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Benzina, quanto è aumentata dal 1° dicembre? L'inchiesta tra i distributori

Nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre è scattato il dimezzamento del taglio delle accise su diesel e benzina. Ci si aspettava quindi un aumento netto alla pompa di 12,2 centesimi di euro al litro con la possibilità che qualche insegna speculasse con ulteriori rincari. Non è stato così: lo confermano i nuovi dati del Ministero e l'esperienza sul campo della nostra community ACmakers. Solo a Trieste, Bologna e Firenze aumenti poco più alti di quelli attesi.

  • contributo tecnico di
  • Paolo Cazzaniga
02 dicembre 2022
  • contributo tecnico di
  • Paolo Cazzaniga
Costo carburante

A differenza degli interventi sulle bollette (mantenuti pressoché identici rispetto a quelli adottati dal Governo precedente), nella nuova manovra finanzia non si fa alcun cenno alle misure per contenere il caro-carburante. La riduzione delle accise di 25 centesimi (30,5 con Iva) introdotte dal governo Draghi non è stata prorogata e di fatto è cessata nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre. Tuttavia una misura presente in un decreto ad hoc presentato a margine della manovra ha introdotto un'altra riduzione delle accise sui carburanti ma decisamente più contenuta: 15 centesimi (18,3 con Iva). Dalla mezzanotte del 1° dicembre, quindi, benzina e diesel hanno subito un aumento di ben 12,2 centesimi di euro al litro.

Quanto sono aumentati i carburanti nella notte

Ma è davvero aumentato così tanto il carburante rispetto al 30 novembre? Siamo andati ad analizzare i nuovi dati dell’Osservatorio Carburanti del Ministero e, grazie alla collaborazione delle persone che fanno parte della nostra community ACmakers, siamo andati anche a vedere qual è la reale situazione alla pompa e che tipo di variazioni di prezzo ci sono state nelle varie città italiane.

Il primo dato che emerge è che non c'è stata alcuna speculazione da parte delle insegne dei distributori: insomma praticamente nessuno ha approfittato del dimezzamento del taglio delle accise per aumentare ancora di più il prezzo dei carburanti. E anzi, viene confermata la tendenza al ribasso di questo ultimo periodo del cosiddetto "prezzo industriale" ovvero del prezzo nella materia prima al netto di imposte e tasse. In altre parole, c'è stato sì un aumento alla pompa di 12,2 centesimi di euro dovuto alla riduzione del taglio delle accise, ma grazie alla diminuzione del prezzo industriale, l'impatto per le tasche dei consumatori è stato meno importante di quello che ci si aspettava.

L'inchiesta sui prezzi e alla pompa

Abbiamo effettuato verifiche del prezzo e degli aumenti nelle principali città italiane: Torino, Genova, Milano, Verona, Trieste, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Cagliari. Con l’aiuto dei partecipanti alla nostra community ACmakers, poi, abbiamo raccolto informazioni anche relativamente ai centri minori, sparsi in tutto il territorio nazionale. Ma com'è allora la situazione nelle città italiane? E quali sono quelle che hanno visto gli aumenti più importanti?

Trieste, Bologna e Firenze le più care

Analizzando i prezzi della benzina e del gasolio nelle varie città abbiamo notato che quelle dove si sono registrati gli incrementi maggiori sono Trieste (+8,1%), seguita da Bologna (+8%) e da Firenze (+7,6%). In queste città l’incremento del prezzo medio della benzina è risultato superiore rispetto a quanto ci si attendeva (tra il 7 e il 7,5%). Per fare due conti, se a Trieste il 30 novembre si pagava un litro di benzina in media 1,655 euro, dalla mezzanotte del 1° dicembre lo stesso litro è passato a 1,788 euro. Analogamente a Bologna la benzina è passata da 1,662 euro a 1,796 euro allo scoccare della mezzanotte. Più contenuto il rincaro a Firenze, passato da 1,614 euro a 1,737 euro (ovvero un rincaro molto vicino a quei 12,2 centesimi dovuti alla diminuzione del taglio delle accise). Anche per il gasolio la città con l'incremento maggiore delle aspettative resta Trieste (+8%), seguita da Napoli e Bologna (rispettivamente 7,2 e 7,1%).

Al distributore con la community di ACmakers

Nelle altre città, invece, la situazione è piuttosto stabile o addirittura in ribasso, proprio in virtù del trend del prezzo industriale che abbiamo descritto poc'anzi. Una tendenza confermata anche dai consumatori che fanno parte della nostra community di ACmakers, sia nel caso delle rilevazioni avvenute nelle grandi città, sia nel caso di dati provenienti dai centri più piccoli.

Dalla loro esperienza sul campo, abbiamo potuto vedere come in alcuni casi il prezzo non sia affatto cambiato tra il 30 novembre e il 1° dicembre. Uno dei consumatori che hanno collaborato all'inchiesta ha proprio riportato il caso di un distributore a Molfetta, in provincia di Bari, che ha lasciato invariato il prezzo. In questo caso è possibile che la compagnia abbia assorbito l’aumento dell’accisa diminuendo il prezzo industriale (ovvero quello senza imposte), ma è anche possibile che l’assestamento sia in corso e le variazioni avvengano nelle prossime ore.

Di tutt'altro tenore invece l'esperienza riportata da alcuni consumatori nelle città più piccole (come ad esempio Grosseto). In molti casi viene riportato che l’incremento del prezzo della benzina tra il 30 novembre e il 1° dicembre è stato dell’8%, molto simile a quello rilevato anche dal Ministero nelle città che hanno avuto i rincari maggiori (Trieste, Bologna, Napoli e Firenze). 

Servono interventi duraturi

Insomma, quelle descritta dai consumatori sul campo e confermata anche dai dati ministeriali, è una situazione in cui l'impatto dell'aumento dovuto alla riduzione del taglio delle accise è mitigato da un calo del prezzo industriale del carburante. Sarà importante, però, capire l’evoluzione delle prossime giornate per vedere se la tendenza sarà confermata o meno.

Restiamo comunque convinti che, per evitare che futuri aumenti mettano nuovamente in crisi gli automobilisti e il settore dei trasporti, occorra intervenire in maniera strutturale sul prezzo di benzina e diesel. Serve un intervento duraturo agendo direttamente sull'Iva per tornare ai prezzi di inizio 2022. Chiedi con noi l’azzeramento dell’Iva sui carburanti.

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