Educazione finanziaria, l’Italia resta indietro. E i giovani sono i più a rischio
L’Italia soffre un grave deficit di educazione finanziaria, con i giovani in maggiore difficoltà: lo attestano gli ultimi dati OCSE, che ci collocano ben sotto la media, e lo confermano le risposte del nostro panel Qualify, dove emergono incertezze su concetti elementari come rischio, tasso d'interesse e pianificazione. Per colmare il gap e trasformare conoscenza in azione, Altroconsumo propone Easy to Invest, un percorso che combina formazione semplice e strumenti pratici per gestire risorse e obiettivi nell’arco della vita.
Tematiche come il valore del denaro nel tempo, il rapporto tra rischio e rendimento o il calcolo del tasso di interesse possono sembrare concetti ormai noti a tutti. E invece, sono ancora ignoti a una fetta consistente della popolazione, e ancor di più tra i giovani. La mancanza di una solida cultura del risparmio e degli investimenti non è solo un argomento teorico di discussione, ma anche un problema che ha conseguenze concrete sulle tasche dei risparmiatori. Per questo, Altroconsumo ha deciso di scendere in campo con un supporto dedicato a chi vuole colmare questo gap informativo per costruire al meglio il proprio futuro e quello della propria famiglia.
Torna all'inizioDati OCSE impietosi con gli italiani
Ogni anno, l’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) fotografa il livello di “alfabetizzazione” finanziaria della popolazione adulta nel mondo, con un questionario che indaga tre aspetti principali:
- la conoscenza in senso stretto della tematica (in sostanza, quanto si capiscono termini e concetti legati al mondo della finanza);
- i comportamenti che si adottano nei confronti del denaro (ad esempio quanto si tiene traccia delle entrate e delle uscite di famiglia, quanto ci si informa prima di una spesa…);
- l’atteggiamento nei confronti del denaro e del rischio (ad esempio quanto si preferisce spendere tutto anziché risparmiare, quanto si pensa “all’oggi” senza preoccuparsi del domani, e così via).
Bene… anzi no, non tanto bene. Abbiamo analizzato i dati emersi dall’ultima indagine in ordine di tempo, e i risultati per l’Italia non sono per niente confortanti. Il punteggio medio dell’indicatore che “riassume” tutti e tre gli aspetti di cui ti abbiamo appena parlato si ferma a un più che modesto 53 per l’Italia, mentre la media dei Paesi OCSE è 63. Colpisce, poi, ancora di più la percentuale di persone che, nel rispondere al questionario, hanno raggiunto “la sufficienza”: solo il 16,6% degli italiani ci è riuscito, meno della metà del 38,9% che è la percentuale di persone che, considerando tutti i Paesi OCSE, è stata “promossa”.
E non è finita qui. Un altro aspetto che non si può prendere sottogamba è che, se si puntano i riflettori sui giovani tra i 18 e i 29 anni, l’indicatore dell’OCSE crolla da 53 a 45 per l’Italia, mentre nei Paesi OCSE i giovani riescono a grandi linee tenere il passo dei più “agé” (l’indicatore mondiale, nel caso dei giovani, cala solo marginalmente da 63 a 60).
Tra i consumatori, difficoltà con i concetti base
Come controprova di questo quadro non certo rassicurante, abbiamo sottoposto anche noi un questionario ai partecipanti alla nostra community di consumatori Qualify, in particolare per sondare la conoscenza in senso stretto (il primo punto dell’indicatore OCSE) con un quiz composto da 10 domande di livello molto semplice.
E il “sentiment” che è emerso appare, purtroppo, coerente con il quadro dell’OCSE: se quasi tutti i rispondenti al quiz di Qualify hanno dimostrato di capire concetti come il fatto che l’inflazione erode il valore dei risparmi nel tempo, altri concetti pur di livello “basic” non si sono dimostrati alla portata di tutti. Circa una persona su quattro, per esempio, ha avuto difficoltà a distinguere con esattezza tra spese fisse e spese variabili nel bilancio familiare, o a distinguere quali prodotti finanziari sono più rischiosi di altri.
Torna all'inizioPerché è un problema che impatta sulle tue tasche
Una conoscenza finanziaria insufficiente si traduce in comportamenti rischiosi e costosi: e questi hanno un impatto concreto e diretto sulle tue tasche.
- Scelte sbagliate di risparmio e investimento: chi per esempio non capisce l’interesse composto rischia di sottovalutare i rendimenti a lungo termine o, al contrario, i costi di un prestito. E più in generale, chi non ha una conoscenza finanziaria sufficiente tende a non pianificare correttamente il proprio futuro, ad esempio trascurando di risparmiare in vista della pensione, quando il tenore di vita subirà un calo se la pensione pubblica non viene integrata con un risparmio aggiuntivo nei prodotti previdenziali dedicati a questo scopo.
- Scarsa propensione al confronto: solo una minoranza degli Italiani confronta prodotti bancari o assicurativi tra più fornitori, con il rischio di accettare condizioni poco vantaggiose senza controllare se un intermediario “concorrente” offre qualcosa di più adatto alle proprie esigenze.
- Maggiore esposizione a truffe: le statistiche di Consob e Banca d’Italia dimostrano che la maggioranza di chi subisce truffe finanziarie rientra nel gruppo di chi non raggiunge un livello minimo di alfabetizzazione finanziaria.
- Minore resilienza economica: chi non possiede nozioni di base fatica a pianificare il futuro, accumula meno risparmio precauzionale e si trova più vulnerabile agli shock (ad esempio perdita del lavoro o spese impreviste).
I vantaggi di una maggiore educazione finanziaria
Al contrario, chi ha competenze più elevate riesce, mediamente, a raggiungere una situazione finanziaria migliore, e questo perché:
- pianifica meglio e riesce a mantenere obiettivi di risparmio a lungo termine;
- sceglie prodotti più adatti e meno costosi, confrontando banche e assicurazioni;
- si protegge dalle truffe, riconoscendo promesse di rendimento irrealistiche.
L’impegno di Altroconsumo per tutelare i risparmiatori
Come in tanti altri aspetti della vita quotidiana, Altroconsumo vuole essere dalla parte del consumatore anche quando si parla di risparmio. Per questo, abbiamo predisposto un servizio che li aiuti a migliorare i due aspetti più “carenti” dei tre analizzati dall’OCSE: la conoscenza in senso stretto e i comportamenti che si adottano. Tutto questo, “riassunto” nell’offerta Easy to Invest, che da oggi è disponibile per la sottoscrizione.
Partiamo dalla conoscenza in senso stretto: gli abbonati a Easy to Invest avranno accesso alla “Academy” di Altroconsumo Investi con una serie di lezioni e video semplici e facilmente fruibili, con cui migliorare le proprie competenze: dalle caratteristiche dei vari prodotti finanziari, ai metodi per gestire le entrate e le uscite, dal mutuo alla pensione… in altre parole, una panoramica completa sul funzionamento del mondo del risparmio e degli investimenti.
Easy to Invest: uno strumento pratico
Ma la teoria non basta, va anche messa in pratica: per questo, Easy to Invest offre anche l’accesso a consigli concreti e semplici da seguire sulla gestione della liquidità tramite conti correnti e conti deposito, classifiche sui migliori prodotti di investimento dalle obbligazioni agli Etf, consigli pratici su come prepararsi alla pensione, su come costruire un futuro sereno per i propri figli, su come non far pesare più del necessario le spese del mutuo… insomma sul bilancio familiare a tutto tondo, non solo investimenti. Perché non è solo chi ha grandi capitali a doversi preoccupare della gestione delle proprie finanze: anzi, è proprio dalle basi e dalle piccole cifre che si comincia a costruire.
E per venire incontro ancora di più ai giovani, tutto questo è facilmente fruibile in modalità digitale, sia tramite il sito www.altroconsumo.it/Investi sia tramite un’app dedicata proprio a Altroconsumo Investi.
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