Come funzionano le ferie: maturazione, calcolo e regole
Le ferie sono un diritto dei lavoratori sancito dalla Costituzione. Ma sai davvero come si maturano? E lo sai che possono essere revocate o sospese solo in casi eccezionali? Sai anche cosa si può fare se ti ammali durante le ferie? Tutto quello che devi sapere sul periodo più desiderato dai lavoratori.

Un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Le ferie sono un periodo di riposo irrinunciabile per ogni cittadino e che l'azienda è obbligata a pagare. Nessun contratto di lavoro può sottrarle e nessuna clausola può annullarle. Le ferie, del resto, migliorano il nostro benessere e la nostra vita personale perché sono il momento in cui possiamo dedicarci alla famiglia. La legge stabilisce i principi generali e inderogabili ma è al contratto collettivo che bisogna guardare per avere tutte le informazioni per usufruire delle ferie.
La legge italiana stabilisce che ogni lavoratore ha diritto a un periodo minimo di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane per ogni anno lavorato. Le ferie maturano progressivamente mese per mese, la quantità dipende dal CCNL. Se il contratto prevede 24 giorni all'anno, ad esempio, ne matureremo due al mese. In accordo con il datore di lavoro, però, si può usufruire anche delle ferie non ancora maturate. Le ferie maturano anche nei giorni di malattia, maternità e nel periodo di prova e in cassa integrazione ad orario ridotto. Salvo che il contratto collettivo (CCNL) non preveda diversamente, i giorni di ferie non maturano durante il periodo di cassa integrazione a zero ore.
Torna all'inizioFerie e contratto di lavoro applicato
Il periodo di ferie concesso a ciascun lavoratore è stabilito dal contratto collettivo nazionale CCNL applicato dall’azienda. Il contratto indica le ferie in termini di settimane, giorni di calendario, oppure in giorni lavorativi. Ogni settore ha regole specifiche e diverse, ogni dipendente deve fare riferimento al proprio CCNL per conoscere gli accordi applicati alla sua attività lavorativa.
Come funzionano le ferie
Se i giorni di ferie spettanti a ciascuno sono stabiliti dalla legge e dal contratto collettivo nazionale CCNL applicato dal datore di lavoro, i giorni di ferie realmente “usufruibili” dal lavoratore sono proporzionali alle giornate effettivamente lavorate, o considerate tali. Infatti, si parla di ferie “maturate“ perché il costo delle ferie deve essere coperto da una parte di retribuzione guadagnata dal lavoratore nelle giornate effettivamente lavorate.
Chi decide le ferie
Spetta all’imprenditore determinare il periodo di ferie sulla base delle esigenze aziendali e tenendo conto delle necessità dei lavoratori e sempre nel rispetto della legge e del CCNL, ma non ci sono disposizioni rigide o una legge che stabilisca.
Quanti giorni di ferie può decidere il datore di lavoro
Quante ferie può decidere il datore di lavoro? Certo è che, nell’organizzare i giorni di ferie, il datore di lavoro deve tenere conto degli interessi dei lavoratori e delle loro richieste (art.2109 c.c.) e non può negare le ferie senza una valida motivazione, in ogni caso il datore di lavoro è tenuto a comunicare al lavoratore il periodo stabilito per le ferie con un preavviso utile a consentire al lavoratore di organizzarsi. Fasi e cicli di lavoro e riposo possono essere determinati anche d’accordo con le rappresentanze sindacali, mentre il lavoratore deve indicare il periodo entro il quale intende usufruire delle ferie e il datore di lavoro deve dare l’autorizzazione se non può dimostrare di avere validi motivi per negarla. Dunque, non ha senso chiedere quanti giorni di ferie può decidere il datore di lavoro.
Quanti giorni di ferie puoi chiedere
La durata delle ferie è stabilita dalla legge, dai singoli CCNL e dagli usi. Il datore di lavoro decide l'assegnazione del periodo di ferie dopo aver sentito il lavoratore in base all'art.2109 del Codice Civile. Salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, il periodo annuale di ferie va goduto per almeno 2 settimane consecutive nel corso dell'anno di maturazione e per le restanti 2 settimane, nei 18 mesi successivi al termine di maturazione. Non è possibile differire la fruizione oltre i 18 mesi successivi, se non in caso di eventi sospensivi quale la prolungata malattia o la maternità e nella fruizione delle ferie vanno imputate per prime quelle maturate prima.
Nel rispetto della contrattazione collettiva o del regolamento interno, il datore può chiedere una programmazione annuale anticipata e imporre la chiusura collettiva in un determinato periodo. É illegittimo rifiutare sistematicamente le ferie richieste da un lavoratore in assenza di valide ragioni. Così come dare giorni di ferie a singhiozzo, per esempio, un giorno a settimana per più settimane.
Quante volte il datore di lavoro può rifiutare le ferie
La legge non fissa un numero massimo di volte in cui il datore può rifiutare le ferie, ma ogni rifiuto deve essere giustificato da esigenze concrete e non può essere arbitrario o discriminatorio. Il datore può rifiutare la richiesta di ferie solo se sussistono validi e comprovati motivi di servizio, cioè reali esigenze aziendali che rendono indispensabile la presenza del lavoratore per garantire il funzionamento regolare dell’impresa. Un rifiuto immotivato o reiterato senza fondamento può configurare un comportamento illecito, come il mobbing, con conseguenti azioni legali da parte del lavoratore. Il datore di lavoro è obbligato a comunicare le motivazioni del rifiuto e a proporre un periodo alternativo per fruire delle ferie. Se il datore nega le ferie senza giustificazioni valide, il lavoratore può rivolgersi alla Direzione Territoriale del Lavoro, che può sanzionare l’azienda.
Maturazione e calcolo delle ferie
La maturazione delle ferie non è automatica, ma dipende dalla presenza effettiva del lavoratore. Vediamo in quali casi i giorni di assenza incidono o meno sul calcolo delle ferie.
Come si maturano le ferie
Come si è detto, la maturazione delle ferie è proporzionale ai giorni effettivamente lavorati. Si considerano giorni lavorati anche i giorni di assenza che non dipendono dalla volontà del lavoratore, ma dalla legge o da uno stato di necessità, di conseguenza, sono produttive di ferie anche la malattia, l’infortunio e le astensioni obbligatorie dal lavoro come i congedi parentali.
Se invece il dipendente non lavora per l’intero periodo previsto dal suo contratto (ad esempio si licenzia o usufruisce di un aspettativa non retribuita, il datore di lavoro può attuare una riduzione di giorni di ferie proporzionale al servizio effettivamente prestato. Se, al contrario, il rapporto di lavoro viene a cessare e il lavoratore ha già usufruito di ferie non ancora maturate, il datore di lavoro può attuare le relative trattenute in busta paga.
Come si calcolano le ferie
Le ferie si calcolano in base ai giorni o alle ore di lavoro effettivamente svolti dal dipendente. La legge prevede un minimo di quattro settimane all’anno, ma i contratti collettivi possono stabilire periodi più lunghi. In genere, per ogni mese lavorato si maturano circa 2,2 giorni di ferie. Se la retribuzione è oraria, le ferie si calcolano moltiplicando le ore maturate per la paga oraria
Come sapere quante ferie ho a disposizione?
Quante ferie si maturano in un anno?
Qui riportiamo la situazione delle ferie in giorni o ore, presupponendo che il contratto preveda 28 giorni di ferie, suddividendole in quattro diverse caselle: ferie maturate, ferie godute, ferie residue dell’anno in corso e ferie residue dell’anno precedente. A seconda della forma scelta dall’azienda, la busta paga riporta un conteggio mensile delle ferie maturate fino a quel momento, oppure un conteggio annuale che contempla anche le ferie non ancora maturate.
Ferie Maturate | Ferie Godute | Ferie Residue | Ferie residue anno precedente |
---|---|---|---|
28 | 0 | 28 | 6 |
Quante ferie si maturano in un mese?
Come abbiamo visto, le ferie si maturano progressivamente mese per mese. La quantità esatta dipende principalmente dal Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) applicato, che stabilisce il totale annuo spettante.
Per calcolare quante ferie si maturano in un mese, si divide il totale annuo di ferie previsto dal CCNL per il numero di mesi considerati lavorati (solitamente 12). Questo porta a una maturazione che si aggira tipicamente intorno ai 2,2 giorni al mese, anche se può variare (ad esempio, 2 giorni o 2,33 giorni a seconda del contratto).
Ferie Maturate | Ferie Godute | Ferie Residue | Ferie residue anno precedente |
---|---|---|---|
2.33 | 0 | 2.33 | 6 |
La maturazione mensile è legata alla presenza effettiva del lavoratore, ma include anche giorni di assenza considerati lavorati (come malattia o maternità).
Quanti giorni si maturano al mese in caso di part-time? Per i lavoratori part-time la situazione cambia se si tratta di part-time orizzontale o verticale. I lavoratori in part-time orizzontale maturano lo stesso numero di ore o giorni di ferie dei colleghi a tempo pieno. Quelli in part-time verticale maturano le ferie in proporzione all'attività lavorativa effettivamente svolta.
Retribuzione e tassazione delle ferie
Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore, ma spesso ci si chiede come vengano retribuite e quale trattamento economico spetti sia durante il periodo di riposo sia in caso di ferie non godute. Vediamo nel dettaglio come funziona il pagamento delle ferie e quali regole stabilisce la legge.
Quanto vengono pagate le ferie
Sono pagate esattamente come le giornate lavorate, se il lavoratore è retribuito ad ore bisogna moltiplicare la paga oraria per le ore di ferie fruite. E come vengono pagate le ferie? Come per le ore effettivamente lavorate, anche sulle ferie vengono versati i contributi previdenziali.
Quanto vengono pagate e tassate le ferie non godute
Anche le ferie non godute sono retribuite e tassate come le giornate lavorate. Tuttavia, per evitare che i lavoratori rinuncino al periodo di riposo obbligatorio, la legge stabilisce che le ferie possono essere pagate solo in caso di cessazione del rapporto di lavoro, infatti, il D.Lgs. n. 66/2003 ha introdotto il divieto di monetizzazione del periodo di ferie corrispondente alle quattro settimane garantite per legge. Per quanto riguarda invece quanto vengono tassate le ferie non godute, anch'esse sono retribuite e tassate come le giornate lavorate.
Torna all'inizioDomande frequenti
Rispondiamo alle curiosità più frequenti in tema ferie.
Come chiedere le ferie al capo?
Ogni azienda segue delle modalità proprie per la richiesta e l’approvazione delle ferie che vanno rispettate curando tuttavia, che richiesta e autorizzazione siano fatte per iscritto. La richiesta deve riportare con precisione il periodo di inizio e fine delle ferie, non è previsto un preavviso minimo; tuttavia, è consigliabile inviare la richiesta con sufficiente anticipo soprattutto se il periodo individuato può creare qualche difficoltà organizzativa. Non è, invece obbligatorio dichiarare il motivo per il quale chiede le ferie.
Cosa succede se mi ammalo in ferie?
Hai trascorso le tanto agognate ferie a letto invece che in spiaggia senza comunicarlo al datore di lavoro? Male. Non tutti sanno che si possono interrompere le ferie e far subentrare la malattia, per non aggiungere al danno anche la beffa. Si possono sospendere le ferie comunicandolo al datore di lavoro e seguendo poi la normale procedura per il caso di malattia (certificazione medica, indicazione del luogo di reperibilità e rispetto delle fasce orarie di controllo). La legge riconosce il diritto alla sospensione delle ferie anche in caso di ricovero in ospedale di un figlio piccolo (fino a tre anni). Limita però tale diritto a un massimo di cinque giorni lavorativi se il bambino ha un’età compresa tra tre e otto anni.
Il datore di lavoro può revocare le ferie?
Il datore di lavoro può revocare le ferie accordate solamente se ci sono reali ragioni organizzative e di servizio, come l'assenza imprevista di altri lavoratori, un picco improvviso di lavoro o una riorganizzazione aziendale non prevista. Solo in caso di estrema necessità le ferie si possono sospendere. In questo caso l'azienda dovrà rimborsare eventuali spese sostenute dal lavoratore per pagare le ferie e le le spese di rientro.
Cosa sono le ferie solidali?
La legge dà la possibilità di inserire nei contratti collettivi e negli accordi aziendali le cosiddette "ferie solidali" cioè la possibilità per il dipendente di cedere a titolo gratuito le ferie aggiuntive che il contratto stesso prevede a un collega che deve assistere i figli minori o che abbia bisogno di cure mediche.