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Le tipologie di accettazione dell’eredità sono tacita, espressa e con beneficio d’inventario

Ecco come comportarsi per affrontare la gestione dell'eredità per mettersi nal riparo da situazioni patrinoniali sconvenienti.

02 novembre 2022
mano che timbra documento

L’eredità si può accettare in modo espresso oppure tacitamente. Nell’accettazione tacita non è contemplato il beneficio di inventario: accettando, l’eredità si va a unire con il proprio patrimonio. L’accettazione espressa può essere pura e semplice oppure con beneficio d’inventario.

Accettare con beneficio di inventario significa mettersi al riparo da situazioni patrimoniali sconvenienti: può infatti accadere che le passività ereditarie superino l’attivo e l’erede si trovi a rispondere dei debiti della persona deceduta con il proprio patrimonio. Per evitarlo, l’eredità va accettata con beneficio di inventario: così facendo il patrimonio del defunto è tenuto distinto da quello dell’erede e questi non sarà tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre al valore dei beni ricevuti.

L’accettazione può essere impugnata se è conseguenza di violenza o dolo, ossia di raggiro o inganno. L’azione deve essere intentata entro 5 anni dal giorno in cui è cessata la violenza o scoperto il dolo.

Accettazione tacita dell'eredità

Si ha accettazione tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che manifesta la sua volontà di accettare e che non avrebbe potuto fare se non in qualità di erede. Alcune modalità di accettazione tacita vengono previste dalla legge, cioè:

  • l’erede che si trova nel possesso dei beni e non predispone l’inventario entro 3 mesi dall’apertura della successione (pensiamo al caso del figlio che continua a vivere a casa del padre o che continua a utilizzare l’automobile di cui era già in possesso);
  • l’erede che vende, dona o comunque cede beni facenti parte dell’eredità agli altri eredi, ad alcuno di essi o a un estraneo, senza l’autorizzazione del tribunale;
  • l’erede che rinuncia ai propri diritti successori dietro pagamento o a favore solo di alcuni chiamati (così facendo sta formalmente rinunciando all’eredità, ma sostanzialmente sta disponendo della propria quota).

La giurisprudenza ha individuato anche altre modalità: dall’esercizio di azioni riservate agli eredi, come l’azione di riduzione o la domanda di divisione dell’eredità, ad atti più pratici come la richiesta di voltura catastale, cioè l’intestazione degli immobili ereditari a nome del chiamato, o la riscossione della pensione o di altre somme spettanti al defunto.

Non comportano invece accettazione tacita, tra gli altri, il pagamento delle spese funebri del deceduto o il pagamento dell’imposta di successione, da versare anche in mancanza di accettazione.

Modello

Dichiarazione sostitutiva di certificato di morte 

Luogo e data 

Io sottoscritto/a …….…….., nato/a in …….…….. il …….…….. residente in …….…….. via …….…….. codice fiscale …….…….. identificato con documento di identità n. …….…….. rilasciato da …….…….. il …….…….. 

Dichiaro che
 
il/la sig./sig.ra …….…….., nato/a in …….…….., il …….…….., con ultima residenza nel Comune di …….…….., codice fiscale …….…….., è morto/a il …….…….., nel Comune di (o nello Stato estero) …….…….. Il decesso è stato registrato nel Comune di (o nello Stato estero)…….…….. 

Firma

La dichiarazione di accettazione dell'eredità

L’accettazione espressa si può fare per atto pubblico o con scrittura privata. Ci si può rivolgere a un notaio (in questo caso bisognerà pagare il suo onorario) oppure alla cancelleria del tribunale del luogo in cui si è aperta la successione.

L’accettazione può essere pura e semplice, e in questo caso il patrimonio del defunto si unirà a quello dell’erede che risponderà delle passività ereditarie anche col proprio patrimonio personale, o con beneficio d’inventario: così facendo il patrimonio del defunto rimarrà separato da quello dell’erede, che risponderà dei debiti ereditari solo nel limite del valore di quanto ricevuto.

Non sono ammesse l’accettazione parziale dell’eredità e l’accettazione sottoposta a condizione o a termine. Per accettare con beneficio di inventario, occorre informarsi sulla modulistica da presentare presso la cancelleria dell’ufficio competente (che a seconda del tribunale può chiamarsi sezione o ufficio successione, cancelleria di volontaria giurisdizione o in altro modo) oppure sul sito web del tribunale. In genere, servono:

  • documento valido di riconoscimento;
  • codice fiscale del defunto e dell’accettante;
  • certificato di morte o dichiarazione sostitutiva (vedi modello a pagina precedente);
  • copia conforme del testamento se esiste;

Andranno poi acquistate le marche da bollo per i diritti di cancelleria e versati i contributi per la registrazione. Le spese per l’operazione ammontano a poco meno di 400 euro.

Accettazione di eredità con beneficio di inventario

Se le passività ereditarie superano l’attivo, il chiamato che accetta con beneficio di inventario non dovrà mai risponderne con il proprio patrimonio.

Questo tipo di accettazione è preferibile soprattutto se non è certa la situazione patrimoniale del defunto. Il beneficio di inventario tutela gli eredi ma non deve andare a discapito dei creditori del defunto, che hanno diritto a essere soddisfatti entro i limiti dell’attivo ereditario.

Per questo motivo gli eredi che hanno accettato con beneficio d’inventario hanno l’obbligo di chiedere al tribunale l’autorizzazione a vendere o a iscrivere pegno o ipoteca sui beni ricevuti in eredità. Se i beni sono mobili l’autorizzazione non è più necessaria trascorsi 5 anni dall’accettazione. Se violano questo obbligo, gli eredi decadono dal beneficio d’inventario e, di conseguenza, dovranno rispondere delle passività ereditarie anche con il proprio patrimonio personale.

I minori, gli interdetti e gli inabilitati possono accettare solo con beneficio di inventario (o meglio lo faranno per loro il genitore, il tutore o il curatore). Da notare che il minore, una volta fatta l’accettazione, non potrà più rinunciare all’eredità nemmeno quando diventerà maggiorenne.

L’inventario dell'eredità

Per godere della separazione tra patrimoni, la dichiarazione di accettazione deve essere preceduta o seguita dall’inventario, cioè quell’atto che permette di documentare la situazione economico-patrimoniale dell’eredità.

È un’operazione necessaria per godere del beneficio di inventario e dei suoi effetti: se non si procede nelle forme e nei termini di legge, si decade dal beneficio, il chiamato diventa erede puro e semplice e il suo patrimonio si unirà indistintamente a quello del defunto con tutte le conseguenze del caso.

I termini per procedere a inventario variano a seconda che l’erede sia o meno in possesso dei beni caduti in successione:

  • se l’erede è nel possesso dei beni, deve fare l’inventario entro 3 mesi dall’apertura della successione o da quando ha saputo che gli è stata lasciata l’eredità. Se non fa in tempo a completarlo, può chiedere al tribunale una proroga di altri 3 mesi. È bene che l’inventario preceda la dichiarazione di accettazione quando non si ha ben chiara la situazione patrimoniale del defunto, soprattutto l’ammontare delle passività che lo gravano. L’atto deve essere redatto da un notaio o da un cancelliere e deve essere seguito dall’accettazione o dalla rinuncia entro 40 giorni. Se i termini che abbiamo visto decorrono inutilmente, il chiamato decade dal beneficio di inventario diventando erede puro e semplice;
  • se l’erede non è nel possesso dei beni, ha 10 anni di tempo per fare la dichiarazione di accettazione. Una volta fatta, deve inventariare i beni entro 3 mesi, salva proroga del tribunale. Se decide di fare prima l’inventario, una volta chiuso deve dichiarare se accetta o rifiuta l’eredità entro 40 giorni altrimenti diventa erede puro e semplice.

Quanto costa l'accettazione dell'eredità

I costi dell’accettazione dell’eredità sono molto variabili in relazione alle modalità con cui viene posta in essere. Il costo dall’accettazione espressa invece dal notaio va dai 1500 ai 2000 euro circa, senza considerare il beneficio d’inventario. I costi dell'accettazione con beneficio d'inventario dal notaio sono di alcune migliaia di euro, a seconda del patrimonio ereditario. Solitamente la trascrizione dell’accettazione tacita dell’eredità posta in essere in un altro atto (per esempio nell’atto di compravendita di un immobile proveniente da successione) ha un costo di circa 600 euro.