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Green deal europeo: stop al fossile per un 2050 a emissioni zero

Riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, stop alla vendita di veicoli a benzia e diesel dal 2035, più colonnine di ricarica per auto elettriche sul territorio europeo (almeno una ogni 60Km) e produzione di energia da fonti rinnovabili del 40% entro il 2030. Queste le linee guida del Green deal, il piano Europeo per azzerare le emissioni entro il 2050 presentato ieri da Ursula von der Leyen. Una sfida che Altroconsumo ha già accettato e sta portando avanti con inchieste e progetti.

  • di
  • Luca Cartapatti
15 luglio 2021
  • di
  • Luca Cartapatti
Green deal europeo

Bisogna dire addio alle fonti fossili e all'economia che gira loro attorno per raggiungere l'obbiettivo che si è imposta l'Europa nella lotta al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. E l'obbiettivo è ambizioso: solo 29 anni per arrivare a un'Europa senza emissioni.

La guerra alle emissioni di CO2, che passa da innovazione, energia pulita ed economia circolare, prende forma in un piano completo, condiviso dai Paesi dell'Unione; una serie di impegni che diventano legge, vincolando gli Stati membri a trovare soluzioni a stretto giro per il raggiungimento dell'obbiettivo comune.

Nelle parole della presidente della Commissione Europea che ha presentato ieri il Green deal Ue, c'è la consapevolezza che l'energia da fonti fossili ha le ore contate, ma anche che questa accelerazione verso il cambiamento non deve ricadere solo sulle spalle dei cittadini.

Stop alle auto diesel e benzina

Le tappe del maxi pacchetto sono presto dette: riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030, per arrivare al 2050 con un'Europa a emissioni zero. Per raggiungere questo obbiettivo la rivoluzione più impattante passa per una netta accelerazione del processo di "elettrificazione" del parco auto, ormai in moto da alcuni anni. Le auto a combustibile fossile verranno gradualmente sostituite da quelle a emissione zero (al momento elettriche o a idrogeno) ed entro il 2035 non saranno più vendute auto a benzina e diesel.

Una transizione che però non dovrà ricadere solo sui consumatori: in previsione c'è un "fondo sociale per il clima" nel quale saranno versati circa 70 miliardi in 7 anni (provenienti dagli introiti del mercato della CO2) e che servirà a finanziare al 50% l'acquisto di auto elettriche, a idrogeno o a qualsiasi altra tipologia di propulsione a impatto zero che possa essere messa sul mercato nei prossimi anni. Un fondo che servirà anche a co-finanziare la riqualificazione energetica degli edifici.

Auto elettriche e il problema del rifornimento

Il passaggio da un parco auto a combustione fossile a uno in prevalenza elettrico comporta tutta una serie di problematiche che devono trovare una soluzione. Prima fra tutte l'attuale inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica. In tutta Europa ci sono solo 226 mila punti di rifornimento per le auto elettriche e 7 su 10 si trovano in Germania, Francia e Paesi Bassi. Paesi come l'Italia sono al momento indietro in quanto a infrastrutture di ricarica, come ha dimostrato una nostra recente inchiesta sul campo.

 

Delle 13.700 colonnine a gennaio 2021 presenti sul nostro territorio, solo una piccola parte copre le strade statali e sono quasi assenti in autostrada. Solo i centri urbani sono coperti bene, ma ciò non basta a incentivare l'acquisto di un'auto elettrica, anche perché la maggior parte di queste colonnine è a ricarica standard, ovvero se la batteria è sotto il 20% richiede dalle 3 alle 5 ore per essere caricata (contro l'ora e mezza di una colonnina "fast" ancora troppo poco diffusa).

Per queste stesse ragioni, il piano europeo del Green deal imporrà agli Stati membri di espandere la capacità della rete di ricarica sul proprio territorio, in maniera proporzionale all'aumento delle vendite delle auto elettriche. Insomma più colonnine, a intervalli regolari sulle principali strade e autostrade, fino ad arrivare ad averne una ogni 60 km. Una rete grande e affidabile è certamente un incentivo all'acquisto di un'auto elettrica.

Elettrico più conveniente del fossile

Eppure, al netto dell'inadeguatezza della rete di ricarica, l'acquisto di un'auto elettrica è già oggi più conveniente di quello di un'auto a benzina o diesel. Questi conti li abbiamo fatti nell'ambito di un recente studio, svolto a livello europeo con le altre organizzazioni di consumatori (e finanziato dalla European Climate Foundation) sui costi totali da sostenere per essere proprietari di un mezzo: prezzo di acquisto, rifornimenti, manutenzione, tasse e assicurazione. Anche lungo tutto il prossimo decennio l’elettrico sarà la tipologia di auto più conveniente, e questo vale tanto per le auto nuove quanto per quelle di seconda e terza mano.

Ridurre i consumi di carburante: già oggi si può

Come abbiamo visto, il rinnovamento del parco auto europeo non avverrà tutto in una volta. La transizione sarà graduale (anche se il tempo è poco). Le auto a benzina e diesel in circolazione non spariranno dall'oggi al domani né, come ha dichiarato anche la presidente della Commissione Europea, verrà proibito loro di circolare: saranno semplicemente sostituite con quelle elettriche e meno inquinanti. 

In questa fase però è importante che anche i consumatori e i possessori di auto a combustione fossile facciano la loro parte. Consumare meno carburante è la strada; e non solo per risparmiare i soldi della benzina, ma anche perché il consumo di carburante va di pari passo con l'emissione di CO2. Più carburante si utilizza e più si inquina. I consumi di carburante dichiarati dai produttori non corrispondono quasi mai a quelli reali: e sapere quanto consuma davvero la propria auto è il primo passo per imparare a tenere sotto controllo sprechi ed emissioni. Adottare comportamenti che aiutano a risparmiare carburante e a produrre meno CO2, poi, è il contributo che ognuno di noi può dare nel quotidiano al raggiungimento degli obbiettivi del Green deal europeo.

Proprio per questo abbiamo deciso di prendere parte (come capofila) al progetto europeo Mile21, che aiuta i consumatori a tenere sotto controllo i consumi di carburante e quindi anche le emissioni di CO2. Iscrivendosi gratuitamente alla piattaforma di Mile21 e annotando rifornimenti e chilometri percorsi è possibile scoprire i reali consumi ed emissioni della propria vettura. Una serie di consigli e dritte personalizzate in base al proprio stile di guida, aiutano poi l'utente a migliorare i propri comportamenti al volante e ad abbandonare le cattive abitudini che fanno solo danni al portafoglio e all'ambiente.

Energia più pulita entro il 2030

Ma il rinnovamento del parco auto non è il solo mezzo per centrare l'obbiettivo dell'abbassamento delle emissioni di CO2 nel 2030. Entro quella data l'Europa vuole raddoppiare la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili: il target fissato è del 40% di energia da fonti green entro i prossimi 9 anni. Perché se è vero che le auto elettriche sono a emissione zero, è altrettanto vero che non tutta l'energia elettrica viene prodotta a impatto zero sull'ambiente. Tutti gli Stati membri saranno quindi impegnati a mettere in campo specifici interventi per estendere questo obbiettivo a tutti gli ambiti di loro competenza, dal trasporto al riscaldamento, dal condizionamento dell'aria all'edilizia, fino all'industria.