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Bonus bollette: 3mila euro anche nel 2023, ma solo ai dipendenti con figli

Le aziende private hanno la possibilità di erogare contributi a favore dei propri dipendenti per aiutarli a far fronte ai rincari delle bollette. Somme che possono essere inserite tra quelle previste dal programma del welfare aziendale che passa ora, grazie al decreto lavoro, da 258 euro a 3.000 euro all'anno per il 2023 ma solo per chi ha figli. Ecco come bisogna fare per ottenerli.

  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
02 maggio 2023
  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta
donna che legge bolletta

Come per gli ultimi mesi del 2022, il decreto lavoro ha portati a 3 mila euro il limite (normalmente di 258 euro) concesso alle aziende private per erogare dei contributi a favore dei propri dipendenti finalizzati a pagare le utenze domestiche e di inserirli tra le somme previste dal programma del welfare aziendale. Attenzione però il limite di 3.000 euro vale solo per nuclei famigliari con figli.

Chi ha diritto al bonus bollette

Il bonus può esser erogato solo dalle aziende che operano nel settore privato, sono quindi escluse le pubbliche amministrazioni. I beneficiari sono esclusivamente i lavoratori dipendenti, cioè coloro che percepiscono uno stipendio da lavoro dipendente. Chi riceve il contributo non paga alcuna imposta perché non è considerato reddito imponibile; allo stesso modo, l’azienda lo deduce completamente dal proprio reddito. In pratica azienda e lavoratore non pagano le tasse sul contributo bolletta.

Per quali immobili

I contributi per il pagamento delle utenze possono riguardare immobili ad uso abitativo del dipendente, del coniuge o dei suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano stabilito la residenza o il domicilio. L’unica condizione necessaria è che ne sostengano effettivamente le relative spese.

Rientrano tra le utenze agevolabili per i dipendenti anche quelle per uso domestico intestate al condominio, che vengono ripartite fra i condomini (per la quota rimasta a carico del singolo condomino) e quelle intestate al locatore se nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito non forfetario a carico del locatario (o del coniuge e familiari).

In ogni caso ogni singola utenza può usufruire di un solo contributo.

Come ottenere il contributo

Il contributo non deve esser richiesto, infatti è l’azienda che decide se erogarlo o meno, potendo anche scegliere liberamente le persone cui destinarlo. Quindi non si tratta di un contributo percepito indistintamente da tutta la popolazione dipendente dell’azienda.

Come si usa il bonus bollette

Ai fini dei controlli fiscali, l’azienda deve acquisire e conservare la documentazione per giustificare la somma spesa e la sua inclusione nel limite massimo concesso al dipendente per non esser conteggiato tra i redditi. In alternativa, il datore di lavoro può acquisire un’autocertificazione con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione che prova il pagamento delle utenze domestiche per le quali riporta nell’autocertificazione gli elementi necessari per identificarle: il numero e l’intestatario della fattura (e se diverso dal lavoratore, il rapporto intercorrente con quest’ultimo), la tipologia di utenza, l’importo pagato, la data e le modalità di pagamento.
Inoltre, il dipendente deve presentare un’autocertificazione al datore di lavoro in cui attesta che le stesse fatture non sono state oggetto di richiesta di rimborso totale o parziale. Tutta la documentazione presentata deve esser conservata anche dal dipendente per eventuali controlli fiscali.

Le somme possono esser erogate dal datore di lavoro nel 2023 ed entro il 12 gennaio 2024, tuttavia, possono riferirsi anche a fatture che saranno emesse nel 2024 per consumi effettuati nel 2023. Questo significa che, in caso di contributi già erogati nei mesi passati, sia il dipendente che l'azienda possono recuperare le imposte indebitamente versate.

Con il bonus introdotto il nuovo tetto ai benefit

Il bonus benzina introdotto lo scorso luglio non concorre al raggiungimento del limite di spesa massimo per le erogazioni di beni e servizi da parte dell'azienda. Al contrario, invece, il bonus bollette rientra nel calcolo complessivo del valore del welfare aziendale, quindi di tutte quelle voci che non costituiscono reddito (non sono quindi tassate) e che sono deducibili per le imprese.

Bonus e detrazioni: la guida per orientarsi

Questi contributi di cui abbiamo parlato sono di fatto un "regalo" che le aziende private decidono di fare ai propri dipendenti. Tuttavia il Governo in questi ultimi anni ha messo a disposizione dei cittadini una serie di veri e propri bonus e incentivi per alleggerire i rincari o a far quadrare i conti. Non tutti, però, conoscono davvero tutti i contributi al momento disponibili e, soprattutto, non tutti conoscono le modalità per ottenerli. Per questo motivo, nell'ambito del progetto RESSS (finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico) abbiamo deciso di offrire ai consumatori una pagina di facile consultazione, nella quale potrai trovare tutte le informazioni che cerchi riguardo i bonus, gli ecobonus e gli incentivi governativi che al momento si possono ottenere.

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