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La class action contro Apple approda in Tribunale

Dopo un aggiornamento di software erano calate le performance di alcuni modelli di iPhone rendendoli di fatto inutilizzabili. Per questo abbiamo lanciato contro Apple un'azione di classe (appena notificata al colosso americano) nella quale chiediamo un risarcimento di 60 milioni di euro per i consumatori italiani per le pratiche scorrette di Apple, confermate anche dalla giustizia italiana.

25 gennaio 2021
class action Apple

Lo aveva confermato nel maggio scorso anche il TAR del Lazio respingendo il ricorso di Apple: nel 2014 la società di Cupertino ha rilasciato un aggiornamento del firmware iOS 10 e 10.1.2 per gli iPhone 6/6Plus/6s/6sPlus, senza offrire ai consumatori informazioni adeguate e complete in merito all’incisiva riduzione delle performance dei dispositivi. Un aggiornamento che è risutato essere causa di rallentamenti e calo delle prestazioni per questi modelli, e che ha costretto i consumatori coinvolti di fatto a sostituire il proprio smartphone con modelli più recenti. Per questo abbiamo chiesto che i consumatori interessati vengano risarciti. 

Al mosaico della nostra lotta contro l'obsolescenza prematura dei dispositivi Apple si aggiunge perciò un nuovo tassello. Assieme a Euroconsumers, il gruppo di organizzazioni di consumatori europee di cui facciamo parte, diamo il via a una class action nei confronti dell'azienda per chiedere un giusto risarcimento per i consumatori italiani vittime nel corso degli anni delle pratiche scorrette della Mela, confermate anche dalla giustizia italiana. Abbiamo notificato al colosso di Cupertino l'atto di citazione con per dare il via alla class action al Tribunale di Milano, chiedendo un risarcimento di 60 milioni di euro per tutti i consumatori italiani ingannati dalle pratiche di obsolescenza programmata targate Apple.

Occorrerà ora aspettare che il Giudice del Tribunale di Milano dichiari la nostra class action ammissibile: solo dopo questo passaggio formale potranno partire le adesioni all'azione di classe per tutte le persone coinvolte in questa problematica. Sarà nostra premura tenerti aggiornato sugli sviluppi dell'azione.

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Perché una class action contro Apple?

Il 29 maggio 2020 il TAR del Lazio ha confermato la multa di 10 milioni di euro dell’AGCM nei confronti di Apple per pratica commerciale scorretta. L’azienda non aveva informato i consumatori in maniera chiara e completa dell’impatto che avrebbe avuto l’aggiornamento del software alla versione iOS 10 sulle performance degli iPhone 6. Tra le riduzioni delle prestazioni, in particolare, era stata segnalata la durata della batteria: i device non erano più in grado di rimanere accesi per più di qualche ora o si spegnevano improvvisamente, pur non avendo esaurito la soglia di carica.

A chi ci rivolgiamo?

Ai proprietari di iPhone modello 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus che, a seguito dell’aggiornamento del sistema operativo alla versione denominata iOS 10 (e successive), abbiano sostituito la batteria nel periodo ricompreso tra il 01/10/2016 e il 31/12/2018 (data di conclusione della speciale scontistica offerta da Apple per superare il problema della batteria causato dall’aggiornamento del sistema operativo).

Cosa chiediamo?

Chiediamo un risarcimento del danno pari a 89 euro o 29 euro a seconda che ci sia stata o meno l’adesione alla campagna di scontistica promossa da Apple.

Che documenti servono?

Suggeriamo di conservare lo scontrino e il documento rilasciato dal negozio Apple per la presa in carico del telefono o di un documento simile che indichi il prezzo pagato per la sostituzione della batteria. È sufficiente anche l'e-mail che il negozio Apple ha inviato a seguito della sostituzione della batteria dove viene riepilogato l'intervento eseguito.

iPhone 6, aggiornamenti per ridurne le prestazioni

Abbiamo iniziato già dal 2014 a raccogliere i casi dei dei consumatori che, in seguito all'aggiornamento dei software, denunciavano problemi di performance dei propri iPhone. Anche grazie alle nostre segnalazioni, nel 2018 Apple è stata sanzionata per 10 milioni euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per pratiche commerciali scorrette e aggressive. A maggio 2020 il TAR ha rigettato la richiesta di ricorso avviata dalla Mela contro la sanzione, confermando che la società di Cupertino ha rilasciato gli aggiornamenti del firmware iOS 10 e 10.1.2 per gli iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus, già acquistati dai consumatori. Aggiornamenti che ne hanno ridotto in maniera significativa le prestazioni, spingendo così i consumatori a sostituire i propri smartphone con versioni più recenti. Parliamo di oltre 3 milioni di smartphone venduti in Italia, Belgio, Portogallo e Spagna fra il 2014 e il 2020. Per ovviare al problema e respingere le accuse, in Italia Apple aveva quindi avviato una campagna di sostituzione della batteria su questi modelli a prezzo ridotto. Soluzione che non ha portato a un risarcimento equo ai tantissimi consumatori colpiti dall'obsolescenza programmata.

Le testimonianze di chi ha avuto problemi

Sono diverse le segnalazioni dei consumatori che, nel corso degli anni, hanno riscontrato problematiche con le batterie di questi modelli di iPhone, vittime dell'obsolescenza prematura di Apple. Come Federico, proprietario di un iPhone 6S: "Due anni fa ho preso appuntamento nello store di Milano per problemi con la durata della batteria. Lo smartphone è stato ritirato e riconsegnato dopo mezz’ora. Ricordo di aver pagato un prezzo ‘calmierato’ ma non ho più la fattura. Il problema della batteria, che non dura più di due ore, è rimasto". Come anche Paola: "Mi è stato regalato un Iphone 6S ed a dicembre 2018 ho dovuto sostituire la batteria, che si scaricava rapidamente con un banale collegamento internet, e ho approfittato di un'offerta che in quei giorni permetteva la sostituzione della batteria a soli E. 29,00. Ora mi trovo di nuovo nella stessa situazione e sono costretta a girare con una power bank".

Una class action per tutelare i consumatori europei

Assieme a Euroconsumers, il gruppo di organizzazioni di consumatori europee di cui facciamo parte, diamo il via a una class action per ottenere il giusto risarcimento, oltre che per i consumatori italiani, anche per chi vive in Belgio, Spagna e Portogallo. La nostra battaglia si aggiunge alle due già avviate nel dicembre 2020, dai colleghi di Test-Achats in Belgio e OCU in Spagna, a cui seguirà anche Deco in Portogallo.

Il precedente negli Usa, 500 milioni di risarcimento

La vicenda dell'obsolescenza prematura dei device Apple ha un precedente oltreoceano dove, tramite una class action, i consumatori sono riusciti a ottenere dalla Mela un risarcimento da 500 milioni di dollari. Negli Usa la società ha infatti accettato di pagare 113 milioni di dollari per chiudere le cause in corso in 33 Stati. È il momento che i diritti dei consumatori in Italia, Belgio, Portogallo e Spagna siano rispettati come quelli dei consumatori americani.