Caricabatteria smartphone senza segreti
Sono davvero tutti uguali i caricabatteria per smartphone? Abbiamo messo alla prova le varie tipologie in commercio, sia originali sia compatibili. Risultato? I compatibili funzionano bene come quelli di marca, i wireless sono lenti e consumano di più e la ricarica veloce è inutile su alcuni telefoni. Ecco tutto quello che c'è da sapere per ricaricare lo smartphone.

Con cavo o senza, con potenza standard o per ricarica rapida, multiporta o a ingresso singolo, universale, della marca dello smartphone o compatibile: il mondo dei caricabatterie è vario e questo oggetto così apparentemente defilato - rinchiuso in un tiretto o abbandonato alla presa di un comodino - occupa in realtà un ruolo rilevante. Tutto ha bisogno di una ricarica nelle nostre vite di consumatori digitali, sempre più caratterizzate da un uso intensivo di dispositivi elettronici come smartphone, tablet, smartwatch…
Abbiamo portato i caricabatterie in laboratorio, testandone rapidità e consumi, in modo da rispondere alle domande più comuni. ecco che cosa serve sapere nel caso in cui si necessiti di un nuovo caricabatterie o, comunque, per utilizzare al meglio il proprio.
Come funzionano?
I caricabatterie forniscono una certa potenza elettrica ai dispositivi. Gli smartphone di oggi sono in grado di gestire questa potenza, che potrebbe essere superiore o inferiore a quella supportata dal telefono stesso, evitando così eventuali sovraccarichi. Tutti i caricatori in commercio sul mercato europeo saranno dunque in grado di caricare un telefono, visto che si può usare un caricabatterie di potenza inferiore o superiore, senza danni o malfunzionamenti. Quello che può cambiare è la velocità con cui si ricaricherà lo smartphone, velocità che dipende anche (ma non solo) dalla potenza dei caricatori; quella standard per i telefoni è di 5 watt (W), ma sono sempre più diffusi i “fast charger”, cioè caricatori rapidi, soprattutto a 20 W. Sono in sviluppo anche tecnologie per ricariche più rapide, spesso adatte solo ad alcuni telefoni dello stesso brand.
Caricabatterie con filo o wireless?
Sia i caricabatteria senza filo che quelli wireless trasformano la potenza elettrica della rete domestica in una adatta alla batteria del telefono. La rete elettrica domestica ha tensione molto più elevata, 230 Volt e ha corrente alternata (cioè, con un andamento che varia, sinusoidale, a onde), mentre quella delle batterie dei telefoni ha tensione inferiore, solitamente 5 Volt, con corrente continua, cioè stabile intorno a un certo valore. Compito dei caricatori è fare questa trasformazione, che avviene tramite appositi circuiti elettrici per infine essere trasmessa al telefono tramite l'inserimento di un cavo nel telefono, grazie ad una porta nel telefono stesso oppure tramite la vicinanza del telefono alla piastra di induzione. Ma quali sono allora le differenze? Ecco le caratteristiche di entrambi i caricabatteria e il nostro parere.
Caricabatteria con filo
I caricabatterie dotati di filo hanno vari aspetti che li rendono preferibili: sono più versatili, in quanto compatibili con tutti i dispositivi che eventualmente si hanno in casa (basta cambiare il cavo). Inoltre, sono più economici, rapidi e tendenzialmente più portatili rispetto ai caricabatterie wifi, che si tendono invece a tenere fissi in un punto della casa.
Pro
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Contro
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Caricabatteria wireless
I caricabatterie senza filo utilizzano la tecnologia dell’induzione: il cellulare si carica appoggiandolo sul dispositivo che, però, deve comunque essere connesso a una presa; quindi un cavo in realtà c’è. La corrente passa attraverso le serpentine nella piastra e genera un campo magnetico che a sua volta genera una corrente nel telefonino ricaricandone la batteria. Esistono più standard, come Powermat e Qi (più diffuso) che utilizzano frequenze diverse. La maggior parte dei telefoni è compatibile con entrambi, ma controlla sempre prima dell’acquisto. Difficile immaginarlo come unico caricatore in casa; se il dispositivo piace e si tiene alla comodità che in effetti offre, potrebbe essere per lo più considerato come un caricabatterie aggiuntivo rispetto a quello con filo. Ma occhio a non esagerare con dispositivi che poi sono destinati a diventare rifiuti elettronici.
Pro
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Contro
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Necessità di utilizzo
Naturalmente, le diverse necessità di utilizzo consentono di scegliere il caricabatterie più adatto. Se, ad esempio, usi molto l’auto per lavoro o vai in moto, su quale caricabatteria portatile dovrai orientarti?
Caricabatteria da auto e moto
Rimanere da un momento all’altro con la batteria dello smartphone del tutto scarica mentre si è in auto o in moto, potrebbe essere un problema che però è facilmente risolvibile con un caricatore che permetterà di ricaricare in tempi brevi la batteria in qualsiasi momento durante un viaggio in auto o in moto e rimanere connessi. Sul mercato ci sono tantissime tipologie di caricabatterie auto per dispositivi mobili, che si diversificano per dimensione, potenza, numero di porte e modalità di connessione al device. Il caricabatterie, qualunque sia il modello, viene alimentato collegandolo alla presa accendisigari anche se, sempre più auto hanno prese (USB o USB-C) per caricare i dispositivi, senza dover passare tramite l’accendisigari. Alcune, poche per la verità, hanno anche la ricarica wireless. Per la moto esistono anche caricabatteria impermeabili.
Meglio standard o rapidi?
Il mercato punta molto sulla rapidità dei caricabatterie e sulla capacità dei telefoni nel supportare ricariche rapide. La scelta dipende dalle esigenze, ma anche dalle caratteristiche dello smartphone: se ha qualche anno in più e supporta fino a 5 W o 10 W di ricarica sarà inutile comprare un caricatore (più costoso) da 20 W o più, perché il telefono rimodulerà questa potenza, sfruttando comunque solo i 5 W o 10 W supportati. Secondo validi studi, inoltre, la ricarica rapida invecchia più velocemente la batteria: per preservarla sarebbe meglio evitarla e usare caricatori da 5 W
La ricarica è davvero più rapida?
Se il telefono è compatibile si: un caricatore di potenza maggiore agisce più in fretta, ma questo avviene solo con i caricabatterie rapidi a filo. Il test ha mostrato che ciò non avviene con i caricatori rapidi wireless, per cui in questo caso si spenderà di più per prodotti di maggiore potenza che in realtà non riducono i tempi, in generale più lunghi con i "senza filo". Nel test, i “fast charger” con cavo da 20 W hanno permesso di risparmiare dal 50% a oltre il 100% di tempo nei telefoni in grado di supportare fino a 20 W; ad esempio, ricaricare da 0 a 100% il Samsung Galaxy S21 ha richiesto circa 3 ore con un caricatore da 5 W e meno della metà (circa 1 ora e 15 minuti) con uno da 20 W; stessa rapidità anche con i caricabatteria di potenza superiore, proprio per la rimodulazione di cui abbiamo parlato. Anche se i telefoni nuovi supportano quasi tutti la ricarica rapida e hanno miglioramenti nei tempi di ricarica con i “fast charger”, almeno fino alla potenza supportata, non è comunque detto che siano in grado di sfruttarne tutto il potenziale: a fare la differenza è la condivisione degli standard di ricarica rapida tra caricabatterie e telefono. È molto difficile trovare informazioni relative a questi standard sui siti dei produttori di smartphone; così come è difficile sapere quanti watt di preciso supportano in quella che viene genericamente definita “ricarica rapida” (e questa è una pecca quanto a completezza delle informazioni); ma da quello che osserviamo, quando i due dispositivi hanno lo stesso standard la velocità può essere molto superiore a quella che si ha con altri caricatori rapidi. Lo dimostra il test su Mate 40 Pro, provato con il caricabatterie (40 W) del produttore, con standard combacianti: la ricarica è durata appena 50 minuti con il caricatore con filo, rispetto al doppio del tempo con gli altri caricatori di potenza elevata, anche superiore, persino a 66 W; anche con il caricatore wireless “originale” in questo caso (l'unico) siamo scesi a circa un’ora dalle quattro necessarie con gli altri prodotti dalle stesse specifiche. Per ottimizzare le ricariche ultra-rapide a filo considerate anche il cavo: meglio di buona qualità e un po’ più spesso, per poter trasportare più corrente.
Allora meglio originali?
No. Il caso Huawei dimostra come l’accoppiamento perfetto degli standard di ricarica rapida riesca a ottimizzare al massimo le tempistiche, ma nel test i caricatori non di marca hanno avuto prestazioni e consumi del tutto simili a quelli della marca del telefono. Meglio fare comunque attenzione al rischio di prodotti scadenti o contraffatti. Meglio brand di accessoristica noti, evitando oggetti da bancherella o su siti troppo economici; devono essere presenti le indicazioni indispensabili (marchio CE, distributore...); al primo utilizzo controlla che non si surriscaldi e che non si senta odore di plastica bruciata.
Quanto consumano per ricarica?
Ogni ricarica costa circa 1 centesimo, quindi, 2 euro all’anno caricando tutti i giorni.
Va bene lasciarli alla presa?
No, soprattutto con i caricatori senza filo. Una volta raggiunto il 100% di ricarica, il telefono disconnetterà la potenza del caricatore: alla batteria del telefono che resta attaccato non succede nulla. Continuerà però a esserci un consumo di elettricità, persino a telefono spento: i caricabatterie senza filo in questo caso sprecano 1,6 Wh; quelli con filo 0,2 Wh. Si tratta di consumi bassi, ma comunque di sprechi, moltiplicati sui tanti caricabatterie e dispositivi in stand by in casa. Meglio evitare anche di lasciare i caricabatterie senza telefono sempre collegati alla presa: abbiamo rilevato consumi di circa 0,02 Wh nei caricatori a filo a singola porta, che arrivano fino a 0,8 Wh per i wireless che caricano più dispositivi. Lasciarli collegati alla presa per 24 ore significa consumare circa 20 Wh al giorno, quanto una ricarica.
I problemi di sicurezza sono bassi, ma non remoti, ci sono numerosi prodotti richiamati per problemi di sicurezza perché si surriscaldano e non rispettano le normative EU. Ma anche se il prodotto è sicuro, c’è un costo fantasma che non è pesantissimo per le tasche, ma che è davvero uno spreco, a livello nazionale se si considera il numero di famiglie italiane, anche ipotizzando che la metà delle famiglie sia virtuosa e stacchi sempre il caricatore dal muro, si avrebbe comunque uno spreco annuo totale legato ai caricatori lasciati nelle prese oltre a 231 milioni di kWh”.
Il boom dei caricatori da muro
Nel 2021 sono stati venduti il 118% in più di caricatori da muro: oltre ad essere disponibili modelli più potenti rispetto al passato, il motivo del loro boom è che spesso non vengono più inseriti nella confezione di nuovi smartphone e che, in alcuni casi, il cavo venduto con lo smartphone non si adatta più al vecchio caricatore con USB.
Ecco infine, una panoramica dei prezzi delle principali tipologie di caricabatterie:
- Caricabatteria da muro (richiedono cavo del telefono) = 21 euro
- Caricabatteria wireless = 40 euro
- Caricabatteria auto = 16 euro