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Caduta dei capelli nelle donne: tante le cause, pochi i rimedi

Stress, squilibri ormonali, farmaci e diete drastiche tra le cause del diradamento. Le cure disponibili contro la calvizie femminile sono decisamente limitate. Se in molti casi la perdita è transitoria e può risolversi una volta individuato il colpevole, in altri casi la perdita è di tipo più definitivo e non guaribile. Le cure farmacologiche disponibili sono decisamente limitate, ma possono aiutare in alcuni casi specifici. Non esiste invece alcuna prova scientifica dell’efficacia dei prodotti anticaduta, tanto pubblicizzati.

30 marzo 2023
donna con spazzola in mano si guarda i capelli

Le donne alle prese con una perdita importante di capelli sono più numerose di quanto si pensi. Il fenomeno interessa, secondo diverse stime, dal 30 al 50% delle donne nel corso della loro vita. Il problema è in molti casi passeggero, ma quando c’è di mezzo la predisposizione genetica le preoccupazioni cominciano a essere più fondate, perché la perdita può diventare irreversibile. Una caduta di 50-100 capelli al giorno, su un totale di circa 100 mila posseduti da un adulto, è del tutto normale, anzi il più delle volte non è nemmeno percepita. Fa parte del ciclo vitale del capello, che rimane in testa da tre a sette anni, per essere rimpiazzato una volta caduto.

Il letargo del bulbo

Se per qualche motivo questo meccanismo si inceppa, prima di ricorrere a cure fai-da-te o a dispendiosi prodotti cosmetici che promettono miracoli, meglio fare una capatina dal proprio medico per approfondire la questione. Si sa che per gli uomini la calvizie può essere destabilizzante e per le donne psicologicamente devastante, ma l’importante è non farsi prendere dal panico vedendo le ciocche trattenute dalla spazzola: i capelli si salvano usando la testa. Integratori, shampoo e lozioni sono un affare solo per chi li vende. Nella maggior parte dei casi, per effettuare una diagnosi, al medico sarà sufficiente esaminare con attenzione il cuoio capelluto e raccogliere le informazioni utili parlando con la paziente. Le cause che accompagnano il bulbo verso il letargo possono essere molteplici: l’autunno e le castagne non sono tra queste.

ciclo di vita del capello

Un problema passeggero

Sono tanti i fattori che possono causare il telogen effluvium, cioè una perdita eccessiva, ma temporanea, di capelli dovuta alla precoce entrata di molti follicoli nella fase di riposo telogen. Lo stress non va sottovalutato: spesso si perdono i capelli quando siamo sottoposti ad ansie e tensioni continue o a seguito di un evento stressante, non necessariamente soltanto sotto il profilo emotivo, ma anche fisico: un intervento chirurgico, una forte emorragia, una febbre elevata, una grave infezione. In questi casi i picchi di perdita di capelli in genere si verificano dopo tre-quattro mesi dall’evento. Anche un malfunzionamento della tiroide - sia l’eccessiva che l’insufficiente attività - può essere all’origine del diradamento della chioma. Un diradamento può avvenire a distanza di due-tre mesi dal parto. Un altro fattore di rischio è rappresentato dalle diete drastiche, che causano una carenza di nutrienti essenziali (aminoacidi, vitamine, minerali...). E tra gli indiziati troviamo pure i farmaci, tra cui antidepressivi, anti-ipertensivi, anticoagulanti e alcune pillole anticoncezionali.

Basta rimuovere la causa

In questa condizione si arriva a perdere ogni giorno il triplo dei capelli che si perderebbero normalmente. È per questo motivo che la chioma sembra più sottile, meno folta. Lo si capisce quando ci si lega i capelli, perché la coda di cavallo è meno consistente. Ma una volta persi quei capelli, i rispettivi follicoli tornano nella fase di produzione normale: infatti se il medico esamina il cuoio capelluto trova un numero più elevato di nuovi capelli di piccole dimensioni, in fase di crescita, rispetto a quanto ne rileverebbe di solito. Insomma, non sono capelli persi definitivamente, perché il follicolo è ancora in grado di farne crescere altri. Se si riesce a individuare e a rimuovere efficacemente la causa scatenante, il problema si risolve nel giro di qualche mese. Al contrario, se i motivi persistono, il problema può cronicizzarsi. Caso a parte quello della calvizie dovuta a chemioterapia, che è reversibile una volta terminata la terapia.