Istituzioni: quanto ci fidiamo di loro?
Ne leggiamo sui giornali oppure abbiamo a che fare con loro nella nostra vita quotidiana, ma quanto ne sappiamo e che livello di fiducia abbiamo nelle istituzioni? Dalle Forze Armate all’Organizzazione Mondiale della Sanità, dalle case farmaceutiche al Parlamento, dalla Rai al sistema giudiziario, ecco quanto ne sanno gli italiani e quanto si fidano del loro operato.

Polizia, Forze armate, Servizio sanitario nazionale e organizzazioni di consumatori promossi dagli italiani con la sufficienza. A rivelarlo è un’indagine condotta tra marzo e aprile 2021, in collaborazione con altre associazioni di consumatori europee, e che ha coinvolto un campione di 1.213 italiani tra i 18 e i 75 anni, distribuiti come la popolazione generale per genere, età, livello di istruzione e area geografica.
In cima alla lista delle istituzioni che abbiamo proposto per una valutazione troviamo Polizia e Forze armate, che superano la sufficienza nel giudizio di fiducia espresso dagli intervistati. Segue il Servizio sanitario nazionale, a lungo al centro delle cronache drammatiche nell’ultimo anno e mezzo, che merita un 6 pieno, alla pari con le organizzazioni di consumatori, tra cui Altroconsumo. Non raggiunge il 6 (su 10), ma ci va vicino il sistema della Pubblica Istruzione, anch’esso messo a dura prova dal Covid, con molti mesi di didattica a distanza, rientri intermittenti e una dispersione scolastica che è aumentata in seguito alla pandemia.
Bocciati senza appello
Non se la cavano bene altre istituzioni che si trovano tutte sotto la soglia della sufficienza. Finiscono in un’ampia zona grigia diverse organizzazioni internazionali, dal Parlamento europeo alle Nazioni unite, all’Oms. Non si salva la Chiesa (che non raggiunge il 5), e nemmeno i mezzi di comunicazione, giornali, media digitali e televisioni, inclusa la tv pubblica. Ancora più in basso troviamo la Commissione Europea, in pratica il governo dell’Unione, il Parlamento italiano e infine il nostro sistema giudiziario, che chiude la classifica con un voto di 4,4 su 10.
OMS questa sconosciuta
Oltre a sondare il gradimento, in termini di fiducia accordata alle diverse istituzioni proposte, abbiamo voluto anche capire quale sia il livello di conoscenza dei meccanismi che stanno alla base del funzionamento di alcune di esse. Si è rivelato particolarmente interessante l’approfondimento sull’Organizzazione mondiale della Sanità, di cui tanto abbiamo sentito parlare nei mesi trascorsi per il suo ruolo nella lotta alla pandemia. La conoscenza di questo organismo è a dir poco scarsa in molte delle persone intervistate e una serie di false credenza contribuisce a spiegare perché molti nutrano verso l’Oms una ben scarsa fiducia.
Il 49% degli intervistati è erroneamente convinto che l’Oms sia un’organizzazione non governativa e uno su cinque (20%) crede che sia finanziata principalmente dall’industria farmaceutica, il che non è vero. Poco meno della metà dei partecipanti (48%) sa che l’Oms raccomanda ogni anno la composizione dei vaccini contro il virus dell’influenza, quasi altrettanti però (44%) credono, sbagliando, che l’Oms possa imporre politiche sanitarie che devono poi essere attuate dai governi nazionali. Ma a dare veramente la misura della confusione che regna sotto il cielo sono altri due dati: il 69% degli intervistati ammette di ignorare quali siano il ruolo e la missione dell’Oms, e il 73% non sa quali attività svolge.
Giustizia oscura
Abbiamo sottoposto ai partecipanti all’indagine alcuni quesiti anche sul sistema giudiziario italiano, per capire quanto ne sappiano i cittadini del suo funzionamento, per poi sondare, con domande dirette, quanto credono di conoscerla. Il quadro che emerge è piuttosto deprimente. La stragrande maggioranza del campione (78%), è convinta che ogni persona che commette un reato (anche omicidio) abbia diritto ad avvalersi di un avvocato pagato dallo Stato, confondendo l’avvocato d’ufficio con il gratuito patrocinio, che spetta solo in presenza di determinate condizioni di reddito. Circa metà degli intervistati reputa vero, o non sa dire se sia vero o falso che, di fronte a un interesse nazionale, il governo possa annullare una decisione del tribunale. Ovviamente è falso. Alla fine solo il 15% del campione dimostra una buona conoscenza del sistema giudiziario nazionale.
L’elemento di sfiducia che incontra il più ampio consenso riguarda la sua capacità di gestire i processi in tempi ragionevoli: non ci conta l’82% degli intervistati. Scarsa è anche la fiducia nell’indipendenza del sistema giudiziario (espressa dal 68%) e sulla sua capacità di punire i reati minori (70%) e quelli gravi (59%).
Focus sulle aziende
Abbiamo infine chiesto agli intervistati di rivolgere la propria attenzione verso 25 aziende tra le più rappresentative di diversi settori, dall’automotive alle telecomunicazioni, dalle grandi catene commerciali al settore alimentare, e di dare anche a ciascuna di loro un “voto di fiducia”. Due colossi di internet, Google e Amazon, dominano la classifica. Meno apprezzate sono state Apple e soprattutto Facebook. Si collocano bene due grossi marchi presenti in tutte le città con punti vendita di grandi superfici, come Ikea e Decathlon, e posizionate piuttosto in alto troviamo anche Microsoft e Netflix.
Non raggiungono la sufficienza le aziende di telefonia a partire da Tim e scendendo giù fino a Fastweb. Chiude la lista Astra-Zeneca, la società inglese che ha creato un vaccino anti-Covid a vettore virale al centro di molte polemiche per i possibili, ancorché rarissimi, effetti collaterali. La pessima pubblicità frutta all’azienda un 5 in pagella.