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Campi estivi 2025: in un mese si spendono fino a 1.200 euro per due figli. L'esperienza delle famiglie

Iscrivere due figli ai centri estivi per quattro settimane può arrivare a costare 1.200 euro. È il dato più rilevante che emerge dall'indagine condotta tra i genitori della community ACmakers di Altroconsumo. I più gettonati centri sportivi e oratori, meno quelli comunali. Ma se la spesa per l’estate al Campus cresce, pochi sono i disagi, per lo più focalizzati su cibo, scarsa organizzazione e servizi non forniti. Ecco cosa fare se hai subito disagi.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
30 giugno 2025
Bambini felici che sventolano bandiera colorata

Nei mesi tra la chiusura delle scuole e l’inizio delle ferie estive, le famiglie devono riorganizzare la quotidianità dei figli, soprattutto se frequentano la primaria o i primi anni delle medie. In molti casi non si può contare sull’aiuto di nonni o amici, e i centri estivi diventano una scelta obbligata. È la premessa che emerge dall'indagine che abbiamo condotto su circa un migliaio di partecipanti ad ACmakers, la community di consumatori che collabora con Altroconsumo per svolgere test, sondaggi e inchieste.

L'indagine offre uno spaccato utile per capire come si stanno organizzando le famiglie italiane in queste prime settimane di campi estivi e quanto incide la scelta del Campus sul bilancio domestico. Il dato che colpisce di più è quello economico: per una famiglia con due figli dai 6 ai 12 anni, la spesa può arrivare fino a 1.200 euro per un mese di frequenza, una cifra che rappresenta una delle situazioni più diffuse (anche se non la più alta registrata).

L’estate dei bambini: 4 settimane di centro per 3 famiglie su 10

Abbiamo chiesto ai genitori quanti giorni o settimane abbiano iscritto i propri figli ai campi estivi. Le risposte più frequenti sono due: l’iscrizione per quattro settimane e quella per due settimane. Meno famiglie hanno invece scelto le tre settimane. L’opzione di quattro settimane è quella che ha raccolto il maggior numero di indicazioni, sia tra i genitori che hanno iscritto un solo figlio, sia tra quelli con due figli. Questo dimostra come, per molti, il centro estivo non sia solo una scelta occasionale ma un vero e proprio servizio necessario per almeno un mese.

Quanto costa un centro estivo?

Il questionario ha permesso di stimare le fasce di spesa settimanale sostenute dalle famiglie. Per chi ha iscritto un solo figlio, le fasce più frequenti sono quelle fino a 60 euro e quella tra 60 e 150 euro a settimana. Nel caso di due figli iscritti, la spesa si concentra nella fascia tra 60 e 150 euro settimanali a figlio. Questo significa che in un mese, per due bambini, la spesa può tranquillamente raggiungere i 1.200 euro, anche senza accedere alle opzioni più costose.

Non sono mancate segnalazioni di spese settimanali superiori a 250 euro, soprattutto nel caso dei centri sportivi. In questi casi, il costo complessivo per famiglia può essere anche più alto, specie se si considerano servizi aggiuntivi come gite o attività extra.

Le agevolazioni esistono, ma non sempre sono accessibili. Alcuni genitori hanno potuto usufruire di sconti legati all’ISEE, soprattutto nei centri estivi comunali. In misura minore, agevolazioni simili sono state segnalate anche in strutture private o paritarie, ma si tratta di situazioni meno frequenti.

Quali centri estivi scelgono le famiglie?

Ai partecipanti è stato chiesto di indicare la tipologia di centro frequentato dai figli. Le opzioni più gettonate sono state quelle dei centri estivi comunali, dei centri con attività sportive, delle strutture scolastiche e quelle degli oratori o enti religiosi.

Nel caso di un solo figlio iscritto, la scelta più frequente è quella dei centri sportivi, seguita dalle attività gestite da enti religiosi. I centri comunali risultano meno scelti. Per le famiglie con due figli, invece, l’oratorio e il centro sportivo sono indicati con frequenza simile, mentre anche in questo caso i centri comunali rimangono una scelta più marginale.

Interessante notare che, nella maggioranza dei casi, le famiglie scelgono un’unica struttura per tutta la durata del periodo selezionato. Solo una parte dei genitori opta per soluzioni diverse a seconda della settimana, combinando, per esempio, centro sportivo e oratorio.

I problemi segnalati? Pochi, ma da non sottovalutare

Nella grande maggioranza dei casi, i genitori non hanno riscontrato disagi nelle prime settimane di frequenza dei centri estivi. Tuttavia, tra le risposte raccolte, alcune criticità sono emerse.

Le lamentele più comuni riguardano la qualità della mensa o della merenda, la disorganizzazione nella comunicazione con le famiglie, e promesse non mantenute rispetto a servizi annunciati durante l’iscrizione (ad esempio alcune attività pubblicizzate non risultavano effettivamente disponibili).

Alcuni genitori hanno anche segnalato orari di apertura troppo limitati, un problema serio per chi lavora fino al tardo pomeriggio. In altri casi è stata evidenziata la necessità di adeguare gli spazi: servono più aree d’ombra, specie considerando le temperature elevate degli ultimi anni.

Se hai problemi con il campus di tuo figlio

Hai riscontrato disservizi o spese anomale nel centro estivo a cui hai iscritto tuo figlio? Altroconsumo può aiutarti. Richiedi una consulenza legale: i nostri esperti sono a disposizione per offrirti assistenza e aiutarti a far valere i tuoi diritti.

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