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Quale temperatura tenere in casa per non ammalarsi? Le indicazioni di OMS e Ministero

Con l’arrivo dell’invero si può tornare ad accendere i termosifoni, nel rispetto di temperature massime, periodi e orari consentiti. Ma avere 19-20°C massimi in casa in inverno ci fa ammalare? Qual è la temperatura ideale da tenere in casa in inverno per stare bene? Vediamo cosa dicono le indicazioni delle autorità sanitarie.

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16 ottobre 2024
Freddo in casa

Due anni fa, il decreto salva-energia del Ministero della Transizione Ecologica stabiliva l'abbassamento di un grado della temperatura interna massima delle abitazioni in inverno (da 20 a 19°C) e la riduzione del periodo e degli orari di accensione dei termosifoni.

La misura, che mirava alla riduzione dell’impatto energetico del riscaldamento delle nostre case, è stata abrogata e oggi valgono nuovamente i precedenti limiti di legge, che impongono 20-22°C massimi in ambiente casalingo e contesti assimilabili. Resta però valida l’indicazione di non superare i 19-20°C in casa per risparmiare energia.

Ma avere case e uffici così poco riscaldate non farà male alla salute? A 19°C fa freddo o fa caldo? Non sarebbe meglio stare più al caldo, soprattutto per anziani e soggetti fragili? Vediamo cosa dicono in merito le autorità sanitarie, partendo dalla domanda di fondo: avere freddo in casa ci fa ammalare?

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Il freddo in casa fa ammalare?

Temperature troppo fredde in casa fanno ammalare, soprattutto gli anziani. A spiegarlo è l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) in un capitolo dedicato alle basse temperature in casa delle sue Linee Guida su Abitazioni e Salute.

L’OMS spiega che l’aria fredda, fuori o in casa, affatica gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, aggravando lo stato di salute delle persone più fragili e contribuendo all’eccesso di malattia e mortalità nella popolazione tipico dei mesi invernali.

Stress per cuore e vie respiratorie

Il freddo, infatti, causa vasocostrizione periferica e aumento della pressione sanguigna, uno stress per cuore e vasi sanguigni che comporta un maggior rischio di eventi cardiovascolari, quali infarto e ictus. Quando fa freddo, il corpo ha anche la necessità di mantenere la temperatura corporea in un range ottimale, cosa che richiede un notevole dispendio di energia e ulteriore lavoro dell’apparato muscolare e cardiovascolare. Il freddo è anche uno stimolo infiammatorio per bronchi e polmoni e può esacerbare sia l’asma sia le broncopatie cronico ostruttive.

Secondo l’OMS questi rischi diventano più concreti se le temperature casalinghe scendono sotto i 18°C. Quanto inferiori, però, non è chiaro: secondo l’OMS non ci sono prove sufficienti per stabilire sotto quale temperatura indoor diventano più probabili gli effetti deleteri per la salute cardiovascolare e respiratoria. È però convinzione degli esperti che hanno redatto le linee guida dell’OMS che 18°C sia la temperatura soglia sotto la quale sia meglio non scendere.

19-20°C in casa sono quindi una temperatura che bilancia necessità di salute e dispendio energetico.

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Il freddo causa l'influenza?

È un dato di fatto che in autunno e inverno ci si ammali di più di infezioni virali e batteriche, ma la causa delle sindromi influenzali non è il freddo. Il freddo è sicuramente uno stress fisico rilevante (soprattutto per gli anziani) che non aiuta affatto le nostre difese ad essere più efficienti, ma la causa della diffusione di microrganismi è legata ai nostri comportamenti nei mesi più freddi.

In autunno e inverno stiamo maggiormente al chiuso al caldo e molto del nostro tempo libero lo passiamo in luoghi pubblici spesso affollati e poco o per nulla areati. Per i virus e batteri diventa molto più semplice diffondersi da una persona all’altra. Inoltre, in autunno, con la ripresa delle attività scolastiche, i principali bersagli delle infezioni respiratorie – cioè, i bambini - si ritrovano a passare molto tempo in condizioni che favoriscono la trasmissione di infezioni: spazi chiusi poco ventilati  interazioni costanti e a contatto stretto. E così, le influenze circolano di famiglia in famiglia.

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Qual è la temperatura ideale?

Le leggi nazionali impongono delle temperature massime consentite nelle nostre case e appartamenti, che durante i mesi invernali non devono superare i 20°C, con una tolleranza permessa di due gradi, arrivando ad un massimo di 22°C. Questi limiti rispettano ampiamente le Linee guida dell’OMS su Abitazioni e Salute e garantiscono un buon bilanciamento tra esigenze di salute e di risparmio energetico. Secondo l’OMS, infatti, nei paesi con un clima temperato (come l’Italia) è opportuno riscaldare le case fino ad almeno 18°C per proteggere la salute della popolazione dagli effetti deleteri di temperature fredde in casa. Al di sotto di questa temperatura è infatti più probabile che la salute degli anziani si aggravi.

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Quanti gradi tenere in casa d'inverno?

Una temperatura in casa tra i 19 e i 22°C è ottimale per il periodo invernale. Questo vale anche se non si è in movimento, ma si è impegnati perlopiù in attività sedentarie, ricreative o lavorative. Una temperatura più fresca, quindi intorno ai 18°C è invece la temperatura ideale per la camera da letto. una temperatura troppo alta, infatti, può disturbare il sonno.

La legge italiana è in linea da più di 30 anni con queste indicazioni, stabilendo a 20°C + 2°C la soglia da non superare in ambiente casalingo. La tolleranza di due gradi in più è utile nel caso di bambini, malati cronici di tutte le età e anziani: per queste categorie l’OMS infatti raccomanda una temperatura casalinga più elevata, anche se non fornisce un’indicazione. In generale, secondo l’OMS non ci sono rischi dimostrabili per la salute umana a temperature indoor tra i 18 e i 24°C

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Qual è l'umidità ideale in casa con 19°?

Secondo le indicazioni del Ministero della salute su microclima e benessere termico un ambiente riscaldato a 19-22°C in cui si svolgano attività sedentarie con abbigliamento adeguato è in condizioni ottimali se l’umidità relativa è del 40-50%.

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