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Benzina: sconto di 30 centesimi alla pompa prorogato fino al 21 agosto. E dopo?

Nonostante le difficoltà il Governo estende in extremis lo sconto di 30 centesimi alla pompa fino al 21 agosto. Una misura che costa circa 1 miliardo di euro al mese e che potrebbe non essere più prorogata, proprio nel pieno delle vacanze degli italiani. Ma quanto si paga oggi un pieno? E quanto si pagherebbe dopo il 21 agosto senza il taglio delle accise? Facciamo due conti. 

  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
  • di
  • Luca Cartapatti
19 luglio 2022
  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
  • di
  • Luca Cartapatti
Benzina riduzione 25 centesimi

L'esecutivo approva in extremis il prolungamento della misura che taglia le accise sul carburante di 25 centesimi al litro (30 centesimi al litro se si considera anche l'Iva). Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 21 agosto le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale di benzina, diesel, Gpl e metano. La misura sarebbe dovuta terminare il 2 agosto, proprio a ridosso delle partenze degli italiani per le ferie e la crisi di governo aveva messo in dubbio la possibilità di un ulteriore rinnovo. In queste ore è arrivata invece la proroga del provvedimento, ma limitata soltanto a una ventina di giorni: troppo poco per far partire gli italiani per le vacanze con un po' di tranquillità.

In una nostra recente inchiesta abbiamo dimostrato che, a causa dell'aumento esorbitante del prezzo dei carburanti (spesso davvero poco giustificato se non da ipotesi di speculazione), raggiungere in auto le località turistiche più frequentate dagli italiani costa oggi anche il 60% in più di quello che costava solo un paio di anni fa. E di certo non basta che l'Agenzia delle Entrate abbia da poco emanato una circolare in cui finalmente si chiariscono le modalità per ottenere e utilizzare il bonus benzina, i voucher da spendere direttamente alla pompa che le aziende private possono decidere di regalare ai propri dipendenti per aiutarli a sostenere gli enormi rincari di benzina e diesel di queste ultime settimane.

Ma a conti fatti, quanto costa un pieno oggi e quanto invece potrebbe costarci dopo il 21 agosto se il taglio delle accise di 30 centesimi non venisse più prorogato? Facciamo due conti sulla base degli ultimi dati forniti dal ministero.  

Quanto costa la benzina oggi alla pompa?

Considerando il prezzo industriale medio rilevato nella mattinata del 19 luglio e considerando la proroga al 21 agosto del taglio delle accise, emanato per la prima volta lo scorso marzo dal governo per combattere il caro carburante e continuamente prorogato, vediamo cosa succederà dal 22 agosto quando, in tempo di controesodo estivo gli italiani dovranno fare il pieno senza riduzioni delle accise.

Se consideriamo che un'auto di segmento medio (come ad esempio una Golf) ha un serbatoio che contiene circa 50 litri di carburante, oggi 19 luglio con la benzina che costa in media 1,988 €/litro e il gasolio a 1,941 €/litro paghiamo un pieno di benzina poco meno di 100 euro, e 97 euro un pieno di gasolio.

Il 22 agosto, senza più lo sconto dei 30 centesimi sulle accise, considerando una crescita dello 0,5% settimanale del solo costo industriale del carburante, cui si aggiungono accise e iva (applicata sui primi due componenti), arriveremo ad avere la benzina a 2,336 €/litro e il diesel a 2,291 €/litro.  Il che significa che il pieno per la benzina arriverà a costare 116,8 € cioè ben 17,4 euro in più, il diesel non è da meno, infatti il pieno costerà 17,55 € in più.

 

Benzina: costi con e senza il decreto
  al 19 luglio dal 22 agosto
Prezzo medio della benzina 1,988 €/litro 2,336 €/litro
Costo di un pieno (circa 50 litri) 99,60 € 116,80 €

 

Diesel: costi con e senza il decreto
  al 19 luglio dal 22 agosto
Prezzo medio del gasolio 1,941 €/litro 2,291 €/litro
Costo di un pieno (circa 50 litri) 97,00 € 114,55 €

 

Costo industriale del carburante: +68,4% da inizio anno

Tutto questo considerando, come abbiamo, detto un tasso di crescita dello 0,5% settimanale che è estremamente conservativo, ma che tiene conto della piccola flessione che ha subito il costo industriale del carburante nelle ultime due settimane. Ricordiamo infatti che, quando è stato introdotto il blocco delle accise (a marzo) avevamo registrato un aumento settimanale del 21,35% del costo industriale. In ogni caso, a prescindere dalle fluttuazioni settimanali, attualmente stiamo pagando il 68,4% in più il costo industriale della benzina da inizio anno, che è passato dai 0,6839 euro di gennaio all’1,1517 di oggi 19 luglio. Ricordiamo per altro che per un consumo medio settimanale di 900 litri ad auto, la differenza di spesa rispetto allo scorso anno (da gennaio a luglio) è stata di +107 euro per la benzina, nonostante la riduzione delle accise.

Per abbassare il prezzo serve azzerare l'Iva

I risultati della riduzione delle accise sono positivi, ma non sufficienti e hanno ormai esaurito il loro effetto calmieratore. Non dimentichiamo, infatti, che solo all’inizio dell’anno il prezzo medio alla pompa della benzina era 1,723 €/litro, mentre la media per il gasolio era pari a 1,587 €/litro.

Per questo motivo, noi chiediamo l’azzeramento dell’Iva sui carburanti. Infatti, la riduzione delle accise è in quota fissa, mentre l’Iva si applica su costo industriale e accise stesse nella percentuale del 22%: più cresce il costo industriale più cresce l’Iva.

Azzerando l’Iva, anche senza riduzione delle accise, si riesce a ottenere immediatamente una riduzione di altri 10 centesimi di euro al litro, passando a un prezzo alla pompa di 1,88 €/litro per la benzina e 1,84 €/litro per il diesel. Eliminando l’Iva, il 22 agosto la benzina costerebbe 1,91 €/litro e il diesel 1,877 €/litro anche se le accise fossero applicate in misura piena.

Firma per azzerare l'Iva sui carburanti