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E ora anche la classe media inizia a fare fatica ad arrivare a fine mese

Scende di quasi tre punti il Termometro Altroconsumo, che misura la capacità delle famiglie di affrontare le spese di tutti i giorni. Per ciascun ambito di spesa da noi indagato calano le famiglie che riescono ad affrontare le spese con facilità, spia che l'impoverimento ora lambisce la classe media. Il Covid è in recesso, ma le difficoltà aumentano. In Italia e in Europa.

15 marzo 2022
calcolatrice penna e scontrini

Prima ancora che la guerra in Ucraina, con il suo carico di dolore e preoccupazione, facesse capolino all'orizzonte, il Termometro Altroconsumo ha segnalato che il tempo volgeva al peggio: nel 2021 è calato di quasi tre punti l'indice che misura le condizioni economiche delle famiglie italiane, mostrando un netto peggioramento, che lo porta al valore più basso mai raggiunto da quando Altroconsumo svolge questa inchiesta periodica (2018).

Il Termometro Altroconsumo 2021 registra infatti una peggioramento della capacità delle famiglie di sostenere le spese principali rispetto al 2020: Da un anno all’altro l’indice cala di 2,7 punti passando da 48,9 (2020) a 46,2 (2021).

L’andamento al ribasso ci accomuna agli altri Paesi del network Euroconsumers in cui è stata svolta l’indagine: Belgio, Portogallo e Spagna.

L'anno scorso, in piena crisi Covid, il Termometro Altroconsumo aveva rilevato come dato principale una divaricazione della situazione economica delle famiglie italiane: la nostra inchiesta annuale, che “prende la temperatura” al Paese, nel 2020 aveva infatti registrato un aumento sia di chi dichiarava di non avere alcun problema nell’affrontare le spese principali sia di chi dichiarava di avere problemi gravi. Per semplificare, aumentavano sia i ricchi, sia i poveri. Per l'indagine sulla capacità di spesa degli italiani del 2023 le prospettive non sono migliori: sono sempre di più le famiglie con problemi economici, anche tra quelle della classe media.

Si impoverisce la classe media

Nel 2021 le risposte tracciano un quadro diverso: quello che colpisce è soprattutto il calo, per tutti gli ambiti principali, delle famiglie che affermano di avere potuto sostenere le spese con facilità. Un segnale di impoverimento della classe media.

Nel complesso, le famiglie che hanno avuto difficoltà per almeno uno dei principali settori di spesa sono il 65%, due su tre.

Il 5% degli italiani dichiara che la propria famiglia ha avuto difficoltà per ciascuno dei sei ambiti di spesa analizzati (abitazione, salute, alimentazione, mobilità, tempo libero, istruzione), evidenziando gravi difficoltà economiche. Solo una famiglia su tre (35%) non ha avuto difficoltà per alcun ambito di spesa nel corso del 2021.

Il caro bollette colpisce

Da notare anche l’aumento rilevante rispetto al 2020 delle famiglie che si sono ritrovate in difficoltà a pagare le bollette (+10%), un dato preoccupante, se pensiamo che si prevede un’ulteriore crescita dei prezzi.

Le altre voci per cui aumentano maggiormente, rispetto all'anno precedente, le famiglie in difficoltà sono le spese per l’automobile (+9%) e le cure dentistiche (+6%).

«Dopo la sospensione legata alla pandemia di tante attività», commenta Marco Anelli, responsabile delle inchieste statistiche di Altroconsumo «i nodi sono venuti al pettine al momento della ripresa; le famiglie non solo hanno patito le conseguenze della diminuzione di entrate registrata a causa della crisi, che avevamo già visto l’anno precedente, ma si trovano anche, probabilmente, a dover affrontare spese che erano state rimandate o sospese: ad esempio, perché si è ripreso ad andare a lavorare in auto o si sono affrontate cure dentistiche procrastinate per il lockdown, per citare alcune delle voci che segnalano il maggiore aumento delle difficoltà».

L'effetto Covid si è sentito

Una famiglia su tre (33%) ha subìto una riduzione dei propri introiti rispetto al 2020 per causa della crisi coronavirus. In quasi la metà di questi casi (46%) il calo è legato a un periodo di inattività professionale, nel 39% a un calo di salario o introiti da lavoro. Questo provoca un aumento delle difficoltà a sostenere tutte le dimensioni di spesa analizzate.

E il futuro? Incerto

In lieve calo anche la capacità di risparmio delle famiglie, per il 37% risparmiare nel corso del 2021 è stato molto difficile o impossibile, in generale hanno avuto difficoltà a mettere soldi da parte il 68% degli intervistati. Solo il 9% dichiara che è stato semplice farlo.

Gli italiani prevedono un ulteriore peggioramento della situazione nel 2022,un intervistato su tre (35%) ritiene che la sua famiglia avrà più difficoltà a sostenere le spese nel 2022. Solo il 19% invece prevede che sarà più facile.

Dal punto di vista del risparmio le previsioni sono in leggero peggioramento, ma sostanzialmente stabili, il 71% ritiene che sarà difficile per propria famiglia mettere soldi da parte nel corso del 2022 rispetto all'anno precedente. Solo il 6% pensa che non avrà problemi a farlo.

Non si riduce il divario Nord-Sud

Osservando il valore dell’indice nelle diverse aree del Paese, si nota - così come nelle precedenti edizioni - un aumento delle difficoltà scendendo da Nord a Sud. La situazione migliore risulta quella delle famiglie residenti nel Nord-Ovest, la peggiore quella di chi vive nel Sud e nelle Isole.

Al Sud risulta particolarmente alta (10%) la percentuale di famiglie in grave difficoltà economica nel 2021.

Le regioni "ricche", in cui si registra un valore dell’indice significativamente superiore alla media sono: Liguria, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. Quelle in cui al contrario la situazione risulta inferiore alla media sono: Calabria, Abruzzo, Sicilia, Campania, Marche e Umbria.

C’è una sensibile differenza anche tra aree urbane e rurali: la situazione è migliore per le famiglie che risiedono in città.

Lo studio difende dalla povertà

Il titolo di studio si conferma un fattore importante, le famiglie in cui entrambi i partner hanno un titolo universitario (per un valore dell'indice pari a 52,6 per questo gruppo) mostrano una capacità di affrontare le spese decisamente superiore rispetto a quelle in cui nessuno dei due partner ha ottenuto la laurea (valore dell'indice 42,9).

La situazione delle famiglie composte da pensionati - in coppia (53,3) o single (51,4) - appare relativamente agevole. Al contrario i single fino a 35 anni mostrano difficoltà (42,3). Critica la situazione delle famiglie in cui uno dei partner è disoccupato (valore dell'indice 37,0).