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Quando si accendono i riscaldamenti? Le date 2024 zona per zona

Si parte il 15 ottobre a Milano e in Pianura Padana; poi sarà la volta di Roma e del centro Italia (dal 1° novembre), di Napoli e del Sud (dal 15 novembre) e a chiudere Sicilia, Sardegna e Calabria (dal 1° dicembre). Queste le date previste dalla norma per l'accensione dei riscaldamenti; ma occhio ad anticipi e proroghe decisi dai Sindaci. Ecco il dettaglio zona per zona e quanti gradi si possono tenere in casa. 

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09 ottobre 2024
riscaldamento

Arriva il maltempo d'autunno e le temperature, almeno in alcune zone d'Italia, iniziano ad abbassarsi. Molti cittadini, quindi, stanno attendendo il momento in cui potranno accendere il riscaldamento (autonomo o condominiale che sia). Ma quando sarà possibile accendere i caloriferi? Quante ore al giorno si possono tenere accesi? E qual è la temperatura massima che si può tenere in casa? Proviamo a rispondere a queste domande in base a quanto prevede la norma attualmente in vigore.

Date accensione riscaldamento zona per zona 

Per chi abita in un condominio, o comunque utilizza un sistema di riscaldamento centralizzato, l'accensione dei riscaldamenti dipende dalla normativa in vigore e dalla decisione (a maggioranza) dell'assemblea condominiale. Abitualmente, bisogna fare riferimento alla tabella contenuta nell'allegato A del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n. 412 (in breve "D.P.R 412/93"). Questo stabilisce infatti la data di accensione/spegnimento dei riscaldamenti e il numero massimo di ore giornaliere in cui l'impianto può rimanere accesso. Tutti questi elementi sono legati alla zona climatica (detta anche "fascia climatica") in cui si trova un determinato Comune.

Zona climatica Area geografica Periodo di accensione Orario consentito
Zona A Lampedusa, Sud e Isole Dal 1° dicembre al 15 marzo 6 ore al giorno
Zona B Diffusa soprattutto nelle aree costiere di Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale. Dall' 1° dicembre al 31 marzo 8 ore al giorno
Zona C È un'area che interessa prevalentemente il Sud, insieme alle zone costiere del Lazio meridionale, e include Napoli. Dal 15 novembre al 31 marzo 10 ore al giorno
Zona D Fanno parte di questa zona le aree interne di tutto il centro Italia, il centro-Nord e le isole maggiori, inclusa Roma. Dal 1° novembre al 15 aprile 12 ore al giorno
Zona E Tocca le aree dell'Appennino, la Pianura Padana, le aree subalpine e include anche Milano. Dal 15 ottobre al 15 aprile 14 ore al giorno
Zona F Interessa le Alpi e alcune zone appenniniche. Non esiste alcuna limitazione

Anticipi e ritardi: è il Sindaco che decide

L'ultima parola sulle date e le modalità di accensione, però, spetta al Sindaco delle varie città che può intervenire modificando la data per motivate condizioni meteorologiche. Il sindaco, può anche firmare un'ordinanza che non solo riduce la durata del periodo di accensione dei riscaldamenti rispetto a quanto previsto dall'attuale norma, ma ha anche facoltà di abbassare le ore di utilizzo giornaliere: una scelta che in passato ha permesso alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini privati di risparmiare sui costi del riscaldamento.

Nonostante il maltempo e l'abbassamento delle temperature di questi ultimi giorni soprattutto al Nord, al momento nessuno dei sindaci delle grosse città ha deciso di anticipare l'accensione delle caldaie. A Milano ad esempio la data di accensione resta quella del 15 ottobre, così come le ore di utilizzo al giorno (14 ore al giorno). Tuttavia, proprio perché le cose possono cambiare in questi giorni, è sempre opportuno tenere monitorato il sito del proprio comune per vedere se sono state firmate proroghe oppure si è deciso di seguire le date previste dall'attuale normativa.

Quale temperatura massima si può tenere in casa?

Nel 2022 l'allora ministro Cingolani aveva emanato un decreto riscaldamento legato al Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas per tentare di centellinare il più possibile l'acquisto (a caro prezzo) del gas dai paesi extra-Ue. Tra le altre cose, il decreto aveva anche abbassato di 1 grado per legge la temperatura massima che è consentito tenere in casa durante il funzionamento del riscaldamento.

Oggi il decreto Cingolani non è più valido ed bene fare chiarezza sulle temperature massime consentite nelle nostre case e appartamenti. La norma di riferimento è sempre il decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993 n. 412, e stabilisce che, durante il funzionamento degli impianti di riscaldamento invernali, la temperatura (misurata nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare) non deve superare:

  • 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
  • 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici. 

Al di là della normativa, è buona abitudine limitare la temperatura in casa a 20 °C nella zona giorno e a 16-18 °C nella zona notte. Inoltre, riducendo di un grado la temperatura si risparmia circa l’8% della spesa in bolletta: considerando un consumo di 1.100 metri cubi, stiamo parlando di un risparmio annuo di circa 110 euro per ogni grado in meno in casa. In questo articolo ti spieghiamo come regolare la temperatura di una casa o di una stanza a 19 gradi e, per risparmiare ulteriormente qui trovi anche alcuni suggerimenti per riscaldare una stanza in modo economico.

Si può essere sanzionati se non si rispetta la norma?

Sì, esistono sanzioni se non si rispettano gli obblighi su orari, temperature e periodo di accensione. Ai sensi dell’articolo 7 comma 1 del Dlgs 192/2005 la responsabilità ricade sul proprietario di casa per quanto riguarda gli impianti autonomi, mentre in caso di impianti condominiali a rispondere è l’amministratore di condominio o chi mantiene in esercizio gli impianti e si adopera affinché siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione.

Cosa fare in attesa del riscaldamento

Se la data di accensione dei riscaldamenti è ancora lontana, ma le temperature basse cominciano a farsi sentire, potrebbe essere il momento di mettere in funzione un climatizzatore a pompa di calore. Se non ne hai già uno installato, in questo articolo ti diciamo come funziona una pompa di calore e quanto potrebbe farti risparmiare in bolletta. In questo speciale, invece, abbiamo messo a confronto i climatizzatori con l'efficienza delle caldaie a condensazione.  

Altroconsumo partecipa al progetto Clear-HP

Come abbiamo visto, la pompa di calore è una soluzione green per riscaldare la casa riducendo la bolletta. Per questo motivo, un consorzio di organizzazioni europee, tra cui Altroconsumo, ha avviato il progetto Clear-HP con lo scopo di informare i consumatori sui benefici legati all’acquisto di una pompa di calore, migliorando l’efficienza e il comfort delle case. Clear-HP fornisce informazioni ai consumatori sulle pompe di calore, sia quelle con il sistema aria-acqua sia aria-aria, che possono sostituire le caldaie a gas. Inoltre verrà favorito l’accesso ai finanziamenti disponibili e agevolazioni sul costo dell’investimento grazie alla creazione di un gruppo di acquisto.