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Bonus Mobili 2025: come funziona, cosa si può detrarre e come inserirlo nel 730

Il bonus mobili è valido ancora solo per il 2025 e prevede la possibilità di detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici green destinati all’arredamento di un immobile su cui si è fatta una ristrutturazione nel 2024 o quest’anno. Vediamo come ottenerlo.

Con il contributo esperto di:
06 giugno 2025
coppia sposta poltrona

Il bonus mobili e grandi elettrodomestici arriva a scadenza nel 2025, infatti a partire dal 2026 non sarà più possibile effettuare nuovi acquisti agevolati, ma si potrà continuare a detrarre le rate di spesa sostenuta entro la fine di quest’anno. Il bonus permette di recuperare in 10 anni il 50% della spesa sostenuta entro un massimo di 5 mila euro.

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Cos'è e come funziona il Bonus Mobili

Il bonus è collegato agli interventi di ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari o su parti comuni condominiali. Permette di detrarre le spese sostenute per mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo dell’immobile.

Non è necessaria una corrispondenza tra l’ambiente ristrutturato e il bene acquistato: ad esempio, si può acquistare un televisore anche se si è ristrutturato il bagno.

Se la ristrutturazione riguarda parti comuni condominiali, la detrazione spetta per l'acquisto di mobili destinati all'arredamento delle parti comuni, non alle singole unità abitative che compongono il condominio.

Il bonus spetta anche se si è sostenuta solo una parte delle spese di ristrutturazione, ad esempio pagando l’onorario del professionista o gli oneri di urbanizzazione.

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Requisiti per accedere al bonus

Per ottenere il bonus mobili si devono rispettare alcuni requisiti e, il più importante da verificare è l’aver iniziato i lavori di ristrutturazione della casa prima di effettuare l’acquisto di arredamento o grandi elettrodomestici.

Chi ha diritto alla detrazione: requisiti soggettivi

Può usufruire del bonus:

  • chi ha ristrutturato un immobile ad uso abitativo;
  • chi ha sostenuto anche solo una parte delle spese relative ai lavori;
  • chi ha richiesto il finanziamento per l’acquisto, purché la finanziaria paghi con mezzi tracciabili.

Quando si ha diritto al bonus mobili

La ristrutturazione deve avvenire nell’anno in corso o in quello precedente rispetto a quello in cui si acquistano i beni, con data di inizio lavori precedente all’acquisto.

La data di inizio lavori può essere dimostrata da titoli abilitativi come SCIA o CILA oppure da un’autocertificazione, nei casi in cui non siano richiesti permessi. Non è necessario il pagamento della ristrutturazione, nemmeno in acconto per dimostrare l’inizio lavori.

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Quali lavori permetto di accedere al bonus

Per poter detrarre il bonus mobili, bisogna aver effettuato lavori di:

  • manutenzione ordinaria o straordinaria di parti comuni di edifici condominiali;
  • manutenzione straordinaria su singole unità immobiliari;
  • restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su singoli immobili, su parti comuni condominiali o effettuati su interi fabbricati da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedono entro 18 mesi dal termine dei lavori all'assegnazione dell'immobile;
  • sismabonus;
  • superbonus.

Il limite di spesa si riferisce a ogni singola unità immobiliare oggetto di ristrutturazione anche nel caso di successivi e distinti interventi edilizi. Per valutare il raggiungimento del limite massimo di spesa, si considerano cumulativamente gli acquisti fatti nell'anno corrente e in quello precedente. Pertanto, per poter detrarre le spese sostenute nell'anno bisogna aver ristrutturato nell'anno precedente, anche con lavori che sono terminati nell'anno in corso, oppure nell'anno dell'acquisto.

Facciamo un esempio: se nel 2025 acquisti mobili o grandi elettrodomestici e hai fatto interventi di ristrutturazione nel 2024 (o iniziati nel 2024 e proseguiti nel 2025), l'importo massimo di spesa detraibile va calcolata al netto degli acquisti del 2024 per i quali hai già fruito del bonus per la stessa ristrutturazione. Se per i lavori di ristrutturazione hai optato per la cessione del credito o dello sconto in fattura hai comunque diritto al bonus mobili.

In caso di ristrutturazioni che comportano l'accorpamento di più unità immobiliari o la divisione di un immobile in due o più accatastati separatamente, il bonus mobili spetta per il numero di immobili registrato in catasto prima dell'intervento di ristrutturazione.

Lavori di ristrutturazione che non permettono di usare il bonus

Ci sono dei lavori di ristrutturazione che non permettono di usufruire della detrazione fiscale sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Ecco quali sono.

  • La ristrutturazione di parti comuni condominiali non consente ai singoli condomini, che fruiscono pro-quota della relativa detrazione, di acquistare mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità immobiliare facente parte del condominio.
  • Gli interventi consistenti nella realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
  • L’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
  • L'Ecobonus.
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Cosa rientra nel bonus mobili

Il bonus può esser usato per l’acquisto di:

  • Mobili nuovi, come: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione.
  • Grandi elettrodomestici nuovi, anche acquistati all’estero, tra cui:
    • Frigoriferi, congelatori (minimo classe F);
    • Lavatrici, lavastoviglie, lavasciugatrici (minimo classe E);
    • Forni (minimo classe A);
    • grandi elettrodomestici per i quali non è obbligatoria l’etichetta energetica. Fai attenzione perché dopo che sono state modificate le etichette energetiche, gli altri elettrodomestici agevolabili non sono stati inseriti in una classe minima che permette l'accesso al bonus, pertanto, conserva tutta la documentazione del produttore che indica quali siano gli standard di efficienza dell'elettrodomestico.

Sono incluse anche le spese di trasporto e montaggio, se pagate con mezzi tracciabili.

Tra i mobili agevolabili rientrano: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Tra i grandi elettrodomestici rientrano i grandi apparecchi di refrigerazione, i frigoriferi, i congelatori, altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito degli alimenti, le lavatrici, le asciugatrici, le lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, altri grandi elettrodomestici utilizzati per la cottura e l’ulteriore trasformazione degli alimenti, gli apparecchi elettrici di riscaldamento, i radiatori elettrici, altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare ambienti o letti e divani, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento come definiti dal DM 02/01/2013 e altre apparecchiature per la ventilazione e l’estrazione dell’aria.

Non sono agevolabili: porte, pavimenti (es. parquet), tende, tendaggi e complementi d’arredo. Il box doccia non rientra nel bonus mobili, in quanto considerato parte dell’immobile.

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Dove va inserito il bonus mobili nel 730

Il bonus mobili va indicato nel modello 730, quadro E – sezione III C, rigo E57, specificando l’ammontare delle spese sostenute.

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Documentazione da conservare

Per esser certi di poter certificare correttamente la spesa in caso di controllo del Fisco è necessario conservare per 15 anni (10 di rateazione più 5 per il controllo dell’ultima rata):

  • Fatture o scontrini parlanti, con: natura, qualità, quantità dei beni e codice fiscale. Gli scontrini privi di CF sono validi se riconducibili al contribuente (confrontando data, esercente, importo, carta usata). Se pagamento e intestazione sono a nomi diversi (es. coniugi) ricordarsi di annotarlo sulla fattura.
  • Ricevute di pagamento con carta o bonifico ordinario.
  • Documentazione sulla classe energetica, oppure attestazione che il prodotto è escluso dall’etichetta.
  • Autocertificazione che attesti: data di inizio lavori (se non richiesta SCIA o CILA) e utilizzo dei beni nell’immobile ristrutturato.
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Tipologia di pagamento e bonifico per accedere alla detrazione

Per il pagamento delle spese che danno diritto al bonus sono ammessi solo i mezzi di pagamento tracciabile, quindi, è possibile utilizzare il bonifico ordinario (non è necessario quello parlante per ristrutturazioni), la carta di credito o il POS. Non sono ammessi contanti e assegni bancari.

Quando si considera effettuato il pagamento

Per avere la certezza che l’acquisto sia stato fatto dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione ricorda che il pagamento si considera effettuato:

  • con bonifico: alla data dell’ordine del bonifico.
  • con carta: alla data di utilizzo, non quella dell’addebito.

Acquisti con finanziamento: cosa verificare

Il pagamento, sempre nel rispetto del vincolo temporale legato ai lavori di ristrutturazione, deve essere effettuato dalla finanziaria tramite mezzi tracciabili, e il contribuente deve possedere la ricevuta del pagamento e la fattura di acquisto.

Cosa scrivere nella causale del bonifico

Non essendo necessario l’utilizzo del bonifico parlante, è sufficiente che il bonifico sia ordinario e tracciabile. Per maggior chiarezza è sempre possibile far riferimento nella causale al numero e alla data di emissione della fattura. Torna all'inizio

IVA e aliquote applicabili

Ai fini del bonus mobili ed elettrodomestici si applica l’Iva al 22%. Infatti, gli acquisti vengono fatti direttamente dal contribuente non tramite l’impresa che effettua i lavori, come può avvenire in caso di ristrutturazioni in cui l’impresa acquista beni cui può applicare l’Iva al 10%.

Quando si applica l’IVA al 10% o al 22%

Ai fini della detrazione per il bonus mobili ed elettrodomestici non c’è differenziazione tra le aliquote, infatti, in questo caso non è possibile utilizzare il metodo dei “beni prevalenti” che viene applicato in caso di ristrutturazione edilizia quando il valore del bene (ad esempio gli infissi) supera quello della manodopera necessaria per installarli.

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Comunicazione all’ENEA

Se si intende utilizzare il bonus per l’acquisto di elettrodomestici è necessario inviare entro 90 giorni dall’installazione la comunicazione ad Enea che deve contenere:

  • i dati del contribuente;
  • dati dell’immobile;
  • potenza assorbita e classe energetica;

Va effettuata tramite il portale ENEA. Il mancato invio non fa decadere il diritto, ma è consigliabile effettuarlo.

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Domande frequenti

Bonus mobili senza ristrutturazione: è possibile?

 No, non è possibile ottenere il bonus se non si eseguono lavori di ristrutturazione. I mobili e gli elettrodomestici devono essere destinati a un immobile in cui sono stati fatti interventi edilizi.

Si può ottenere il bonus mobili senza CILA?

Sì, ma solo se l’intervento non richiede la CILA. In questo caso bisogna scrivere un’autocertificazione che confermi la data di inizio lavori.

Posso ottenere il bonus mobili anche in caso di finanziamento?

Sì, è possibile. L’importante è che la finanziaria paghi i beni con mezzi tracciabili e che tu conservi tutte le ricevute e le fatture.

Il mio condominio ha tinteggiato le scale, posso usare il bonus mobili per casa mia?

No, questa è una delle situazioni che escludono la possibilità di utilizzo del bonus mobili. Infatti, i mobili o gli elettrodomestici acquistati devono esser destinati all'arredo dell'immobile ristrutturato, quindi, in questo caso sarebbe utilizzabile il bonus mobili solo per acquisti destinati agli spazi comuni.

Ho ristrutturato il box, posso usare il bonus mobili per la casa?

Sì, se il box è una pertinenza della casa. Anche se il box è accatastato separatamente, il bonus può essere usato per arredare l’abitazione.

Cosa succede in caso di decesso del contribuente?

In questo caso, il bonus mobili non si trasferisce agli eredi. Le rate residue purtroppo vanno perse.

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