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Maschere intime Chilly: costano, inquinano e hanno un’efficacia limitata

Un nuovo gesto per il benessere delle tue parti intime”: è uno dei messaggi con cui vengono pubblicizzate le maschere per le parti intime femminili a marchio Chilly. Disponibili in tre versioni, sono prodotti usa e getta dal costo non indifferente: quasi sei euro l’una. Le abbiamo acquistate e provate tutte. Dopo aver valutato efficacia, esperienza d’uso e impatto ambientale, il nostro giudizio è chiaro: non ne consigliamo l’acquisto

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12 giugno 2025
maschere intime chilly

Un nuovo gesto per il benessere delle tue parti intime”, “La nuova routine intima”, “Goditi un momento di benessere”: questi sono alcuni dei messaggi con cui vengono presentate sui social e online le maschere per le parti intime a marchio Chilly. Ce n’è una idratante, una lenitiva e una rinfrescante. Tutte promettono una coccola in più, magari dopo la depilazione o un’intensa seduta di sport. Si applicano come un assorbente, si tengono per 20 minuti e non si risciacquano. Insomma, ricordano molto le classiche maschere per il viso.

Per capire se questi prodotti mantengono davvero ciò che promettono e siano davvero utili, abbiamo acquistato tutte e tre le versioni disponibili e le abbiamo fatte provare a un gruppo di nostre esperte e ad alcune donne, chiedendo un parere su istruzioni, praticità, comfort ed efficacia. Inoltre, abbiamo analizzato la lista degli ingredienti e il loro smaltimento.

Istruzioni: non tutto torna

Le maschere intime Chilly sono semplici da usare e si applicano in modo simile a un assorbente esterno. Le istruzioni sono abbastanza chiare, anche se alcune utilizzatrici hanno avuto qualche dubbio sul verso corretto da indossare. Sulla confezione, comunque, viene precisato che è la parte gelatinosa – quella coperta dalla linguetta protettiva – a dover essere messa a contatto con la pelle.

Tra le indicazioni riportate, però, ci sono alcune contraddizioni da segnalare. La maschera lenitiva, ad esempio, è pensata per l’uso dopo la depilazione, ma nello stesso foglietto illustrativo si sconsiglia l’applicazione su pelle lesa o irritata – condizione piuttosto frequente proprio dopo una ceretta o un passaggio con il rasoio. E, in generale, riteniamo anche eccessivo il consiglio di utilizzo quotidiano di questi prodotti.

Inoltre, viene indicata la possibilità che il prodotto interferisca con la funzionalità dei preservativi in lattice, un'informazione poco nota ma rilevante per chi intende utilizzarlo in determinate situazioni. Sconsigliamo quindi l’uso congiunto dei due prodotti.

Efficacia limitata e benefici di breve durata

Le maschere sono state provate dalle nostre esperte seguendo le indicazioni d’uso riportate sulle confezioni, che prevedono un’applicazione da 20 minuti. In alcuni casi l’effetto iniziale è stato descritto come piacevole: la pelle appariva più morbida e meno arrossata, soprattutto dopo la depilazione. Tuttavia, questi benefici si sono rivelati molto fugaci: dopo poco tempo la sensazione era quella di prima dell’applicazione.

Anche il comfort durante l’uso ha diviso le opinioni. Alcune donne le hanno trovate fresche e quasi impercettibili, altre hanno segnalato sensazioni poco piacevoli, come umidità o il timore che parte del prodotto passasse attraverso gli indumenti.

Nel complesso, nessuna delle nostre esperte ricomprerebbe il prodotto, giudicandolo poco efficace rispetto alle promesse pubblicitarie.

Un prodotto che non aiuta l’ambiente

Dal punto di vista ambientale, l’impatto è tutt’altro che trascurabile. Ogni maschera intima Chilly è un prodotto monouso, da smaltire nella raccolta indifferenziata. L’involucro esterno, invece, va buttato nella plastica.

In generale, sullo smaltimento le istruzioni non sono chiare, soprattutto perché forniscono solo l’informazione su dove buttare l’imballaggio, generando il rischio – non remoto – che le maschere vengano gettate nel WC, come purtroppo accade spesso anche per gli assorbenti. Per questo, pur non essendo obbligatorio per legge, sarebbe auspicabile aggiungere sulla confezione anche l’informazione su dove si butta il prodotto.

Inoltre, le maschere contengono ingredienti come polyacrylate e polycrylic acid, poco degradabili, e sostanze potenzialmente tossiche per gli organismi acquatici, come disodium edta e hydroxyacetophenone.

Ingredienti: attenzione al mentolo nella versione rinfrescante

A proposito di ingredienti, dal punto di vista della formulazione, le tre maschere condividono una base simile, composta da gelificanti e viscosizzanti. Ogni versione contiene poi due ingredienti “attivi” differenti:

  • la maschera intima idratante combina vitamina B3 e acido ialuronico;
  • la maschera intima lenitiva unisce pantenolo e bisabololo;
  • la maschera intima rinfrescante contiene vitamina E e mentolo.

Nessuna delle tre versioni contiene profumi né conservanti come parabeni o fenossietanolo, e non presentano interferenti endocrini: un dato positivo, considerando che il prodotto resta a lungo a contatto con una zona delicata del corpo. Va però segnalata la presenza di mentolo nella versione rinfrescante, una sostanza recentemente inserita tra gli allergeni del profumo più frequenti.

Perché non le consigliamo

L’idea di una maschera per la zona intima può sembrare interessante, soprattutto se presentata come un piccolo gesto di benessere personale. Tuttavia, le nostre prove d’uso mostrano una realtà diversa: efficacia limitata, un impatto ambientale significativo e un prezzo elevato (5,69 euro l’una). Tutti aspetti da non sottovalutare soprattutto per un uso quotidiano di questi prodotti come suggerito dalla pubblicità. Per tutti questi motivi, non consigliamo l’acquisto delle maschere intime Chilly.