Torna all'inizioI miei dati vengono condivisi con terze parti?
I dati registrati dalla scatola nera sono protetti dalla legge sulla privacy. La condivisione richiede il consenso del proprietario del veicolo. Può avvenire sulla base di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria o di altre Autorità pubbliche nei limiti previsti dalla legge (es. Autorità di polizia giudiziaria in caso di furto), oppure per lo svolgimento di attività ausiliarie al rapporto contrattuale in essere nei confronti di soggetti abilitati ad accedere ad alcuni dati necessari (banche ed istituti di credito, etc.), o ancora trattati da soggetti che fanno parte della c.d. “catena assicurativa”, come periti o liquidatori.
È possibile disattivare o oscurare i dati raccolti?
No, non è possibile disattivare o oscurare la scatola nera. Il dispositivo è parte integrante del contratto assicurativo. La sua manomissione o disattivazione comporta la violazione delle condizioni contrattuali, con la potenziale perdita dei benefici assicurativi e, in alcuni casi, l'applicazione di penali o la rescissione del contratto.
Torna all'inizioLa compagnia assicurativa può monitorare ogni mio spostamento?
Tecnicamente sì, ma non in modo indiscriminato. L'installazione della scatola nera implica un consenso esplicito dell'assicurato alla raccolta di dati, ma non alla sorveglianza continua della sua vita privata. Il tracciamento della scatola nera è finalizzato alla gestione del contratto (ad esempio, per verificare se l’uso del veicolo rientra nelle fasce orarie o nelle zone geografiche previste dalla polizza) e alla raccolta dei dati in caso di sinistro. Il consenso esplicito al trattamento dei dati è sempre obbligatorio.
Devo firmare un consenso specifico per l'uso dei dati?
La scatola nera registra anche l’audio o solo i dati di guida?
La scatola nera non registra in alcun modo l'audio all'interno dell'abitacolo. La sua funzione è unicamente quella di registrare dati tecnici e cinetici come velocità, frenate, accelerazioni, impatti e, in alcuni casi, la posizione GPS. Qualsiasi registrazione audio sarebbe una grave violazione della privacy. Il Regolamento Europeo ha garantito che la black box non può in nessun modo registrare informazioni che possano compromettere la vita privata dei conducenti.
Cosa succede ai dati quando cambio compagnia assicurativa o rottamo l’auto?
In caso di cambio di compagnia, la scatola nera dovrà essere rimossa dal veicolo. La compagnia precedente cancellerà tutti i dati relativi al tuo profilo una volta che il contratto sarà terminato e tutti i sinistri saranno stati definiti. Lo stesso accade in caso di rottamazione del veicolo. I dati raccolti sono legati al contratto e al dispositivo stesso, e non vengono conservati dopo la cessazione del rapporto. Torna all'inizioPosso chiedere che i miei dati non siano conservati?
Puoi chiederne la cancellazione, ma non sempre è possibile. Se c’è una pratica aperta (es. un sinistro), i dati devono essere conservati. Di norma, quelli non legati a eventi particolari vengono cancellati entro 12-24 mesi, mentre i dati legati a incidenti possono essere conservati fino a 10 anni.
Torna all'inizioPosso rimuovere la scatola nera?
Sì, è possibile rimuoverla, ma solitamente non durante la vigenza del contratto. La rimozione, che deve essere eseguita da tecnici specializzati, è generalmente prevista in caso di recesso dal contratto, cambio di compagnia o rottamazione. Le penali, se presenti, sono specificate nel contratto e di solito sono legate alla mancata restituzione del dispositivo o alla mancata esecuzione della rimozione da parte di un centro convenzionato.
Torna all'inizioLa proposta di Altroconsumo Connect
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