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Legge di bilancio 2023, ecco le misure a sostegno di famiglie e lavoratori

Dall'introduzione della carta risparmio, alla stretta sul Reddito di cittadinanza, dall'abbassamento dell'Iva sui beni per l'infanzia al rinnovo degli sconti in bolletta, passando per lo stralcio delle cartelle esattoriali: sono alcuni dei punti presenti nella nuova manovra di bilancio 2023. Secondo Altroconsumo, bene il taglio dell'Iva sui prodotti per l'infanzia e gli assorbenti e le misure per famiglie e lavoratori, ma quelle contro il caro bollette devono diventare strutturali e l’innalzamento del tetto al contante rappresenta un passo indietro.

  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
22 novembre 2022
  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
Palazzo Chigi

Palazzo Chigi ha appena presentato la manovra finanziaria per il 2023; una manovra ambiziosa che va a delineare una serie di misure a sostegno del carovita, come gli sgravi in bolletta e la riduzione dell'Iva su alcuni prodotti, ma che introduce anche sostegni alle famiglie e ai lavoratori (come il taglio del cuneo fiscale, la detassazione dei premi di produzione e un aumento dell'importo dell'assegno unico universale). E ancora novità per quanto riguarda l'uso dei contanti (il cui tetto sale a 5 mila euro), sulle cartelle esattoriali (con lo stralcio di quelle sotto i mille euro) e sulle pensioni (con l'introduzione di quota 103 e il rifinanziamento di Ape sociale e Opzione donna). 

Insomma una manovra che contiene tante misure, molte delle quali possono certamente rappresentare un aiuto concreto per i consumatori. Vediamo le novità presenti in manovra.  

Misure contro il caro vita 

Sgravi per le bollette

Gli attuali interventi per alleggerire la bolletta vengono prorogati anche per i primi tre mesi del 2023: azzeramento degli oneri di sistema, Iva sul gas al 5% e conferma dei bonus sociali. I bonus sociali arrivino ora a una platea più ampia: si alza infatti la soglia di Isee per ottenerli dagli attuali 12 mila euro a 15 mila euro.

Aumentano le accise sui carburanti

A differenza degli interventi sulle bollette (mantenuti pressoché identici rispetto a quelli adottati dal Governo precedente), la nuova manovra finanzia invece non contempla più la riduzione delle accise sui carburanti, almeno nell’attuale formulazione. Infatti, a partire dal 1° dicembre il taglio sull’accisa di 25 centesimi (30,5 con Iva) sparisce e viene sostituito da uno sconto alla pompa più contenuto: 15 centesimi (18,3 con Iva), grazie a una misura presente in un decreto ad hoc presentato insieme alla manovra.

Riduzione dell’Iva

Altra novità è il taglio dell'Iva al 5% su prodotti specifici per la prima infanzia e sugli assorbenti femminili. Se questi ultimi godono già di un'aliquota agevolata al 10%, i prodotti per bambini sono stati oggetto di una  nostra battaglia nei mesi passati, perché al momento hanno l'aliquota ordinaria. Il Governo ha preferito però rimandare la rimodulazione dell’Iva su determinati prodotti indispensabili (si parlava di pane e latte) ad un provvedimento futuro.

Bonus rottamazione TV e decoder

Un provvedimento che era da poco (lo scorso 13 novembre) stato sospeso a causa della fine dei fondi a disposizione erano i due bonus tv/decoder per aiutare i cittadini nel passaggio al nuovo standard del digitale terrestre: il bonus decoder di 30 euro per chi ha un Isee fino a 20 mila euro e il bonus da 100 euro per l’acquisto della TV rottamandone una non in grado di sintonizzare le nuove frequenze. Entrambe le misure sono state rifinanziate.

Carta risparmio

500 milioni di euro sono stati stanziati per finanziare la “carta risparmio” una carta per pagamenti digitali che verrà erogata dai Comuni ai propri cittadini residenti in difficoltà economica che hanno un Isee inferiore a 15.000 euro. La carta consente pagamenti digitali per l’acquisto di beni di prima necessità e nasce dalle ceneri dei buoni spesa. La carta risparmio demanda ai Comuni l’assegnazione della carta e lascia loro la possibilità di contrattare anche con gli esercenti locali eventuali sconti ulteriori in caso di pagamento attraverso questo strumento.  

Sostegni alle famiglie e al lavoro

Decontribuzione dei redditi da lavoro dipendente

E’ stato confermato il taglio dei contributi da versare tramite la busta paga a carico dei lavoratori dipendenti. Infatti, viene mantenuto il taglio di 2 punti percentuali per i redditi fino a 35 mila euro lordi annui e viene portato al 3% per i redditi fino a 20.000 euro annui.  

Detassazione dei premi di produzione

La manovra riduce al 5% l’attuale tassazione del 10% prevista sui premi di produzione riconosciuti alla generalità dei lavoratori dipendenti sulla base di accordi frutto di contrattazione collettiva.

Assegno unico universale   

Rivisto al rialzo l’importo dell’assegno unico universale, anche se i dettagli non sono stati forniti si va nella direzione di un aumento importante per le famiglie numerose.   

Un mese in più per i congedi parentali

In manovra compare anche un altro intervento che va a sostegno della natalità: ovvero la possibilità data ai genitori di aumentare di un altro mese il congedo parentale pagato all’80% della retribuzione, non al 30% e che può esser sfruttato fino al sesto anno di età del bambino.  

Contanti: tetto fino a 5000 euro

Viene confermato anche l’aumento del tetto all’utilizzo del contante a 5 mila euro rispetto agli attuali 2 mila euro.

Cartelle esattoriali: stop a quelle sotto i mille euro

Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali di fatto la manovra agisce in vari modi, stralciando le cartelle fino a 1.000 euro emanate entro il 2015, ma prevede anche una riduzione di sanzioni e interessi per le altre di importo maggiore. Non solo cartelle ma anche incentivi alla compliance e alla conciliazione per i contribuenti che per diversi motivi non solo non hanno pagato le imposte derivanti da una dichiarazione regolarmente presentata ma anche per chi ha “dimenticato” qualche reddito in fase di dichiarazione dei redditi. 

Reddito di cittadinanza ridimensionato

La manovra applica modifiche anche al reddito di cittadinanza, che viene accompagnato all’estinzione nel corso del 2023. Infatti, dal 2024 rimarrà solo per chi è nell’effettiva impossibilità di lavorare, quindi anziani, disabili, nuclei senza reddito con minori di cui occuparsi e donne in gravidanza. Nel corso del 2023 sarà garantito per un massimo di 8 mesi e al primo rifiuto di un’offerta congrua di lavoro decade.

Pensioni: al via quota 103 e adeguamenti automatici

Sul fronte delle pensioni, la manovra introduce quota 103 e proroga Ape sociale e opzione donna con ulteriori agevolazioni per donne con uno o più figli. Se da un lato queste misure tamponano il ritorno della Fornero, in attesa di una riforma strutturare di più ampio respiro (che sarà nostra premura valutare quando sarà attuata), non possiamo che criticare il ritorno dell’incentivo a chi rimane al lavoro pur avendo maturato i requisiti. Di fatto chi, pur avendo maturato le condizioni per la pensione decidere di rimanere al lavoro non paga i contributi pari a circa il 10% della sua RAL.

Infine viene aggiustato il tiro anche sulla perequazione delle pensioni: si aumenta l’adeguamento automatico delle pensioni al 120% per le pensioni minime mentre al crescere del valore della pensione la perequazione viene applicata in percentuale decrescente. Questo meccanismo è già presente ma viene ulteriormente frammentato, per arrivare all’applicazione dell’adeguamento automatico per il 35% del suo valore per le pensioni che superano 10 volte il minimo.  

 

"La manovra varata ieri notte in CdM" ha dichiarato Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo "presenta per i consumatori alcune luci e diverse ombre, che auspichiamo possano essere ora affrontate nel percorso parlamentare che si aprirà. 
Fortunatamente è arrivata la conferma degli sgravi sulle bollette e sui bonus sociali: misure imprescindibili, anzi, che richiedevamo da tempo soprattutto riguardo all’estensione della soglia ISEE. Purtroppo, però, si tratta ancora una volta di interventi non strutturali ma tampone, dato che coprono soltanto i primi tre mesi del 2023, sui quali servirà quindi nuovamente tornare. Anche riguardo ai carburanti, servono interventi più profondi: la prossima riduzione sulle accise sarà inferiore a quella attuale e genererà ripercussioni negative sul prezzo alla pompa e quindi sui consumatori. 
Venendo al capitolo IVA, di cui molto si è discusso, certamente positiva è la riduzione dell’imposta sui prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile, in linea con quanto da noi sempre auspicato. Al contempo, in questa fase difficile e caratterizzata da una crisi economica che rischia sempre più di trasformarsi in crisi sociale, ribadiamo la necessità di aumentare gli sforzi per dare una risposta mirata alle categorie più fragili di consumatori, che stanno diventando sempre più ampie e che spesso soffrono anche ad acquistare i beni di prima necessità: in attesa di riprendere il dibattito sull’iva di queste categorie, punto rimandato a successivo provvedimento, la strada a nostro avviso è il rafforzamento della carta risparmio gestita dai Comuni, che come abbiamo spesso ribadito ha il merito di concentrare i propri effetti sulle fasce bisognose e, peraltro, è strumento di pagamento digitale. Proprio su quest’ultimo tema, crediamo poi si sia fatto un passo indietro scegliendo di estendere il limite all’uso del contante: la moneta elettronica è segnale di modernità, aiuta la lotta all’evasione e il tracciamento dei pagamenti. In definitiva, su questi e su molti altri punti della Manovra auspichiamo che Governo e Parlamento vogliano ora avviare ad un confronto nel merito anche con i consumatori, per promuovere con forza sia l’attenzione per le categorie più vulnerabili di cittadini che lo sforzo per ammodernare il Paese.
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