Consigli

Miti sul forno: cose utili da sapere e domande frequenti

Meglio il forno a gas o quello elettrico? Sai come pulirlo in maniera sicura ed efficace? I forni autopulenti funzionano davvero? Vi aiutiamo a capirne di più per poter scegliere l'elettrodomestico più adatto alle vostre esigenze.

Con il contributo esperto di:
25 novembre 2024
Uomo inforna dolci

In cucina, il forno è uno degli elettrodomestici più utilizzati per cucinare pietanze dolci e salate e, al contempo, uno dei più soggetti a fraintendimenti. Spesso, si sentono affermazioni errate che creano confusione su quale forno acquistare e su come utilizzarlo al meglio. Vediamo insieme qualche consiglio.

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Meglio a gas o elettrico?

Il mercato privilegia di gran lunga i forni elettrici a incasso, sia per una questione di performance che di sicurezza. I forni elettrici infatti mantengono la temperatura più stabile e costante rispetto ai modelli a gas, anche se i più recenti hanno un termostato che riduce le fluttuazioni di temperatura.

Dal punto di vista del prezzo d'acquisto, non ci sono differenze sostanziali di prezzo tra un forno a gas e un forno elettrico. Un forno a gas costa mediamente 500 euro, mentre uno elettrico circa 450 euro. La differenza la fa l'ampiezza dell'offerta: mentre i forni a gas stanno velocemente abbandonando il mercato e presentano un'offerta molto ristretta, chi volesse scegliere un forno elettrico avrebbe solo l'imbarazzo della scelta, con modelli economici che partono da 200 euro. Dal punto di vista dei costi di utilizzo, a parità di consumi, si risparmia con un forno a gas rispetto all'elettrico.

Quando si tratta di sicurezza i forni elettrici lo sono intrinsecamente di più perché non espongono al rischio di fughe di gas, spegnimento o esplosione, mentre gli apparecchi alimentati a metano non sono altrettanto sicuri, benché dotati di termocoppia (dispositivo che previene gli incidenti da fughe di gas) in caso di malfunzionamento. Insomma sia dal punto di vista economico che di sicurezza il forno elettrico è sicuramente preferibile a quello a gas.

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È normale che esca aria dal forno?

Non è normale che l'aria calda esca dal forno quando utilizziamo l'elettrodomestico. Durante il normale utilizzo del forno, l'aria calda deve rimanere confinata nella cavità, e se anche con lo sportello chiuso c'è una fuoriuscita di aria calda, probabilmente c'è un problema. La fuoriuscita di una leggera lamina d’aria è normale, i forni hanno un sistema di ventilazione che fa uscire parte dell’aria per raffreddare le superfici ed evitare ustioni.

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Meglio un forno statico o ventilato?

Il forno statico e il forno ventilato sono due tipologie di forni che utilizzano metodi di cottura differenti, ciascuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. 

Forno statico

Il forno statico funziona mediante irraggiamento, utilizzando resistenze posizionate in alto e in basso per riscaldare l'aria all'interno del forno. Questo metodo consente una cottura più lenta e delicata, rendendolo ideale per preparazioni che richiedono una lievitazione, come pane e dolci. Tuttavia, la cottura può risultare meno uniforme, poiché il calore non si distribuisce in modo omogeneo e generalmente consente di cuocere una sola pietanza alla volta.

Forno ventilato

Il forno ventilato, invece, integra una ventola che distribuisce il calore in modo uniforme attraverso un flusso d'aria calda. Questo permette una cottura più rapida e omogenea, consentendo di cuocere più pietanze contemporaneamente su diversi ripiani. Inoltre, il forno ventilato è particolarmente efficace per ottenere una superficie croccante nei cibi, rendendolo adatto per arrosti e biscotti.
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Sono consigliabili i prodotti specifici per pulire il forno?

Esistono in commercio prodotti con formule specifiche per la pulizia del forno, efficaci contro lo sporco grasso (anche incrostato) ma, in genere, aggressivi, irritanti per le persone e dannosi per l'ambiente. Per questo motivo sono  prodotti da usare con cura: prima di procedere con la pulizia meglio staccare la corrente elettrica che alimenta il forno, aprire la finestra della cucina e assicurarsi che la ventilazione sia buona (è importante non respirare il prodotto). Inoltre è bene indossare sempre guanti e occhiali protettivi e seguire attentamente le istruzioni d'uso: in particolare per quanto riguarda i tempi di applicazione e attesa prima di usare il forno.

In alternativa, si può pulire il forno con maggiore frequenza limitandosi ad un panno umido e un po' di detersivo per piatti o di sgrassatore: entrambi sono efficaci per togliere l'unto, ma sono più adatti alla pulizia regolare (dopo che si usa il forno), mentre sono meno efficaci sullo sporco incrostato.

Se si desidera utilizzare prodotti a basso impatto ambientale, il bicarbonato di sodio funziona: dovete ricoprire l'interno del forno con una pasta leggera ottenuta mischiando l'acqua con il bicarbonato. Lasciate agire l'impasto per qualche minuto finché si secca: se il forno è ancora caldo sfruttate il calore residuo, altrimenti accendetelo a 100°C per far evaporare l'acqua della pastella. Poi eliminatelo con una spatola di gomma che non graffi le pareti. Sconsigliato invece l'aceto, in quanto acido, non è efficace contro lo sporco grasso, ancor più se incrostato, può essere invece utile per combattere i cattivi odori.

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I forni autopulenti funzionano?

Sì, i forni autopulenti sono una valida soluzione per chi non ha tempo e voglia di pulire il forno manualmente, ma bisogna spendere di più. Ce ne sono di due tipi: catalitici e pirolitici.

I forni catalitici hanno le pareti laterali e quella posteriore rivestite da pannelli fatti di un materiale speciale, che non lascia depositare i grassi e che si pulisce durante il normale funzionamento del forno. L'aspetto negativo è che costano in media 660 euro. Inoltre i pannelli devono essere sostituiti periodicamente (ogni 2 o 3 anni), perché il materiale catalitico si degrada con l'utilizzo.

I forni pirolitici, invece, si puliscono selezionando un programma specifico che dura più di un'ora e che porta il forno a una temperatura interna superiore ai 400-500 gradi per effetto della quale i grassi e lo sporco presente vengono inceneriti. Una volta terminato il processo, basterà raccogliere i residui con un panno umido. I pannelli pirolitici non si degradano con il passare del tempo né con l'uso. Il costo medio, però, è più alto, mediamente 710 euro e il programma di pulizia consuma moltissima energia quindi sarebbe preferibile farne un uso limitato.

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Cosa usare al posto della carta da forno

La carta forno è comoda e pratica da usare ed è molto versatile in cucina, ma a causa della composizione (è carta ricoperta di materiale antiaderente) e della natura (usa e getta) di questo prodotto, utilizzarlo aumenta la quantità di rifiuti, spesso non riciclabili. Per ridurre l'impatto ambientale della carta forno puoi usare alcuni accorgimenti. Scegliere le confezioni con tanti metri a disposizione, per esempio, permette di avere più carta utilizzabile per la stessa confezione, riducendo il peso ambientale dell'imballaggio. Un'altra soluzione è sostituire, ogni volta che è possibile, la carta forno usa e getta con alternative più ecologiche.

Esistono infatti alcune alternative alla carta forno, ognuna con i suoi pro e qualche contro. Non esiste infatti al momento una soluzione altrettanto efficace e versatile - tranne le carte certificate - che però non risolvono il problema dei rifiuti. Si può dire che quasi tutte queste alternative sono utili a ridurre l'uso della carta forno tradizionale, ma al momento rinunciarvi completamente non è semplice. L'utilizzo dei prodotti alternativi è però un'abitudine sostenibile e da incoraggiare, magari anche semplicemente alternando l'uso dei vari prodotti a quello della carta forno: anche in questo modo si può fare un passo avanti verso la riduzione di rifiuti non riciclabili. Abbiamo scelto quelle più diffuse. Di seguito vi spieghiamo i pro e i contro di ciascuna.

Carta certificata

Una scelta più ecologica è la carta proveniente da foreste sostenibili (PEFC; FSC), a basso impatto ambientale (Ecolabel, Nordic Swan) oppure quella compostabile (OK compost TUV). Questi prodotti iniziano ad essere presenti nella grande distribuzione e in base ai nostri test si tratta di prodotti all'altezza, se non superiori a quelle tradizionali come efficacia antiaderente, e garantiscono la stessa comodità. Ovviamente non riducono la quantità di rifiuti prodotti perché sono comunque usa e getta, però si abbassa l’impatto ambientale della produzione e/o dello smaltimento.

Ungere la teglia

Se si rinuncia alla carta forno, serve ungere la teglia con olio o burro (sia in panetto che spray) a seconda delle preparazioni, per evitare che i cibi si attacchino, ma questa soluzione ha due svantaggi: il primo nutrizionale perché si aggiungono grassi alle preparazioni, il secondo per la comodità, perché sarà più difficoltoso pulire le teglie e non tutte sono idonee al lavaggio in lavastoviglie, bisogna controllare la presenza del simbolo apposito. Bisogna considerare anche che lo sporco unto incrostato da cottura in forno è uno dei più difficili da rimuovere.

Con questo metodo si riducono i rifiuti, ma serve acqua calda, energia e detersivo, quindi considerando l'impatto ambientale complessivo è vantaggioso solo se si lava in lavastoviglie a pieno carico o se si lascia la teglia in ammollo, magari riutilizzando l'acqua di cottura della pasta.

Tappetino in silicone

Un'alternativa all'usa e getta è il sistema antiaderente riutilizzabile: il tappetino in silicone. È un prodotto composto da fogli rettangolari o quadrati realizzati in silicone, idoneo al contatto con gli alimenti e resistente alle alte temperature del forno (di solito fino a 220°C). Sono meno versatili, non possono essere utilizzati nelle teglie, ma vanno bene per rivestire la placca del forno, ad esempio per fare i biscotti o la pizza. Non producono rifiuti perché si lavano e riutilizzano a lungo, di contro ovviamente si rinuncia alla comodità dell'usa e getta. Inoltre alcuni prodotti in silicone possono essere a rischio di migrazione di sostanze chimiche dal contenitore al cibo durante la cottura, fate dunque attenzione, soprattutto per quanto riguarda le temperature massime di utilizzo e le modalità di lavaggio, e utilizzateli solo dopo averli lavati.

Pellicola in alluminio

Un'altra alternativa alla carta da forno è la pellicola di alluminio, che pur essendo usa e getta è generalmente riciclabile (verificate le disposizioni del vostro comune). Non riduce la quantità di rifiuti, ma li rende differenziabili sottraendoli alla quota di indifferenziato. In generale è meno versatile: è adatta ad alcuni tipi di cottura, ad esempio il pesce al cartoccio o per rivestire la teglia del forno, ma non ha la stessa efficacia antiaderente della carta forno e non è adatta a tutti i tipi di cibi, in particolare non va bene con quelli acidi o molto salati. Prima dell'utilizzo meglio verificare le indicazioni del produttore, infatti non tutti i modelli sono consigliati per alte temperature del forno per tempi lunghi.

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