Climatizzatore o caldaia a condensazione, pro e contro di due sistemi a confronto
Confrontiamo le caratteristiche di questi due sistemi di riscaldamento per capire se consuma di più il climatizzatore o la caldaia a condensazione. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
- contributo tecnico di
- Stefano Casiraghi
- di
- Roberto Usai

Nonostante le previsioni parlino di “ottobrata” con un periodo soleggiato e asciutto e temperature ben al di sopra della media stagionale, dobbiamo fare i conti con l’arrivo della stagione fredda: per il 2022 - 2023 le cose cambiano in materia di accensione del riscaldamento perché le restrizioni per calmierare i costi del gas e dell'energia elettrica hanno imposto una diminuzione delle ore e del periodo complessivo in cui è possibile riscaldare la propria casa. Come sopperire, allora, alle prime giornate di freddo?
Climatizzatore, quando può essere la scelta giusta
Grazie all'incremento di efficienza dei modelli più recenti, i climatizzatori moderni sono un'ottima scelta per sopperire ai primi abbassamenti delle temperature. Per dare un'idea, i climatizzatori a pompa di calore possono trasformare un kWh assorbito dalla rete elettrica in 4 kWh termici, i modelli migliori del nostro ultimo test, invece, riescono ad arrivare anche a 6 kWh termici per kWh elettrico. Questi sono i risultati ottenuti considerando temperature esterne intorno ai 12° C, le performance sono leggermente inferiori in caso di ulteriore abbassamento della temperatura fino a 5° C. Più si scende con le temperature e meno risulta efficiente la tecnologia a pompa di calore: le performance si abbassano significativamente già intorno ai 2° C, per poi crollare quando si arriva a zero gradi. Se si scende ulteriormente, bisogna considerare che al di sotto dello zero molti sistemi smettono proprio di funzionare.
Pro e contro della caldaia a condensazione
Chiariamo subito che, quando arriveranno le prime giornate di freddo, la caldaia non è la soluzione migliore. A differenza del climatizzatore che in pochi minuti aiuta a percepire già un tepore diffuso velocemente dall'aria calda, infatti, per la caldaia sono necessarie alcune ore per scaldare l'intero impianto di distribuzione dell'acqua e, di conseguenza, anche l'ambiente. Questo è un primo punto a favore del climatizzatore, almeno quando le prime giornate di freddo si presenteranno. Rispetto alla pompa di calore, inoltre, nonostante la caldaia a condensazione sia in grado di ottimizzare la risorsa energetica del gas, recuperando calore anche dai fumi di scarico, risulta una soluzione più costosa. L'energia utilizzata è tra il 40 e il 50% in più rispetto a quella necessaria al climatizzatore e, di conseguenza, finiremo per spendere di più.
Le differenze di costo dei due sistemi
Partendo dal fatto che parliamo in entrambi i casi di impianti altamente performanti, soprattutto se collegati a un buon impianto per la radiazione e se inseriti in una casa ben coibentata, la grossa differenza è rappresentata dai loro costi. Il sistema di climatizzazione, nel contesto descritto precedentemente, riesce a riscaldare due locali (ipotizzando quindi di disporre di uno split nella zona notte e di uno in quella giorno) con una spesa di pochi euro al giorno. Scegliendo una caldaia a condensazione, invece, la spesa giornaliera supera i cinque euro e può andare oltre i 10 euro. Se consideriamo un'accensione serale, quindi una situazione in cui si vuole riscaldare la casa dopo una giornata di lavoro, il divario a favore del climatizzatore si amplia ulteriormente: se le accensioni sono brevi, infatti, il climatizzatore, in fatto di risparmio, è ancora più vincente rispetto alla caldaia, considerando anche che, per diffondere il tepore nell'ambiente, ha tempi più rapidi.